Ma che bel castello!

a Casalborgone (To) come nelle favole.

C’era una volta … così cominciano tutte le favole che si rispettino, quelle che poi finiscono sempre con … e vissero felici e contenti!

Funziona ancora così a Casalborgone dove l’antico castello, dopo decenni di inutilizzo, è stato rilevato da una nuova proprietà che ne ha curato un restauro conservativo finalizzato ad una sua nuova destinazione d’uso quale resort per lo spirito di alcuni fortunati provenienti da ogni luogo della terra.

 

Capirete facilmente che la cosa non è passata senza provocare accese prese di posizione tra i pro e i contro l’iniziativa, sostenute da ogni sorta di motivazioni personali o partitiche.

 

Ovviamente se nessuno fa niente non va bene e se qualcuno fa qualcosa non va bene lo stesso. Però nessuno sa dire cosa sarebbe giusto fare e con quali risorse (sicuramente sempre di altri).

 

Che sarebbe il meno però.

Infatti c’è di peggio.

Come in ogni favola c’è sempre qualche strega cattiva che per invidia, impotenza, ignoranza o vendetta cerca sempre il modo di dispensare la solita mela avvelenata.

 

Avvelenata con inchiostro!

 

Già, perché è il veleno che costa di meno, facilmente reperibile sul mercato, attivato, attivabile e reso mortalmente efficace dalla condivisione ignorante di schiere di followers aprioristicamente indignati.

 

Un veleno che ha un antidoto semplice e sempre disponibile gratuitamente: smettere di leggere certe cose.

 

Funziona come il bacio del principe azzurro che risveglia la bella addormentata nel bosco.

 

Permette la rinascita ad una coscienza autonoma.

 

Trasferisce la strega cattiva, suo malgrado, in un’altra favola, quella che finisce così: chi di penna ferisce, di penna perisce!

 

Lascia di nuovo spazio perché le cose siano semplicemente come devono essere.

 

Qualche giorno fa, in occasione della Festa della Abbadia di Casalborgone, il giardino e il piano terreno è stato aperto alla popolazione perché potesse goderne.

 

Ma che bel castello!

 

Foto e testo

Pietro Cartella

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Articolo pubblicato il 21/08/2019