La Disney strizza l'occhio alla comunità gay

In questi giorni in uscita "Lightyear – la vera storia di Buzz".

In questi giorni nelle sale cinematografiche italiane è arrivato “Lightyear – la vera storia di Buzz”, un cartone animato che si rifà al pluripremiato “Toy Story” di qualche anno fa.

Ne parliamo non per fare una recensione ma per esprimere la preoccupazione di moltissimi genitori che si dicono “scandalizzati” dal fatto che la Disney-Pixar userà questo prodotto di animazione per bambini come un “cavallo di Troia” allo scopo di veicolare le tematiche LGBT nelle menti dei piccoli spettatori.

All’interno del cartoon, infatti, vi sarà una coppia omosessuale, formata da due soggetti femminili, che oltre a scambiarsi un bacio saffico, darà alla luce una creatura.

Roberto Vivaldelli de “Il Giornale” scrive che “il bacio è stato inizialmente tagliato dalla pellicola, ma i dipendenti Lgbtq della Pixar hanno protestato, dopo aver inviato una lettera aperta ai dirigenti della Disney. La pressione mediatica del caso ha costretto Disney a rivedere i suoi piani e a inserire così la scena nella pellicola, onde evitare boicottaggi e altre proteste”.

La cosa non deve stupire più di tanto. Qualche settimana fa, infatti, uno degli alti dirigenti del colosso Disney aveva fatto presente – nel corso di una conferenza stampa – che almeno il 50% dei suoi personaggi d’ora innanzi avrebbe rappresentato ed incarnato la comunità Lgbtq.

Questa presa di posizione di Disney-Pixar preoccupa non poco. Bisogna prendere atto, infatti, che i cartoni animati negli anni hanno veicolato i valori dell’amicizia, della lealtà, della famiglia, dell’altruismo e i genitori erano ben lieti di portare i bimbi al cinema a vedere i cartoon dello “zio Walt”.

Dopo questa virata pro-gender del colosso dell’animazione sarà ancora così?

Nazioni quali Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Libano, Malesia e Indonesia hanno già deciso che nei loro paesi la pellicola non verrà proiettata. La Cina, invece, sta valutando se dare l’approvazione a “Lightyear” nelle sale cinematografiche.

Da Disney-Pixar fanno sapere che il bacio “incriminato” non è solo una dimostrazione di modernità, ma un espediente narrativo molto importante per l’andamento della storia.

La nota associazione cattolica “Pro Vita & Famiglia” nei giorni scorsi ha dato vita ad una petizione per chiedere alla Disney-Pixar di fermare questo bombardamento ideologico e politico ai danni dei bambini.

Jacopo Coghe, vicepresidente e portavoce dell’associazione, nella giornata del 16 giugno ha scritto una nota nella quale – senza edulcorazioni – ha detto: “La Disney si è trasformata nel più potente megafono gender e LGBT verso i bambini, organizzando gay pride nei parchi divertimento, adattando i gadget in chiave arcobaleno e inserendo nei cartoni sempre più scene e personaggi LGBTQIA+, che secondo la presidente della Disney General Entertainment Content Karey Burke dovrebbero essere almeno il 50% del totale.

La piattaforma Disney+, inoltre, ha creato un catalogo dedicato ai temi gay e trasmesso uno spettacolo di drag queen per bambini, sponsorizzando un’associazione che promuove i “minori LGBTQIA+” nelle scuole.

Riteniamo che la Disney non sia più un’azienda amica delle famiglie, e invitiamo i genitori a difendere i loro figli dalle sue mire ideologiche”.

Giugno è, da molti anni, definito il “Pride Month” ossia il mese dedicato alla comunità LGBT ed alle sue istanze. L’uscita di “Lightyear” in questo mese, dunque, non è casuale.

Quale sarà la reazione dei genitori italiani? Vedremo i risultati del botteghino e vi terremo senz’altro informati.

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Articolo pubblicato il 17/06/2022