L'Italia si prepara alla guerra?
Capo di Stato Maggiore Amm. Cavo Dragone

Dalle dichiarazioni del Capo di Stato Maggiore scorgiamo insieme le intenzioni della Difesa italiana.

Il conflitto regionale russo-ucraino potrebbe presto estendersi in larga scala, divenendo una guerra totale continentale o addirittura mondiale. Il rischio di un’escalation nucleare appare molto vicino, specie se si analizza la propaganda che da ambo le parti viene continuamente manifestata. Un’informazione così martellante, iniziata con la pandemia, forse appendice di una futura guerra, non si vedeva dai tempi della Grande Guerra.

Ma in caso di conflitto mondiale come si comporterebbe l’Italia? Come sta investendo il suo tempo e le sue risorse?

Scopriamolo insieme dalle parole dal Capo di Stato Maggiore Amm. Giuseppe Cavo Dragone.

L’ammiraglio inizia col dire cosa ha fatto l’Italia insieme alla Nato riguardo l’attuale conflitto, asserendo che «come ha evidenziato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, in ambito Nato abbiamo di recente aumentato la presenza numerica degli Eurofighter in Romania, per un totale di otto velivoli dedicati all’attività di sorveglianza aerea (air policing)». Ci sono poi «250 alpini con 139 mezzi in Lettonia per l’Enhanced Forward Presence e tre unità navali nel dispositivo delle Standing Naval Forces per la sorveglianza marittima dell’area Sud dell’Alleanza». L’ammiraglio rileva come «sono pronte a essere mobilitate altre 1.350 unità facenti parte della Very High Readiness Joint Task Force (Vjtf)». Ne fanno parte «500 incursori, oltre 77 mezzi terrestri, due mezzi navali e cinque mezzi aerei». Un contingente, precisa l’ammiraglio, «al momento in elevato stato di prontezza».

Il conflitto Russia-Ucraina è una guerra “multi dominio”. A quelli tradizionali - terra, mare e aria - si sono affiancati cyber e spazio: scontri e minacce in questi settori sono riscontrati ormai ogni giorno. L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone illustra le sue linee programmatiche. Il contesto attuale «richiama un clima da guerra fredda» sottolinea l’ammiraglio. Programmi e ammodernamento delle Forze Armate vanno accelerati, il capo di Smd rivela i suoi piani. I settori cibernetico e spaziale avranno spinta prioritaria. Per farlo, dice l’ammiraglio Cavo Dragone, ci vorranno anche nuove norme atte ad aumentare la presenza della Difesa nei settori cibernetico e spaziale così da «sviluppare la capacità di condurre operazioni in ambedue i domini». Ma intanto subito saranno integrati i programmi per «irrobustire la capacità di gestione e protezione dei dati, potenziare quelle contro le minacce cibernetiche, concorrere nella protezione delle infrastrutture critiche». In questo dominio «la Difesa deve avere un ruolo centrale». Nelle affermazioni dell'ammiraglio emerge «lo sviluppo del progetto denominato Defence Cloud per realizzare un’unica info-struttura classificata». Sono inoltre necessarie «ulteriori risorse per abilitare la Difesa a condurre l’intera gamma delle operazioni cibernetiche». Con una serie «di progetti insieme all’università e l’industria nazionale».

 

Le armi in gioco sono il controllo dei media, le fake news, la strumentalizzazione dei social network». Tutto quello, insomma, in grado di «supportare la malign information e così interferire su sentimenti e opinioni pubbliche». La scacchiera delle azioni ostili pullula di mosse e pedine inedite, minacciose e in continuo movimento. Il sistema delle Forze Armate deve così riconvertirsi al più presto ad un nuovo tipo di conflitto, la "guerra ibrida". 

Continua poi l’Ammiraglio che per «il dominio spaziale è in atto una competizione globale senza precedenti». «Fa presagire possibili futuri conflitti cinetici, si estende ad attori provati e istituzionali, con incremento di rischi correlati». Arrivano «dallo spazio, verso lo spazio e nello spazio». Diventa necessaria, sottolinea il capo di Smd, «un’evoluzione della governance; lo sviluppo delle capacità operative; la cooperazione internazionale». Non solo: «Continueremo a investire sullo sviluppo tecnologico dei sistemi di telecomunicazione, osservazione della terra e posizionamento, navigazione e temporizzazione». 

Cavo Dragone rende note le innovazioni nella strategia di governo delle Forze Armate. «La Difesa ha avviato una revisione continua della sua struttura operativa e organizzativa. In seno a Smd abbiamo costituito l’Ufficio generale Innovazione (Ugid) quale unico referente del processo innovativo a livello strategico». È nato anche «il reparto Pianificazione generale, precedente porzione del terzo reparto» denominato Politica militare. Sono «modifiche organizzative per dare una spinta crescente nello studio dei nuovi domini e tecnologie e un ammodernamento più mirato».

La formazione coordinata con l’intelligence avrà poi un altrettanto ruolo decisivo per la Difesa del domani. Continua l’Ammiraglio dicendo che «Nell’interscambio e il dialogo con le eccellenze nazionali come l’università, la ricerca e il Dipartimento informazioni e sicurezza (Dis) si consoliderà il ruolo del Casd» (Centro Alti Studi Difesa). 

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Articolo pubblicato il 24/03/2022