Brigate Rosse, la tragedia diventa un vergognoso gioco di ruolo

Introdurre il reato di apologia del terrorismo

“ Non facciamo in tempo ad indignarci per le passerelle offerte ai cattivi maestri di un’ epoca tragica del nostro recente passato che nuove oscenità fanno sobbalzare le nostre coscienze” – dichiara Pietro DI LORENZO, Segretario Generale Provinciale del SIAP, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato – “Apprendiamo oggi che un’associazione specializzata nell’organizzare eventi per adulti ha progettato e realizzato nei giorni passati “L’ultimo covo”, gioco di ruolo dal vivo in cui decine di partecipanti invece di recitare trame fantasy hanno indossato i panni dei brigatisti rossi”.

“ Uno schiaffo per chi, come noi, non dimentica per un solo giorno l’ignominia delle tante morti VERE causate da una ideologia folle che ha insanguinato il Paese e prodotto una generazione che ancora influenza negativamente settori nevralgici del Paese ” – continua DI LORENZO – “Che ciò sia avvenuto a Bobbio Pellice proprio nella nostra regione, tra quelle più duramente colpite dalle uccisioni dei brigatisti, è un doppio dolore ”.

“Colpisce come il business non si fermi più di fronte a nulla nascondendosi dietro inaccettabili rivendicazioni di un diritto d’autore come se si trattasse di un’opera d’arte. Non c’è nulla di artistico nel far diventare un gioco pagine abominevoli della nostra storia ”

“ Di questo passo dovremmo forse aspettarci che si giochi rievocando i rastrellamenti, le fucilazioni e le violenze commesse dalle SS nel nostro Pase. INACCETTABILE! ” – conclude DI LORENZO – “ Sarebbe l’ora che venga abbandonato un certo strabismo politico e ci si adoperi per introdurre nel nostro ordinamento il reato specifico di apologia di terrorismo. Con le morti VERE non si scherza. ”

Ufficio Stampa Siap Torino

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 05/11/2017