L'angolo della satira del prof. Giancarlo Pavetto - Rulatini al festival di Sanremo

Una donna traboccante di odio alla ribalta

C’era una volta un presidente della RAI. Non aveva l’abitudine di comparire solo nei palchi ad ascoltare concerti, ma cercava di dire la sua anche in altri momenti e su altri argomenti.

Quello attuale si chiama Marcello Foa. Ho avuto modo di fare la sua conoscenza nel corso di viaggi all’estero e mi era sembrata una persona equilibrata e non soltanto un ectoplasma.

Non mi occupo del festival di Sanremo, che ritengo venga programmato anche quest’anno per sviare l’attenzione degli italiani dalle vicende nazionali ed internazionali, interpretate da un avvocaticchio pugliese e da un ex bibitaro napoletano, nominato ministro degli esteri in un governo dedicato agli italiani dal presidente della repubblica.

Marcello Foa, oggi a capo della Rai, sembra non esistere e si comporta all’interno dell’ente come le  tre scimmie della barzelletta.

Soprattutto nel caso del Festival, dove tutta l’organizzazione e gli inviti sembrano nelle mani di uno dei conduttori dell’ente, un certo Amadeus, alias Amedeo Umberto Rita Sebastiani.  Un uomo piuttosto brutto, strapagato con i soldi del canone, (che noi siamo stati costretti dal Renzi a versare insieme alla bolletta elettrica), con un milione di euro all’anno e, che si dice, potrebbe ricevere come compenso per la conduzione del festival altre seicentomila euro.

In assenza del gatto (il Foa) il voluminoso topo (Amadeus) ha deciso di decidere tutto lui. Ed ha invitato, come valletta e presentatrice, una candidata del PD all’europarlamento che si chiama Rula Jebreal. Una donna di mezza età, ancora piacevole, che ha navigato nella sua vita con molti uomini  e che dice di essere di militanza palestinese, anche se nata ad Haifa in Israele, ed in possesso di cittadinanza israelitica ed italiana.

L’aspirante ad incarnare la veste di valletta del festival afferma di odiare Israele ed ha detto più volte che gli italiani le fanno schifo perché sono schierati per il centro destra. E’ stata subito ricambiata da un avversario politico che ha coniato per lei la definizione di “gnocca senza testa”. Anche se è giusto rilevare che la definizione di “gnocca”, ora che sono trascorsi dieci anni, non ha più motivo di essere pronunciata.

Poiché alcuni dirigenti RAI non l’hanno accolta con l’uccisione del vitello grasso, (per la matura donna musulmana non appariva indicato il maiale grasso) ed era messa in dubbio la sua assunzione, sono partiti subito all’assalto alcuni comunisti assortiti.

In prima linea, a difendere la donna, che hanno subito definito giornalista e scrittrice per elevarne la statura di intellò, sono apparsi, lamentando la solita discriminazione di stampo razzista, i due uomini più intelligenti della brigata Renzi, distolti pro tempore dalla difesa dei genitori, piuttosto inquisiti, del loro capo e padrone.

Uno è il siculo Davide Faraone, già espulso dal partito democratico siciliano perché, non  dimostrando l’ abituale “obbedienza cieca, pronta ed assoluta”, non aveva accettato l’ordine di allearsi con i grillini. Aveva poi goduto, sui giornali debenedettini, di un momento di notorietà, quando, ritenendo di emulare le gesta del corsaro rosso (che era rosso ma non comunista) si era lanciato all’arrembaggio, con altri compagni, di una nave crucca, che voleva scaricare in Italia un alto numero di africani. 

L’altro renziano, che è anche un ex uomo di Monti, accorso a difendere la povera Rula è Gianfranco Librandi. Ma parlare male di lui per commentare le sue affermazioni, dà la sensazione di sparare sulla croce rossa.

La Jebreal, coperta con una veste lunga, per nascondere le ginocchia valghe che si porta dietro dall’età infantile, sarà quindi al fianco di Amadeus nel ruolo di valletta del festival di Sanremo.

Ci rimane il dubbio che, perdurando l’attuale silenzio del presidente RAI Marcello Foa, non tocchi agli italiani (non certo a me che non guardo mai il festival) di vedere al fianco della Rula anche la crucca Dietlinde Gruber, la Concita De Gregorio e, perché no, la gretina di Svezia dalle lunghe trecce, o qualche sardina estratta a sorte dal branco.

Per intanto tengo già vicino a me il telecomando.

(immagini Globalist Syndacation - globalist.it - meteoweek.com

 

 

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Articolo pubblicato il 10/01/2020