Una serie infinita di fumate nere sulla teoria del riciclo dei materiali e sui nostri polmoni
12 dicembre 2021, nel primo pomeriggio una densa nuvola di fumo si è sprigionata dallo stabilimento della Depan Srl di Beinasco, azienda specializzata per lo stoccaggio e il riciclo dei materiali plastici. L’incendio che sembra essere stato innescato da un corto circuito, ha generato una imponente nube nera e compatta, visibile anche a grande distanza. Il luogo del disastro è stato prontamente raggiunto dai Vigili del Fuoco che hanno cercato di circoscrivere l'incendio, ma le fiamme erano ancora attive alle ore 20:00.
16:00 la colonna di fumo vista dal colle della Maddalena
Il sindaco di Beinasco ha raccomandato ai cittadini di non uscire di casa senza indossare almeno una mascherina. I tecnici dell’Arpa sono giunti sul posto per valutare i rischi del danno ambientale, ma la ricaduta dei veleni sospesi nell’aria, tra i quali probabilmente anche diossina, è cosa certa, e a qualcuno toccherà. La nube si è diretta verso Torino.
Purtroppo non si tratta di un caso isolato. Gli incendi in capannoni di stoccaggio più o meno legali, sono una ennesima piaga di quello che qualcuno continua a definire il Bel Paese. Siamo diventati invece una stretta penisola cosparsa di rifiuti, e prima o poi qualcuno dovrà ammetterlo.
Beinasco, origine dell'incendio vicino alla tangenziale
Da un’indagine del Sole 24 Ore del 2018, risulta che in Italia, nel giro di quattro anni sono andati a fuoco 136 impianti per lo smaltimento dei rifiuti, si sono verificati 31 incendi in discariche regolari, 103 in discariche abusive, 45 in isole ecologiche, compattatori e piattaforme di selezione.
Tante le nuvole tossiche sui cieli del Piemonte
4 dicembre 2021, incendio presso la Boris Recyclin di Leinì, sempre specializzata per il trattamento della plastica destinata a riciclo.
8 ottobre 2021, incendio presso la Transistor Srl, una ditta specializzata per lo smaltimento dei rifiuti elettronici.
25 marzo 2018 a Pienezza, presso la Omnia Recuperi Srl, azienda del settore recuperi e riciclo di materiali plastici, è scoppiato un incendio domato in otto ore.
Nella notte di sabato 11 dicembre 2021 incendio presso la ditta Raee.Man srl di Sale in provincia di Alessandria, che ha interessato numerosi cassoni contenenti batterie al litio.
Il punto sulle infiammabilità di quei rifiuti che fanno ricco qualcuno
Sempre dal Sole 24 Ore, in un articolo del 9 maggio 2017 firmato da Jacopo Gilberto, commentando l'ennesimo incendio collegato a un impianto di stoccaggio per materiali plastici scoppiato in un’azienda di Pomezia Terme, partiva una denuncia dal titolo: La guerra dei rifiuti, dove l’autore constatava amaramente che gli incendi negli impianti di recupero di materiali riciclabili, si susseguono con una frequenza insostenibile, in ogni parte della penisola. Il medesimo autore già nel 2015 aveva denunciato la sintomatica infiammabilità di tutti quei prodotti che i cittadini virtuosi separano per il loro recupero e riciclo, per poi vederli trasformati in fumo nero e tossico, e in sporchi guadagni per la impunita criminalità organizzata.
Certe cose non avvengono certo per autocombustione. Le forze dell’ordine lo sanno. Rimane perciò difficile da comprendere come questa piaga così diffusa, prevedibile e nociva, continui a proliferare quasi impunemente.
Sensi e controsensi di un’Italia dai molteplici volti, dove un Primo Ministro convertito alla rivoluzione green si sta votando alla salvezza del Pianeta, dialogando con i vertici del Dominio del Mondo, mentre in casa nostra imperversa a piacimento un fenomeno che non richiede dichiarazioni altisonanti o particolari investimenti. Basterebbe una maggiore coerenza con i principi di legalità, indagine, repressione, adeguamento delle pene e condanne per disastro ambientale. Un procedimento logico quanto destinato a dissiparsi e confondersi tra i tanti fumi nocivi che la razza umana continua a disperdere nell’atmosfera, mentre sta promettendo di non farlo più.
Perché succede tutto questo? E come sempre, a chi conviene?
Una fonte bene informata, poiché da anni operante nel settore mi ha spiegato in poche parole uno dei tanti perché. La raccolta di rifiuti plastici da riciclare in effetti procede efficacemente, parte del problema sta nella richiesta del prodotto riciclato: "Se l’offerta è di 1000 t e la richiesta del mercato è di 100, il restante 90% da qualche parte deve pur andare"…. A buon intenditor….
ore 16:30 circa, la nuvola tossica vista da Castellamonte
2018 Da una intercettazione dei carabinieri di Milano e Pavia riferita a uno stabilimento di Corte Olona nel Pavese dove venivano stoccati in maniera abusiva rifiuti di carta e plastica. Una volta riempito il capannone, il messaggio in codice trasmette: "la torta è pronta, cosparso il liquore in diversi punti, soprattutto al centro, domani puoi andare a ritirarla"…. Nella notte la torta è andata in festa....
foto da antologia personale dell'autore
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Articolo pubblicato il 13/12/2021