Chi sono gli AntiFa americani che Trump vuole mettere al bando.

Non hanno un leader, una gerarchia, sono cellule locali e un grande nemico: il presidente. Ma non è solo lui a volerli all'indice: anche i democratici e la sinistra meno radicale li vedono come una minaccia.

Conosciuta come AntiFa, una contrazione della parola "antifascista", la libera affiliazione di attivisti radicali si è fatta conoscere in America in occasione degli scontri contro i suprematisti bianchi al raduno "Unite the Right" a Charlottesville, in Virginia, nel 2017. Ora Trump vuole inserirli nell'elenco delle organizzazioni terroristiche.

 

Quanti sono i membri dell'AntiFa?

È impossibile sapere quante persone si considerino membri del movimento. È senza leader ed è organizzato in cellule locali autonome. Nato in opposizione ai movimenti di estrema destra, scrive il New York Times, fa campagna contro azioni che considerano autoritarie, omofobe, razziste o xenofobe. Sebbene l'antifa non sia affiliata con altri movimenti a sinistra - ed è talvolta vista fastidio da altre organizzazioni - i loro membri a volte lavorano con reti di attivisti locali come il movimento Occupy o Black Lives Matter.

 

Quali sono i loro obiettivi?

I sostenitori generalmente cercano di impedire a quelli che vedono come gruppi fascisti, razzisti ed di estrema destra di avere una piattaforma per promuovere le loro opinioni, sostenendo che dimostrazioni pubbliche di tali idee abbiano come obiettivo le minoranze razziali, le donne e i membri della comunità LGBTQ.

 

"L'argomento è che l'antifascismo militante è intrinsecamente autodifesa a causa della violenza storicamente documentata che i fascisti pongono, in particolare contro le persone emarginate" dice Mark Bray, docente di storia al Dartmouth College e autore di "Antifa: il manuale dell'antifascista".

 

Molte organizzazioni antifa partecipano anche a forme più pacifiche di protesta, ma credono che l'uso della violenza sia giustificato perché, sostengono, dare ai gruppi razzisti o fascisti la possibilità di organizzarsi liberamente "si tradurrà inevitabilmente in violenza contro le comunità emarginate", dice Bray, la cui difesa del movimento antifascista è stata oggetto di aperte polemiche a Dartmouth.

 

Quando è iniziato il movimento?

Anche se il dizionario Merriam-Webster dice che la parola "antifa" è stata usata per la prima volta nel 1946 ed è stata presa in prestito da una frase tedesca che indicava un'opposizione al nazismo, lo sviluppo negli Usa è iniziato dopo l'elezione del presidente Trump nel 2016, per contrastare la minaccia che credevano fosse rappresentata dalla cosiddetta alt-destra, la destra alternativa.

 

Uno dei primi gruppi negli Stati Uniti ad usare il nome fu 'Rose City Antifa', fondata nel 2007 a Portland. Ha un ampio seguito sui social media, dove condivide articoli di notizie e talvolta cerca di rivelare le identità e le informazioni personali di figure della destra americana.

Cosa distingue l'antifa dagli altri gruppi di protesta?

 

Secondo Bray i gruppi AntiFa usano spesso tattiche simili ai gruppi anarchici, come vestirsi di nero e indossare maschere. I gruppi hanno anche ideologie sovrapposte, poiché entrambi criticano il capitalismo e cercano di smantellare le strutture dell'autorità, comprese le forze di polizia.

 

Come ha reagito la politica?

Il movimento è stato ampiamente criticato dalla sinistra e dalla destra tradizionali. Dopo le proteste a Berkeley, in California, nell'agosto 2017, Nancy Pelosi ha denunciato "le azioni violente di persone che si definiscono antifa" e ha affermato che dovrebbero essere arrestate.

 

Pubblicazioni e politici conservatori si battono regolarmente contro i sostenitori dell'antifa, che secondo loro stanno cercando di reprimere  l'espressione pacifica delle opinioni conservatrici. 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 02/06/2020