L'EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Massimo Calleri: vincitori e vinti

Referendum e Regionali: riflessioni e considerazioni

Anche nell’ultima tornata elettorale e referendaria l’Italia ha confermato di essere l’unica nazione a possedere una realtà politica senza perdenti.

Chi in un modo, chi nell’altro, tutti i “concorrenti” hanno vantato a loro favore il riscontro positivo scaturito dalle urne adducendo a sé soltanto meriti senza riconoscere il processo induttivo che ha salvato più di una formazione dal tracollo.

Mi lascia tuttavia perplesso l’atteggiamento trionfalistico di chi è riuscito a confermarsi, e non in maniera schiacciante, laddove ha sempre imposto il proprio credo, e mi riferisco ad una sinistra  che pur di stare al governo della nazione si è alleata con chi ha visto, nel corso degli anni, affievolirsi sempre più il consenso degli stessi militanti.

Quelli stessi che oggi sono alle prese con le diatribe interne che rivendicano le colpevolezze di alcuni ed i meriti, sempre più flebili, di altri rientrati nei ranghi più che altro per evidenziare la “caduta libera” che scatena le vendette di corridoio.

Eppure il verdetto che di fatto non ha prodotto, ed è persino in forse la relativa applicazione, alcun beneficio sostanzioso alle casse dello stato ha scatenato l’euforia del firmamento pentastellato che, con Di Maio in primis, ha rivendicato la paternità esecutiva di quel referendum che alla fine accresce la potenza delle segreterie di partito piuttosto che la libera espressione di voto dei cittadini.

Ma di ciò si è parlato e straparlato per cui ripetersi sarebbe estremamente stucchevole; sta di fatto che il tutto appare come una gigantesca competizione sportiva in cui i giudici di gara, non a caso, sono determinanti nell’esito della contesa.

Ed ecco che i vincitori sono i perdenti ed i perdenti diventano vincitori pronti a presentare il conto; nel frattempo chi ha lasciato il facile governo in maniera assai dignitosa, e mi riferisco all’onestà intellettuale di Matteo Salvini, cioè di chi non è sceso ad inaccettabili compromessi pur di essere sulla tolda di comando, continua la sua battaglia che vuole il bene della nazione Italia, innanzitutto.

E si trova altresì a dover combattere illazioni faziose dei sedicenti vincitori che mi ricordano, a suo sostegno, l’espressione dantesca “non ti curar di lor, ma guarda e passa”.

Scaramucce, comunque, che accompagneranno Giuseppi ed i sopravvissuti alle politiche che si preannunciano assai interessanti, per usare un eufemismo, nel consolidamento a difesa della roccaforte che ha come obiettivo, oltre al potere assoluto, l’elezione del Presidente della Repubblica.

Tutto ciò fa parte di un disegno ben preciso che poggia i tratti fondamentali sul programma ad alternativa variabile che potrebbe giovarsi di verdetti giudicanti, come ho accennato, in prossima scadenza:

“Absit iniuria verbis”.

 

 

         Civico20News

Il Direttore Responsabile

         Massimo Calleri

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Articolo pubblicato il 27/09/2020