L’EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS – Sara Garino: La resa dei conti

L’egoismo capestro della Merkel strangolerà l’Italia?

Siamo in piena emergenza sanitaria, motivo per cui il focus prioritario di questo tribolato periodo deve essere la tutela della salute pubblica: curare i malati più gravi, preservare l’incolumità dei sanitari che con instancabile dedizione si prodigano per salvare vite, circoscrivere le aree di contagio e togliere al virus, tutti insieme, l’unica arma di cui dispone per farci del male: noi stessi. Sottrarci alla sua furia lasciandolo, di fatto, digiuno; perseverare in queste misure di distanziamento sociale il cui solo scopo è quello di beffare il Corona, facendolo rapidamente morire.

Dopo però, una volta salvata la pelle, ci sarà da ricostruire, preoccupandosi della grave malata Italia: intesa non come comunità di individui vulnerabili ma come corpo unico, affetto da comorbilità sviluppatesi a livello di ogni suo distretto socio-produttivo. Anche per questo virus andrebbe già oggi studiato un vaccino, o meglio andrebbero già oggi sviluppati gli anticorpi capaci di proteggerci e difenderci dall’epidemia futura.

A parte la drammatica mancanza di vision che insiste dalle parti di Palazzo Chigi, sono i numeri stessi della nostra manovra a essere impietosi. 25 smunti e scheletriti miliardi di euro: a parole solo l’inizio ma è pur vero che solo con le parole (senza fatti conseguenti) non si campa. Secondo il Presidente Conte e i suoi fedeli grand commis, “si stanno studiando” nuove risorse, “si stanno valutando” altre opzioni, “si sta facendo” quanto necessario per aiutare gli Italiani a risollevarsi: non a suon di quattrini (al momento – dopo quasi tre settimane dall’inizio della serrata progressiva – ancora non pervenuti) ma profondendosi in pomposi gerundi che sanno molto di cose da fare e molto poco di cose fatte. Come a voler guarire un paziente dissanguato con un’aspirina, piuttosto che con azioni volte a fermare l’emorragia!

E poi, dicevamo, i numeri. 25 miliardi di euro contro gli 850 della Germania, i 200 della Spagna, i 330 del Regno Unito, i 180 della Francia e, su tutti, i 2 trilioni (2.000 miliardi) di dollari sonanti stanziati dal tanto vituperato Trump.

Ingredienti visibilmente differenti dai nostri, mescolati con una ricetta altrettanto dissimile. Da noi si prospetta purtroppo un’altra cura lacrime e sangue, con la Troika in casa a dettar legge, a spolparci e a ridurci in mutande come e peggio della Grecia. L’Europa dei panzer-tecnocrati ligi al desio di Berlino ha già risposto con un garbatissimo quanto inamovibile “nein” all’ipotesi di Eurobond (o Coronabond che chiamar si vogliano): dunque niente debiti a partecipazione comune, nessun farsi carico dell’emergenza come comunità solidale (quella comunità immaginata e voluta dai padri fondatori con i Trattati di Roma del 1957). Diverso il discorso sull’attivazione del MES, il cosiddetto Fondo Europeo salva-stati: nullaosta al fatto che l’Italia o gli altri Paesi più vulnerabili vi accedano, a condizione beninteso che il prestito sia restituito e vincolato a stringenti clausole di ristrutturazione del debito. Detto in altri termini, un capestro che finirebbe coll’ammazzare per soffocamento i sopravvissuti al Coronavirus.

Eppure il Conte, anziché farsi due conti in casa e ascoltare la rabbia di quanti sono (già oggi) con le saccocce vuote, prende tempo e concede a Frau Merkel altri dieci giorni (di solito gli ultimatum non sono più tempestivi?), minacciando che a mali estremi l’Italia alzerà spallucce e farà da sola. Magari! Visto che, ricordiamolo, il nostro è un Paese da sempre contribuente netto dell’Unione, ovvero che versa più di quanto torni indietro.

Purtroppo per far valere tutto ciò, per pretendere di poter spendere i nostri soldi “whatever it takes” (Mario Draghi dixit) servirebbe un Governo con gli attributi… che non è, evidentemente, questo.

Ci si augura solo che, quando finalmente in Italia e in Europa si cesserà di cadere a migliaia sotto l’assalto subdolo di questo stramaledetto virus, i nodi – tutti – vengano finalmente al pettine… e la resa dei conti ci sia.

 

 

SARA GARINO
Vicedirettore
CIVICO20NEWS

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Articolo pubblicato il 29/03/2020