Aborto. Dagli USA all'Italia cresce il popolo "pro life"

Dagli U.S.A. una storica presa di posizione di Mons. Cordileone, Arcivescovo metropolita di San Francisco.

Il dramma dell’aborto continua a dividere i cittadini di tutto il mondo.

In queste ultime ore dagli Stati Uniti d’America arriva una notizia inaspettata: Monsignor Salvatore Joseph Cordileone, Arcivescovo metropolita di San Francisco, vuole negare la Comunione a Nancy Pelosi, Speaker della Camera degli U.S.A.

Il motivo della grave decisione? La posizione pro-abortista che la Pelosi ha da sempre portato nei palazzi della politica pur definendosi cattolica praticante.

Mons. Cordileone non ci sta e le scrive una lettera nella quale le dice: “Dato che non hai ripudiato pubblicamente la tua posizione sull’aborto e continui a fare riferimento alla tua Fede Cattolica per giustificare la tua posizione e per ricevere la Santa Comunione, il momento è giunto. Con la presente ti avviso che non ti devi presentare per la Santa Comunione e, se lo fai, non sei ammessa finché non ripudi pubblicamente la tua difesa della legittimità dell’aborto, ti confessi e ricevi l’assoluzione da questo grave peccato nel sacramento della Penitenza”.

L’arcivescovo non va per il sottile e le intima ancora di “ripudiare pubblicamente la tua difesa dei ‘diritti’ dell’aborto oppure di astenerti dal fare riferimenti alla tua fede cattolica in pubblico e di ricevere la Santa Comunione”.

La posizione di Mons. Cordileone è in piena continuità con il Magistero della Chiesa Cattolica. Non si può dimenticare, infatti, che nel luglio del 1968 Papa Paolo VI firmò l’Enciclica “Humanae Vitae” in cui scrisse chiaramente che “il problema della natalità, come ogni altro problema riguardante la vita umana, va considerato, al di là delle prospettive parziali – siano di ordine biologico o psicologico, demografico o sociologico – nella luce di una visione integrale dell’uomo e della sua vocazione, non solo naturale e terrena, ma anche soprannaturale ed eterna”.

Paolo VI con queste parole spezza i bigottismi del passato e spiega che l’atto sessuale è sì il metodo biologico per procreare ma è anche il modo che i coniugi hanno per unirsi e dimostrarsi il loro amore sacramentale. Papa Montini invita tutti gli sposi cristiani a vivere una “paternità responsabile” regolando le nascite seguendo i cicli biologici, rispettando i ritmi naturali del corpo ma non usando metodi artificiali, farmaci o altro.

Per il Cristiano l’aborto non è mai una scelta, non è mai giustificato, non è mai una condizione alla quale ricorrere con leggerezza.

Giovanni Paolo II, oggi santo, il 10 maggio 1981, intervenendo sulla questione referendaria che chiedeva agli italiani di pronunciarsi in merito all’aborto tuonò: “la Chiesa considera ogni legislazione favorevole all’aborto procurato come una gravissima offesa dei diritti primari dell’uomo e del comandamento del ‘non uccidere”. Ad ascoltarlo vi erano più di 50mila persone - tra cui molti membri del “Movimento per la Vita” - alle quali disse che boicottare le legislazioni pro-abortiste è “una causa santa” visto che bisogna garantire la “santa inviolabilità della vita concepita”.

Anche Jorge Mario Bergoglio, l’attuale inquilino di “Santa Marta”, incontrando i membri della “Società Italiana di Farmaceutica Ospedaliera”, nel 2021, ha detto: “Voi siete sempre al servizio della vita umana e questo può comportare in certi casi l’obiezione di coscienza, che non è infedeltà, ma al contrario fedeltà alla vostra professione, se validamente motivata. Ed è anche una denuncia delle ingiustizie compiute ai danni della vita innocente e indifesa. Sull’aborto sono molto chiaro: si tratta di un omicidio e non è lecito diventarne complici”.

In ambito laico ci sono – anche in Italia – politici che difendono la vita, contrastano l’aborto e lo fanno con coraggio. Tra loro sicuramente Mario Adinolfi che ho intervistato sul tema e che mi ha detto: “Io personalmente, da quando ho iniziato la mia attività politica nel 1985, stampai il primo volantino con sole tre parole: “No all’aborto”. Eravamo negli anni immediatamente successivi la grande sconfitta del referendum sulla 194/1978. Sono convinto da allora che la nostra generazione abbia un compito storico che è quello di cancellare la piaga dell’aborto dalla legislazione italiana.

Madre Teresa di Calcutta, ottenendo il Premio Nobel per la Pace (1979), disse con grande chiarezza che non avremo mai la pace sinché consentiremo ad una madre di uccidere il figlio nel proprio grembo. Io sono convinto che le parole di Madre Teresa siano profetiche in un tempo di guerra come quello che stiamo vivendo oggi.

Allo stesso tempo sta spirando un vento di speranza che arriva dalla Corte Suprema degli Stati Uniti che sta dando un segnale forte e chiaro in controtendenza rispetto alle leggi abortive. Sempre dagli USA arriva la notizia che un arcivescovo americano ha stigmatizzato – com’è evidente – Nancy Pelosi, mettendola fuori dall’Eucarestia.

In Italia, dalle grandi manifestazioni e dalle grandi realtà che si muovono, corre l’obbligo di ricordare il ruolo che svolge “Popolo della Famiglia” per sostituire le attuali politiche sull’aborto con politiche a sostegno della maternità. La proposta che io e il mio partito facciamo si chiama “Reddito di Maternità” ed è una proposta che – se implementata anche a livello comunale – sosterrà la maternità in quanto momento di gioia e di ricchezza che non deve mai essere considerata un peso e, meno che mai, fonte di morte.

La maternità è sinonimo di vita e questo deve restare”.

Il tema è complesso, ampio e dibattuto. Dalle prese di posizione dei singoli attori in campo dipenderà il futuro dell’umanità tutta. Noi certamente continueremo a gettare un occhio sulle diverse vicende legate all’interruzione volontaria di gravidanza e vi renderemo senz’altro partecipi di quanto appreso.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 23/05/2022