Casalborgone (To) 20 … e-20.

La risposta solidale di una comunità coesa alle necessità di uno stato di emergenza sociale che va ben oltre la pandemia.

Non è la prima volta che metto questo piccolo paese al centro dell’attenzione pubblica attraverso un articolo. Alcune volte per curiosità, altre per riconoscenza verso il luogo che mi ospita, altre per iniziative di attrazione turistica, altre per le sue qualità intrinseche. Questa volta riguarda qualcosa di particolarmente legato alle emergenze continue con le quali questo difficile periodo ci sta confrontando e con la capacità di una comunità coesa di essere comunque coerente con i valori imprescindibili di una società civile.

 

Mi riferisco a quanto sta accadendo in tutti i livelli sociali sottoposti alla pressione di aspetti della vita che si stanno rivelando estremamente critici. Per esempio cito le contingenze scolastiche e quelle relative alle carenze di beni di prima necessità che hanno ulteriormente toccato le fasce sociali già più a rischio.  

 

Mettere tutto quello che è successo nell’anno a proposito di risposte istituzionali, di solidarietà organizzata o personale alle emergenze, alimentari, economiche, culturali, sanitarie, riempirebbe molte pagine e non renderebbe comunque merito sufficiente.

 

Senza nulla togliere a tutto quanto non riportato, evidenzio alcuni esempi concreti di come istituzioni e abitanti abbiano praticamente agito, e lo stiano ancora facendo, con responsabilità di fronte alle varie necessità della comunità:

 

1 – Lavori di manutenzione straordinaria, riqualificazione energetica, implementazione misure antisismiche, adeguamento impianti, abbattimento barriere architettoniche, interventi di miglioramento salubrità e sicurezza dei locali, accesso agli impianti delle Scuole Primaria e Media, che sono una risposta concreta alle sacrosante esigenze dei piccoli e dei giovani utenti unitamente alle maestranze. Risposta ancora più apprezzabile poiché prodotta in tempi così problematici in cui quasi tutto si è fermato e per il fatto di aver dato priorità incontestabile alla educazione ed istruzione dei giovani che sono pilastri e cardini del nostro futuro. E poiché cose così importanti non si improvvisano, occorre dire che gli interventi erano stati previsti e programmati prima che scoppiasse l’emergenza, segno evidente di attenzione e lungimiranza.

(https://casalborgone.traspare.com/announcements/693

https://casalborgone.traspare.com/announcements/720 ).

 

 

2 – Diversi esercizi commerciali hanno istituito una efficace rete di consegne a domicilio dei generi di prima necessità che è stato particolarmente apprezzato dalla utenza in fascia di età più a rischio.

 

3 – La solidarietà alimentare è stata perseguita sia a livello individuale che istituzionale

 

4 – Le necessità relazionali e culturali sono state soddisfatte con brevi video di intrattenimento ed un calendario dell’Avvento curati in sinergia tra cittadini ed istituzioni (Casalborgone informa http://www.casalborgoneinforma.it/ ; calendario dell’avvento http://www.casalborgoneinforma.it/natale-2020-con-il-nostro-calendario-dellavvento/ ). In temporanea sostituzione della Biblioteca è stato posto un punto di scambio libri vicino al distributore dell’acqua (corredato di istruzioni per il rispetto delle norme anti contagio). Anche l'Unitre locale, in collaborazione con l'Amministrazione comunale che ha messo a disposizione le sue pagine facebook e youtube, ha continuato l'attività mettendo in rete brevi lezioni settimanali per mantenere vivo il prezioso contatto con iscritti e docenti.

 

5 – Nessuno, vicino o lontano (raccolta di fondi per Telethon) è stato lasciato solo.

 

6 – Protezione civile e Croce Rossa hanno continuato ad operare come e dove richiesto.

 

Tutto questo e altro ancora in un contesto di poco meno di 2000 abitanti.

 

Non occorrono tante altre parole per mettere in rilievo lo spirito che questa piccola ma coesa comunità ha saputo mettere sul piatto della bilancia facendola pendere in modo evidente verso la capacità di solidarietà (evidentemente sempre presente anche se più a livello potenziale in tempi in cui non è così esplicitamente richiesta) verso coloro che più ne hanno bisogno, con tempi di reazione sorprendenti.

 

Tutto questo fa ben sperare che terminata l’emergenza ed elaborata l’esperienza, il meglio che ne risulterà possa essere usato anche in tempi non sospetti per migliorare costantemente la qualità della vita dell’intera comunità.

 

Non tanto per riempire di più un bicchiere che sarà sempre mezzo vuoto e mezzo pieno, perché così non può che essere, ma per fare in modo che sia almeno mezzo pieno di caratteristiche e qualità che esprimano ciò che basta a dare, a chi vive, una base sufficiente per corrispondere alle esigenze della comunità in modo efficace, e permettere ad ognuno, se si impegna a farlo con consapevole responsabilità, di evidenziare nel contempo le caratteristiche peculiari di quella dignità umana che altrimenti rischiamo di perdere correndo dietro alla difesa del proprio orticello.

 

Come dicevano i quattro moschettieri:

 

“uno per tutti, tutti per uno!”

 

L’unione fa la forza!

 

foto, elaborazione grafica e testo

pietro cartella

 

 

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Articolo pubblicato il 01/02/2021