Stiamo distruggendo una generazione - Covid. Che fare per i bambini?

L’appello del Professor Piero Abbruzzese

La cauta affermazione del presidente del Consiglio sulla possibile riapertura delle scuole, subito dopo  Pasqua, ha contribuito a far emergere l’inderogabile necessità, recentemente ribadita da uno studio epidemiologico, che esclude che la scuola costituisca un pericolo, confermando quello che già ogni persona di buon senso capiva. E senza considerare che già dal settembre scorso le scuole si erano organizzate per una didattica in presenza e in sicurezza. Civico20News accoglie e condivide l’appello del Professor Piero Abbruzzese, clinico illustre, cardiochirurgo infantile, già direttore del Dipartimento di Chirurgia generale e specialistica dell’ospedale Regina Margherita di Torino.  Attualmente Il Professore è presidente del “Movimento per i Bambini”.

 

Un appello per i bambini

 

“Tanta gente più qualificata di me parla di bambini e li difende, ma io ho vissuto per i bambini, per i miei figli e per tutti gli altri, italiani e stranieri, di tutti i colori e di tutte le religioni da quando mi ricordo.

 

I bambini sono il nostro futuro e purtroppo noi siamo la loro sventura.

Dobbiamo abbandonare le nostre facili ipocrisie e confessare che li trattiamo come cagnolini: bello di qui e intelligente di là, ma non crediamo che contino qualcosa nel nostro mondo e pensiamo solo a noi stessi.

 

Guardiamo cosa abbiamo fatto nel Covid.

Questo virus non fa male ai bambini e per loro è come un’influenza e una malattia esantematica. Ma noi li blocchiamo, non li facciamo andare a scuola, li teniamo a casa.

Perché? Perché possono contagiare i genitori, i maestri e i nonni.

 

Ma a loro non pensiamo?

Tanti bambini, ragazzi e adolescenti non possono fare quello che vorrebbero fare. È stato tutto vietato o limitato nell’ultimo anno.

Niente scuola né altre forme di aggregazione, di contatto e di fisicità sono consentite, né i viaggi, i compleanni  e lo sport.

Stiamo distruggendo una generazione.

 

Ci giustifichiamo dicendo che non potremmo fare altrimenti, perché il virus si diffonde e ammazza.

È falso! Questo virus è letale per gli anziani, non per i bambini.

Vacciniamo gli anziani e i soggetti a rischio e poi riapriamo tutto.

 

Un articolo di Science dimostra che l’infezione diffusa fra i bambini favorirebbe il passaggio dalla fase epidemica alla fase endemica, quella in cui si convive col virus come con il raffreddore o l’influenza.  Questo significa vaccinare i fragili e i vecchi e poi e riaprire tutto. La malattia si diffonderebbe con pochi sintomi nei piccoli e con sintomi meno gravi nelle reinfezioni degli anziani.

 

Non dobbiamo vaccinare categorie improbabili che accampano giustificazioni indegne. Abbiamo già vaccinato il personale sanitario, adesso dobbiamo vaccinare gli ultrassantenni e i fragili e poi aprire tutto.

Magistrati, giornalisti, avvocati… che aspettino il loro turno! Vacciniamo chi ne ha davvero bisogno.

 

Parliamo d’altro.

Trattavamo male i bambini anche prima.

Perché gli Asili Nido e le scuole dell’infanzia non sono gratuiti? Dovrebbero esserlo, così incoraggeremmo le giovani coppie ad avere figli che adesso non possono permettersi.

E perché il lavoro  che fanno le mamme e i papà per crescere i figli non viene pagato? Paghiamoli togliendo ore dal loro lavoro, per esempio lasciandoli a casa cinque ore alla settimana per ciascun figlio.

 

E vogliamo modificare le scuole? È il momento giusto per cambiare i programmi e farli diventare moderni e giusti per i bambini di questo secolo.

 

Sono solo alcune delle tante cose da fare per loro. Dobbiamo comprendere che loro sono molto più importanti di noi. Senza di loro ci estingueremo e saremo una popolazione vecchia, povera e ignorante.

 

Il Movimento per i Bambini di cui sono il presidente vuole realizzare tutto questo creando il gruppo più grande possibile di persone che vogliono mettere i bambini in primo piano.

E definiamoli: bambini sono anche i ragazzi e i giovani, tutti quelli che saranno il nostro futuro. Quelli che dovrebbero avere un mondo migliore del nostro.

Datemi una mano!”

 

Piero Abbruzzese

 

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Articolo pubblicato il 26/03/2021