La guerra e il riarmo in Europa come opportunità di potenza

La crescente volontà di riarmo potrebbe, sia in un campo che nell'altro, dare la possibilità a potenze minori di divenire sempre più influenti.

Nel suo ultimo rapporto operativo, l'esercito dell'Ucraina sostiene che la Russia ha ritirato le truppe che circondavano Kiev dopo aver subito perdite significative. Il ritiro ha "drasticamente ridotto" l'intensità dell'avanzata di Mosca, aggiunge lo Stato maggiore delle forze armate ucraine. 

Nel frattempo, la Germania vuole potenziare il proprio sistema antimissile. La conferma è arrivata per bocca direttamente del cancelliere Olaf Scholz, intervistato dalla Bbc. Attualmente Berlino ha in dotazione diverse batterie dei sistemi americani Patriot, ma dopo l'intervento militare in Ucraina l'esecutivo tedesco vuole ulteriori barriere per proteggere i propri cieli.

Tuttavia, aldilà del conflitto russo-ucraino, il riarmo tedesco potrebbe in seguito preoccupare diversi attori internazionali, in primis la Francia e il Regno Unito. Quest’ultime si troverebbero minacciate e surclassate se la maggior potenza economica occidentale dopo gli Stati Uniti iniziasse a reclamare un posto nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

L’Italia di Draghi ha annunciato che seguirà l’esempio della Germania e degli altri Paesi europei. Anche Roma vedrà una parte del suo bilancio impiegata nel riarmo e in un ammodernamento delle proprie Forze Armate, in particolar modo il comparto Difesa vedrà svilupparsi in ambito informatico e satellitare. Due settori fortemente trascurati negli ultimi anni.

Il riarmo di Nazioni sconfitte dopo la Seconda guerra mondiale potrebbe riaprire nuovi scenari futuri; dove all’interno della sfera d’influenza americana si potrebbe iniziare a chiedere di più sia in materia di condivisione militare sia all’interno delle Nazioni Unite. Questo per controbilanciare lo squilibrio che da sempre è presente nella NATO, dove Germania e Italia vengono sempre lasciate per ultime in materia di condivisioni militari.

Stesso pericolo corre Mosca nel riarmare eccessivamente Minsk. La Bielorussia, infatti, ha chiesto assistenza militare ai russi. In cambio di un attacco coordinato in Ucraina vorrebbe dotarsi di arsenali nucleari. Questa potrebbe risultare un’azione azzardata. Per quanto l’ex Paese sovietico sia fedele a Mosca, in questi ultimi anni non sono mancati atteggiamenti ambigui verso l’Occidente. Dotare la Russia Bianca di armi di ultima generazione potrebbe in futuro far ridiscutere il suo ruolo all’interno dell’alleanza militare russo-cinese.

Tornando alle nostre latitudini, il riarmo darebbe una possibilità in più di strutturare una difesa solida europea sempre più autonoma dagli Stati Uniti. Inoltre, dal punto di vista italiano ci garantirebbe la possibilità di rivedere alcuni accordi bilaterali con l’America nel caso in cui quest’ultima perdesse influenza nel Vecchio Continente (in un futuro ancora molto lontano).

Questo ridarebbe a Roma la possibilità di operare con maggior autonomia, privilegiando una politica prettamente mediterranea, a discapito di una integrazione europea sempre più distante dai nostri reali interessi geostrategici.

L’Italia dovrebbe approfittare di questa crisi per dotarsi di armi di ultima generazione atte a garantirsi maggior possibilità di manovra all’interno dell’area occidentale. Chiaramente una simile propensione geopolitica dovrebbe per forza passare da una totale revisione costituzionale. Un’Italia che “ripudia la guerra”, mentre il resto del mondo continua a farla, risulterebbe fuori dal tempo oltre che metterci in una perenne condizione di attori minori della Storia.

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Articolo pubblicato il 29/03/2022