Sexe et mensonges: lo dice il Corano, ce lo chiede l’Europa

Le testimonianze di tredici donne magrebine di diversa estrazione sociale

Leila Slimani è una scrittrice franco marocchina che ha dato di recente alle stampe un pamphlet, che descrive la vita delle donne nei paesi islamici. Il libro, sorprendente, porta il titolo “Sexe et mensonges; la vie sexuelle au Maroc” e riferisce in modo dettagliato le testimonianze di tredici donne magrebine di diversa estrazione sociale e tutte protette dall’anonimato.

 

Ognuna di loro deve convivere con il difficile fardello degli obblighi imposti dalla religione islamica. Ad esempio Il crimine di “zina” o fornicazione viene punito con due anni di carcere. E’ permesso abortire solo se si è stata violentata. Ogni rapporto con persone dello stesso sesso viene punito con la reclusione fino a tre anni.

 

“Esercitare la propria cittadinanza sessuale, disporre del proprio corpo, scrive Leila Shimani, condurre una vita sessuale libera e senza rischi, sono bisogni fondamentali e diritti che dovrebbero essere inalienabili e garantiti per tutti gli uomini e per tutte le donne”.

 

“Ed è attraverso la sessualità che nella civiltà islamica si è imposto il dominio maschile. Tutti i bravi musulmani applicano “stricto sensu” la legge coranica. Quando, afferma poi la scrittrice franco marocchina, vogliono giustificare il fatto di dominarti, ti propinano sempre la stessa frase: lo dice il Corano”.

 

E’ lo stesso artificio cui sono soliti ricorrere nel nostro paese alcuni politicanti di sinistra. Tra loro vi sono funzionari avvinti alle poltrone europee, ottusi opinionisti, radical schic, e pseudo intellò, tutti innamorati senza ragione dell’organismo burocratico europeo diretto da un lussemburghese, Jean Claude Juncker.

 

Quando questo sinedrio di figuri, che si nominano tra loro e che nessuno ha mai eletto, impone all’Italia dei compiti e delle misure economiche che la sottomettono ai poteri internazionali ed agli stati europei più forti, ed aggravano lo stato di povertà nella nostra nazione, subito si alza il coro dei “più Europa” e degli altri fanatici filo europei per affermare che ce lo chiede l’Europa.

 

La loro voce per fortuna è divenuta più flebile, ma risulta ancora fastidiosa per la sua petulanza, dopo i recenti risultati elettorali.

 

   

 

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Articolo pubblicato il 23/03/2018