Primi casi di Coronavirus in Italia: contagiati due turisti cinesi a Roma.

Sono arrivati il 23 da Pechino su Malpensa: una comitiva di ventuno turisti. In programma un tour per l'Italia tutto in pullman. Mercoledi però una coppia, marito e moglie, 67 anni lui, 66 lei della provincia di Wuhan, si sono sentiti male mentre erano in albergo a Roma. Alle cinque del pomeriggio lui aveva la febbre tanto alta che la moglie ha chiamato la reception chiedendo un medico. Ma dal desk si sono allertati e hanno avvertito il 112. In pochi minuti un'ambulanza li ha portati allo Spallanzani.

 

È scattato così l'allarme all'hotel Palatino, un quattro stelle con duecento stanze in via Cavour, dove solo ieri sera, dalla conferenza stampa in diretta tv del premier Conte e del ministro della Salute Speranza, hanno appreso che i due turisti cinesi ricoverati da 48 ore erano risultati positivi al Coronavirus.

Quando dall'ospedale è arrivata conferma della positività è scattata, però subito, in gran segreto, la cintura di sicurezza: obiettivo identificare e fermare immediatamente gli altri turisti che avevano viaggiato con la coppia risultata positiva.

È scattata così la caccia al pullman del tour operator in viaggio per Cassino dove la comitiva è stata bloccata. Nessuno è stato fatto scendere, i cinesi sono stati rifocillati con acqua e panini e, scortato dalla polizia, il pullman ha immediatamente fatto rotta verso Roma. Tutti allo Spallanzani, per le verifiche necessarie in un ospedale blindato dove il servizio di accettazione è stato chiuso al pubblico. In isolamento rimangono solo i due coniugi, lui con una evidente polmonite, la moglie con sintomi molto lievi.

All'hotel Palatino dicono che la comitiva avrebbe dovuto arrivare oggi per ricongiungersi con la coppia. "Qui non sono mai arrivati e nessuno ci ha avvertito nulla", dicono al desk dove, alle 22.30, fanno fatica a tenere sotto controllo la situazione. "La coppia di turisti cinesi non ha usufruito di nessuno dei nostri servizi, se non della sala colazione. Comunque la stanza in cui sono alloggiati è stata subito sigillata e il personale di servizio ha lavorato con mascherine e guanti di lattice", dice il responsabile dell'hotel che fa le veci del direttore Enzo Ciannelli.

"Noi non siamo stati informati assolutamente di nulla, nessuno ci ha detto dell'esito del test sul coronavirus e dunque non abbiamo messo in atto alcun protocollo. Evidentemente non c'è alcun motivo di allarme - dice il responsabile - . I locali dell'albergo sono tutti tranquillamente aperti e tra i nostri clienti non c'è alcuna paura. Per altro gli ospiti cinesi sono una percentuale molto ridotta della nostra clientela". A sera, però, a parte una piccola coda di gente alla reception che chiede informazioni, i tre saloni dell'albergo sono deserti.

Ai carabinieri la verifica del percorso che i due turisti risultati positivi hanno compiuto dal loro arrivo a Malpensa. Se - come sostiene l'albergo - avevano effettivamente preceduto a Roma il resto della comitiva saltando alcune tappe del tour o se invece hanno viaggiato insieme agli altri rinunciando alla gita a Cassino perché non si sentivano bene. Il fatto che i cinesi abbiano comunque sempre viaggiato in bus dal momento del loro arrivo a Milano tranquillizza abbastanza i sanitari.

"È già stata attivata la sorveglianza sanitaria alle persone venute in contatto con la coppia ricoverata presso lo Spallanzani. Sono scattate tutte le misure previste dai protocolli sia per quanto riguarda alcune persone dell'albergo, sia riguardo gli altri componenti del gruppo di turisti. Al momento sono tutti asintomatici e non destano preoccupazione", fanno sapere dall'assessorato alla Sanità della Regione Lazio.

 

Repubblica.it

 

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Articolo pubblicato il 31/01/2020