La fucina di Vulcano

Claudio Berrino per Civico20News

Le fucine posseggono una grande forza evocativa. Plasmare i metalli conformandoli alle esigenze dell’Uomo significa dare una forma plastica all'azione di questo sulla Materia, determinando una sua primazia.
La storia dell’ILVA è paradigmatica di come il Sistema Italia sfugga alle regole della logica, conducendo al paradosso di vedere gli investitori, italiani e stranieri, penalizzati da iniziative giudiziarie che ieri hanno portato al centro della loro azione inquirente la famiglia Riva ed oggi vedono i vertici della società Arcelor Mittal quali possibili destinatari di una ipotesi di contestazione di reato di distruzione di mezzi di produzione.

 

La vicenda dell’acciaio si inserisce nella più ampia dimensione della globalizzazione, una mostruosità figlia della terza rivoluzione industriale, che ha reso lecito ad alcuni Paesi detentori di normative irriguardose delle condizioni di lavoro dei propri cittadini, e con conseguenti costi di produzione ridottissimi, l'esercizio di un vero e proprio dumping sociale nei confronti di altri Paese dotati di normative maggiormente garantiste e conseguentemente atte a determinare un costo del lavoro assai più elevato.
 

In Italia le acciaierie cinesi, prima fra tutte la Norinco, sono nelle condizioni di offrire forniture a prezzi imbattibili e penalizzanti per le imprese italiane, al punto da determinarne una marginalizzazione dal mercato.
Il protezionismo etico non rientra purtroppo tra i programmi del nostro Governo che, al contrario, si profigge obiettivi di apertura al mercato globale riscoprendo nuove e improbabili “vie della seta”, decretando scientemente la morte del proprio tessuto produttivo ed aizzando il potere Giudiziario nei confronti di quelle imprese che potrebbero con il loro apporto finanziario e gestorio migliorare la produzione italiana.

 

La nostra Nazione si sta avviando verso il baratro del disastro sociale in quanto la Popolazione ha ormai compiutamente compreso che l’assenza di una sovranità monetaria impedisce di destinare risorse pubbliche alle attività produttive, alla Sanità, alla Scuola ed alla Difesa, ma una “sospensione” della Democrazia decretata dall’Eurocrazia di Bruxelles attraverso i suoi servitori italiani non consente al Corpo Elettorale di tornare alla urne e modificare un assetto gestorio fallimentare.
 

L’auspicio è che, presto o tardi, il fuoco del Dio Vulcano, incarnato dalla volontà del Demos, divori e distrugga i nemici, interni ed esterni, della nostra Nazione riconsegnandola alla propria Sovranità, alla propria Grandezza, alla propria Storia, al proprio benessere sociale.

 

Claudio Berrino
 

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Articolo pubblicato il 17/11/2019