Una proposta alternativa per l’utilizzo del VAR. Troppi errori decidono i match

Succede in altri sport, il time out con verifica. il valore aggiunto dell’allenatore. Forse si può fare.

È stato un campionato europeo a dir poco esaltante e ormai poche ore ci separano dalla finale Italia-Inghilterra. Si giocherà a casa del nemico, in quel tempio del calcio che è Wembley e sarà uno spettacolo. Che vinca il migliore! Speriamo noi, però…

Gli errori arbitrali sono vecchi come la storia del calcio, ma oggi, dopo le tante reticenze del passato, abbiamo una tecnologia in grado di supportare il direttore di gara nei momenti difficili e teoricamente, gli errori non dovrebbero esistere quasi più.

Rimane invece il fattore umano, la decisionalità individuale che talvolta condiziona un risultato, nonostante l’ipotetico sussidio del VAR e l’occhio del quarto uomo.

L’Italia incontrerà l’Inghilterra soprattutto a causa di uno svarione arbitrale che ha certamente piegato le ginocchia alla valente Danimarca, che fino a 15 minuti dal termine dell’incontro aveva tenuto botta. L’arbitro non ha consultato l’occhio elettronico e ha concesso il penalty: fine di un sogno nordico.

Nessuno può dire come sarebbe andata se Danimarca-Inghilterra fosse finita ai rigori e in quest’epoca di spettacolo mediatico che vale milioni a palate, uscire alla semifinale o andare fino in fondo al torneo fa una gran differenza, non solo sportiva.

Lo svarione della semifinale è solo l’ultimo di un’infinità di valutazioni che, alla fine della fiera, spesse volte dipendono sempre da un uomo solo: l’arbitro. Come dice Eraldo Pecci, saggio commentatore, prima o poi, usato così, il VAR sarà eliminato e si sperimenteranno altre soluzioni, senz’altro peggiori.

Quindi, come si potrebbe usare diversamente il VAR? È un’idea che mi circola nella testa da almeno 10 anni. A mio sommesso parere, si potrebbe svincolare la responsabilità dell’arbitro di decidere quando e come consultare la moviola, demandando la richiesta agli allenatori; figure che così sarebbero ancor più responsabili della squadra nel corso dell’incontro. Come?

Dunque, si potrebbe stabilire un numero ristretto di chiamate al VAR per ogni partita, da parte di ciascun allenatore. Ho pensato a tre, gestibili nei 90 minuti, e quattro in caso di tempi supplementari. L’allenatore dovrebbe centellinare con sapienza le richieste di verifica di un importante momento di gioco, aumentando il peso del proprio ruolo.

 

Un intervento azzeccato può cambiare la partita e la responsabilità sarebbe solo dell’allenatore, il quale dovrebbe inoltrare la richiesta al quarto uomo che risulterebbe determinante.

Sarebbe lui chiamato a decidere su un video al rallentatore, mostrato però al pubblico dello stadio intero e non solo valutato a bordo campo, aumentando spettacolo e pathos.

Sono certo che varrebbe la pena provare. Del resto alla fine del primo tempo della semifinale, un rigore mezzo regalato lo hanno subito anche gli azzurri. È andata bene lo stesso, meno male. Alla finale non lo sopporterei.

È una proposta che ho avanzato circa 10 anni or sono alla FIGC, tramite un amico e personaggio di spicco della selezione arbitrale piemontese, con cui ne avevo discusso, ma l’idea si è fermata lì, nonostante tuttora la trovi praticabile. Ogni commento è assolutamente gradito, e infine… forza Italia! Forza ragazzi!

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Articolo pubblicato il 10/07/2021