Coronavirus, il bilancio sale a 170 morti e 7.700 infezioni

Pronto il volo per gli italiani, in quarantena dopo il rientro. Un caso sospetto a Roma

E' di 170 morti e 7.700 infezioni l'ultimo bilancio del coronavirus. L'aumento giornaliero delle vittime è stato di 38 unità, il più alto dall'inizio dell'epidemia; oltre 1.700 i nuovi casi. Ikea chiude tutti gli store in Cina. Rinviate tutte le partite di calcio nel Paese. Crolla del 3% la Borsa di Taiwan. Infetti tre dei giapponesi rientrati da Wuhan. Oggi previsto il rimpatrio dei cittadini italiani e di quelli britannici. Sempre oggi riunione degli esperti Oms, che potrebbe dichiarare l'emergenza internazionale. In osservazione un turista cinese che si è sentito male in centro a Roma.

Le compagnie aeree British Airways, United Airlines, American Airlines e Lufthansa hanno sospeso tutti i voli da e per la Cina. In Finlandia un nuovo caso confemato. In Europa i casi salgono a 10: oltre a quello in Finlandia, ce ne sono 5 in Francia e 4 in Germania.

 

Il ministero della Salute ha fatto sapere che tutti i casi sospetti in Italia si sono rivelati negativi ai test per il coronavirus. Prevista per domani una nuova riunione d'emergenza di esperti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per stabilire se l'epidemia di coronavirus iniziata in Cina costituisca un'emergenza sanitaria internazionale.

 

LO SPECIALE SUL VIRUS

Dopo la United Airlines e la British Airways anche la American Airlines taglia i voli con la Cina a causa dell'emergenza coronavirus. Tutti i collegamenti da Los Angeles a Shangai e Pechino saranno sospesi dal 9 febbraio fino al 27 marzo. E anche Lufthansa cancella i voli da e per il Paese. Lo ha confermato la compagnia aerea tedesca, dopo una prima indiscrezione pubblicata dalla Bild.

 

"Stiamo lavorando perché un volo parta domani e provi a raccogliere i 60 italiani che vivono lì e chiedono di poter rientrare da Wuhan", ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza durante la registrazione di una puntata di Porta a Porta. "La situazione è molto seria e non può essere sottovalutata - ha aggiunto Speranza -. Bisogna tenere alta l'attenzione ma non bisogna fare allarmismo. Ho chiesto una riunione urgente dei ministri europei perché anche gli altri paesi facciano altrettanto, ma stiamo parlando di nove casi in tutta Europa, non bisogna fare allarmismo".

 

"Stiamo lavorando per essere pronti al rimpatrio entro 48/72 ore. Saranno una cinquantina gli italiani che torneranno in Italia", aveva detto poco prima il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri intervistato da Radio Radio. "L'ipotesi di lavoro è quella di un atterraggio a due giorni da oggi di un aereo civile sotto l'egida militare. Stiamo valutando dove far proseguire la quarantena che certamente ci sarà, conclude Sileri, limitata ad un quindicina di giorni, che è il periodo d'incubazione del virus". "Saranno una cinquantina gli italiani che torneranno in Italia - ha proseguito Pierpaolo Sileri intervistato da Luigia Luciani e Stefano Molinari durante il programma Lavori in Corso in onda su Radio Radio e Radio Tv- in realtà sono un po' di più quelli presenti in Cina ma qualcuno è sposato con una persona cinese che non potrebbe partire quindi resteranno in Cina".

 

Il primo controllo che si fa all'aeroporto (che per Milano è Malpensa e per Roma è Fiumicino), sarà, oltre alla misura della temperatura, anche la compilazione di un modulo in cui le persone devono riferire se sono state a contatto con casi positivi al virus.

 

"Se sì, devono stare in quarantena a casa - afferma Maria Rita Gismondo, direttore della struttura di microbiologia clinica dell'ospedale Sacco di Milano, centro di riferimento per queste bioemergenze in Italia, insieme all'Istituto Spallanzani di Roma - in attesa che passino i 14 giorni del tempo di incubazione del virus. Se invece presentano dei sintomi al loro arrivo in aeroporto, o durante la quarantena, verranno portati in ospedale, dove saranno sottoposti al test per il virus".

 

Al momento tutti i casi sospetti segnalati in Italia si sono rivelati negativi ai test per il coronavirus 2019-nCoV. Lo riferisce il ministero della Salute in una nota. L'ultimo caso è quello segnalato a Napoli: un uomo cinese rientrato dal suo paese e ricoverato al Cotugno. La conferma è arrivata dopo le analisi realizzate all'Istituto Spallanzani di Roma che aveva fatto scattare le procedure di controllo.

 

Attualmente ci sono circa 600 cittadini europei in Cina che vorrebbero lasciare la il Paese a causa dell'epidemia di coronavirus. 

Quattrodici Paesi hanno comunicato di avere cittadini da rimpatriare, fra cui l'Italia. Il Meccanismo europeo di protezione civile "può coprire fino al 75% dei costi di trasporto", ha precisato il commissario Ue per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic. L'Ue chiede a Pechino piena cooperazione.

 

ANSA

 

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Articolo pubblicato il 30/01/2020