Ripresa impressionante

Economia italiana in crescita ma occorre rinvigorirne il trend

Buone notizie! Ci mancavano da tempo. Ma sono solo venticelli, che poco raffrescano questa estate, la più calda del passato recente, che potrebbe essere la meno calda del futuro prossimo, se continueranno a latitare i provvedimenti adeguati per ridurre le emissioni di CO2, principali responsabili del riscaldamento globale.

Buone notizie dal Fondo Monetario Internazionale: l’Italia è l’unico Paese del G7 in crescita e il suo PIL è atteso al 3%. Addirittura, del 3,4 % è la crescita dichiarata per quest’anno dal Presidente Draghi nella conferenza stampa di presentazione del Decreto aiuti: “Una crescita che non si vedeva da 20 anni, meglio di Francia e Germania”. Buone notizie anche dall’ISTAT: il tasso di occupazione attuale, pari al 60,1%, è il più alto degli ultimi 45 anni e riporta l’Italia ai livelli precedenti alla pandemia.

Bastano queste notizie per rassicurarci sul domani?

Il Covid alle spalle non è completamente domato e mancano medici negli ospedali mentre avanza la sua variante Centaurus e non cala il numero dei morti, cui abbiamo fatto l’abitudine; però, sono sempre tanti. Sono per lo più dipendenti a riposo dalla età media di 80 anni e l’INPS, che non deve più farsi carico delle loro pensioni, ha tesaurizzato così oltre un miliardo di euro; ma questa non può essere considerata una buona notizia.

Per i prezzi che salgono, il recente Decreto aiuti offre ristori di ben 17 miliardi, che saranno reperiti tassando i profitti eccezionali realizzati dalle aziende energetiche con l’aumento delle loro bollette; ma l’economista Carlo Cottarelli, ex direttore del dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale, si chiede se “l’intervento ha le dimensioni appropriate”.

Il tasso di inflazione viaggia intorno all’8%. Per numero di giovani senza lavoro siamo il primo Paese in Europa. Le limitazioni del gas russo rallentano la produttività del settore industriale. Il debito pubblico è sempre alto e mediamente elevato è anche il valore dello “spread”, indicativo della differenza tra il rendimento dei titoli di Stato italiani e quello degli stessi titoli tedeschi. Il flusso continuo di migranti, cui diamo accoglienza, sta in qualche modo alterando il nostro sistema sociale. Preoccupa il prevedibile rialzo dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea, in sintonia con la Federal Reserve USA. Vacilla la stabilità internazionale per la contrapposizione tra l’Est e l’Ovest, attestata dalla guerra in Ucraina, dall’evolversi della situazione politica nella vicina area dei Balcani e dalle tensioni nella lontana Taiwan, che controlla il mercato mondiale dei microchip, la cui carenza ha già compromesso pesantemente la produzione globale delle automobili e compromette tutto il settore tecnologico, giacché questi semiconduttori sono indispensabili tanto per il più semplice degli elettrodomestici quanto per le più sofisticate apparecchiature d’avanguardia in tutti i campi della scienza.

Per il Fondo Monetario Internazionale la nostra ripresa nell’ultimo anno è stata “impressionante”, ma non sarà più così per il prossimo, che vedrà un generalizzato arretramento di tutti i Paesi industrializzati. Per “centrare gli obbiettivi sociali e climatici” che ci attendono, occorre dunque “rinvigorire il trend di crescita e rafforzare i conti pubblici”. Potremo farlo con la campagna elettorale in atto?

Il Capo dello Stato ha sciolto le Camere, ha chiamato i cittadini a eleggerne di nuove il prossimo 25 settembre e ha chiesto a Draghi di proseguire intanto nell’opera di attuazione degli impegni assunti per portare a casa gli indispensabili finanziamenti del PNRR. Ma il Governo, in carica solo per la amministrazione ordinaria, non potrà più chiedere, all’occorrenza, di votare propri Decreti sulla fiducia per velocizzarne la approvazione e, in questa situazione, la perdita di tempo potrebbe essere esiziale.

La Storia ci dirà, un giorno, chi sono stati i veri responsabili del guazzabuglio politico che ha portato nei giorni scorsi alla dimissione del nostro esecutivo, cui si deve la ripresa “impressionante” del Paese; ci dirà anche se ci sono state veramente insinuazioni internazionali a motivarla.

La Cronaca, invece ci dice, oggi, che i partiti politici non esistono più; che le varie correnti cercano alleanze improbabili per accaparrarsi un seggio nel Parlamento, dove i posti saranno dimezzati per le modifiche costituzionali; che la caccia non sarà al voto, ma ai votanti, in declino, come mostrano le recenti elezioni amministrative.

Non sarà facile, nel breve tempo a disposizione, ricostruire un rapporto di fiducia con chi nel tempo ha perduto la fiducia nella politica e questa campagna elettorale vedrà certo meno manifesti e più messaggi sui social, strumenti che i giovani maneggiano con dimestichezza. Saranno quindi soprattutto gli elettori chiamati per la prima volta al voto che potrebbero condizionare le scelte politiche, alle quali i loro padri e i loro nonni hanno perduto interesse, delusi da ciò che nel tempo hanno visto. A questi giovani si prospetta l’avvenire; sono i nostri figli; non li possiamo deludere.

Si vales, vàleo

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Articolo pubblicato il 07/08/2022