Chi ha paura del pipistrello si metta una parrucca o un cappello!

C’è chi li mangia, chi li teme, chi li studia e li protegge; ecco il variegato comportamento della comunità umana verso una specie aliena.

Mentre il mondo intero si sta interrogando sull’origine della pandemia che stiamo vivendo e del ruolo, ad ora ritenuto primario, che hanno giocato i pipistrelli nella sua nascita, una comunità di questi esseri “alieni” si è perfettamente integrata nel quieto contesto di Casalborgone in cui c’è spazio per tutti in un equilibrio naturale che non si è ancora perso del tutto.

Non mi risulta infatti che qui qualcuno se li mangi come prelibatezza al posto di un qualsiasi altro cibo che, peraltro, si trova in abbondanza di qualità, specie e quantità. In questo predisponente equilibrio ogni partecipante, umano, animale, vegetale, minerale, svolge un ruolo fondamentale per mantenere, il più possibile sane, quelle relazioni ambientali oggettive, sia fisiche che sottili, che costituiscono la base della possibilità della vita dei singoli e della collettività di ogni specie vivente.

 

Non appare così strano quindi che questi particolari componenti dell’habitat comune abbiano così tanta importanza da richiamare l’attenzione di alcuni ricercatori per esserne studiati.

 

Se anche voi volete saperne di più potete cominciare dalle indicazioni contenute nell’articolo  

http://www.parcopopiemontese.it/news-dettaglio.php?id=65445 

per poi, volendo, documentarvi più a fondo per scoprire per esempio:

 

  1. Come funziona il loro apparato radar in grado di farli volare in quel loro particolare modo a zig zag tra ogni sorta di ostacoli, anche nella più completa oscurità (gran bella lezione per noi, spocchiosi esseri superiori, capaci di andare a sbattere anche contro ostacoli perfettamente illuminati e segnalati),
  2. Come funziona il loro sistema immunitario in grado di tenere sotto controllo un gran numero di temutissimi virus (e magari fare qualche ragionamento relativo al nostro comportamento in materia).

 

A molti potrà sembrare tempo perso, ma le scoperte avvengono sempre quando meno attese e in modo apparentemente del tutto casuale. O forse no; infatti chi cerca trova, e spesso trova un tesoro!

 

Un tesoro alieno!

 

foto e testo

pietro cartella

 

 

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Articolo pubblicato il 29/07/2021