La strage nella discoteca di Corinaldo. Il giallo dello spray e ciò che ascoltano i nostri adolescenti.

Il testo della canzone "HEY TIPA" del trapper Sfera Ebbasta, & i sinistri scenari di un concerto che non sarebbe potuto avvenire.

Nella discoteca Lanterna Azzurra, stando alle testimonianze, centinaia di adolescenti stipati e confusi tra i fumi dell’alcol aspettavano il loro idolo. Il concerto doveva iniziare già da un pezzo, ma era in ritardo. Notizie dell’ultima ora sembrano smascherare che mai sarebbe potuto avvenire.

Giovani, alcuni poco più che bambini, erano lì per un qualcosa che, sbirciando i disdicevoli testi dell’ipotetico “artista!?” Destabilizza la mente già ferita dal susseguirsi delle notizie e delle ipotesi sul non senso della strage.

Liriche di basso contenuto artistico che, il più delle persone, ignorano nei suoi sconcertanti messaggi. Scarto culturale che ormai è purtroppo metro di valutazione di ciò che musicalmente ama una fetta consistente dei nostri viziati, confusi, depravati rampolli.

Eppure, se Sfera fa il pieno di fan e concerti, realizza il suo business personale e spesso lo rammenta nelle sue canzoni. Il successo è una macchina da soldi e in questo contesto ha fatto centro, non si può dargli torto. Non è tanto criticabile ciò che la musica offre, quanto ciò che una fetta di gioventù desidera dalla musica, che è sempre stata il baricentro delle emozioni da parte di generazioni adolescenti, e non sempre il rock ha seminato buoni esempi.

In ogni caso, morire a 13 anni per una tale proposta sonora, per chi è cresciuto sulle note di Francesco Guccini, Fabrizio de Andrè o Lucio Battisti, strimpellando le loro canzoni ai giardini del quartiere, è uno scenario molto deprimente.

Quella sera, Sfera Ebbasta, recente “fenomeno!?” Della canzone italiana, idolo di generazioni disperse, pare che mai avrebbe potuto farsi applaudire dai suoi inconsapevoli fan. 

Giunto a Rimini con il suo aereo dopo un concerto tenuto a Milano, alle 22, ora dell'incontro previsto nella discoteca vicino ad Ancona, il trapper era nella capitale della Riviera romagnola.

Dalle più recenti ipotesi, scaturite da una testimonianza postata su Facebook da un ragazzo, qual Francesco Clementi, si sta facendo largo un terribile sospetto. Sfera Ebbasta non poteva esibirsi alla Lanterna Azzurra perché alle 0:10 cantava ancora sul palco de l’Altromondo a Rimini.

Stando così le cose, il sospetto si allarga all’impiego dello spray urticante. Lo stesso giovane ipotizza che si sia trattato di una trovata dei gestori della discoteca per disperdere il pubblico senza dover giustificare l’assenza del trapper, pur avendo venduto un gran numero di biglietti.

Scenario inquietante di un ipotetico “bidone” studiato a tavolino e finito malissimo. Un’ipotesi che sarà compito degli inquirenti stabilire nella sua reale portata e nella sua veridicità. Il gruppo musicale si discosta, sostiene che era in viaggio.

Certo è che la sciagura è una sommatoria di calamità e di un nuovo modo di vivere che ci ha portato a comperare bombolette al peperoncino: armi di difesa e armi di offesa a buon prezzo tra le mani di giovani bande di rapinatori.

Alle morti senza senso, dunque si potrebbe aggiungere un progetto di una bassezza inquietante, ma tutto l’insieme ruota attorno a una domanda: cosa ci stavano a fare quei ragazzi là?

La tremenda verità su cui ragionare può trovare risposta nella lettura di uno dei più recenti testi del trapper Sfera. (Etanto Bbasta!)

Al lettore non resta che valutare per cercare di capire quel che passa nella testa dei ragazzini che sbavano per queste... melodie, ma soprattutto, nelle complicità dei genitori che consentono di confondersi con canzoni che abusano della libertà di espressione, infarcite di un sessismo di basso livello che sgretola ogni battaglia per la dignità della donna e seppellisce ogni souvenir di femminismo... Per non parlare di quel che era un tempo il romanticismo.

E' un testo che sta circolando su facebook e che invita le persone di buona volontà a riflettere:

Hey Tipa. Canta (si fa per dire) Sfera Ebbasta

"Emergenza Mixtape! Bella Gordo!
Ye! Sfera Ebbasta!
Hey tipa. vieni in camera con me!

Luccico, quando esco per la strada
Luccico, non esco se non ho un completo lucido
la tua tipa mi guarda, ah dubito
che voglia solo fare amicizia, mi vuole subito (Wow!)
mi vede e dice "WOW"
e le sue amiche "WOW" santarelline
ma a me mi sembra Bendhouse
Quanto sei porca
dopo una vodka
me ne vado e lascio un post-it sulla porta
Le more, le bionde, le rosse, le mechesate
vestite da suore o con le braccia tatuate
le alternative, le snob pettinate, spettinate sotto le lenzuola ubriache
Le tipe che ho avuto, le tipe che avrò
So che mi vuoi non dire di no
Lasciami il numero e se mi ricordo
magari un domani ti richiamerò
io non lo so cosa ti faccio
però mi cerchi lo so che ti piaccio
sono una merda ragiono col cazzo
oggi ti prendo, domani ti lascio

Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica!

Hey troia! vieni in camera con la tua amica porca
quale? quella dell'altra volta
faccio paura, sono di spiaggia
vi faccio una doccia, pinacolada
bevila se sei veramente grezza, sputala
poi leccala leccala
limonatevi mentre Gordo recca
gioco a biliardo, con la mia stecca
solo con le buche
solo con le stupide
'ste puttane da backstage sono luride
che simpaticone! vogliono un cazzo che non ride
sono scorcia-troie
siete facili, vi finisco subito
"Mi piaci, gioco hard" dubito
di te tipa, che vieni a casa mia con la tua amica
se non è una quinta amicca

Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica!
Dico!

 

Fonte immagine di copertina: Vigili del fuoco

immagine: lafeltrinelli.it

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Articolo pubblicato il 10/12/2018