25 agosto 2022 a Sambuco (CN), una storia senza tempo

L’uomo che piantava alberi (l’ome que plantava d’arbols)

L'uomo che piantava alberi è un racconto allegorico pubblicato nel 1953 dal romanziere provenzale Jean Giono (1), anomala figura di letterato, pacifista e ambientalista, autore de L’ussaro sul tetto. Questa breve storia ha come protagonista un pastore che tra 1913 e 1947 recupera da solo un'arida valle provenzale, piantando ogni giorno cento ghiande. La sua storia è raccontata da un giovane che torna a fargli visita dopo la Prima Guerra Mondiale e nei decenni successivi, trovando ogni volta una foresta sempre più vasta e rigogliosa, che diventa zona protetta dallo Stato e attrae nuove famiglie, giovani e agricoltori, ripopolando una landa prima desolata.

Scritto in francese e poi diffuso in decine di lingue, è stato tradotto e adattato all’occitano alpino meridionale anche da Rosella Pellerino (2), Direttore Scientifico di Espaci Occitan, che a Sambuco lo proporrà a un pubblico senza età, dai bambini con famiglie agli adulti che hanno voglia di riflettere poeticamente sul valore dell’ecologia e dei piccoli gesti di ogni giorno, perché come scrisse Giono “gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre la distruzione".

A una presentazione dell’autore, che pone al centro di tutte le sue opere la Provenza, luogo del cuore mai abbandonato, seguiranno la narrazione e una animazione video della storia. L’attività, realizzata dall’Associazione Espaci Occitan, in collaborazione con il Comune di Sambuco e con il sostegno della Regione Piemonte, ha una durata di circa un’ora.

L’appuntamento è per giovedì 25 agosto alle ore 17 presso i locali del Centro di Documentazione Valle Stura che ha sede in Sambuco (3), via Umberto I, 50/a. L’ingresso è libero e gratuito.

Per info:

Espaci Occitan, tel. 0171904075, segreteria@espaci-occitan.org

Comune di Sambuco, tel. 017196633, comune.sambuco@libero.it

Si ringrazia il Centro di Documentazione Valle Stura per le foto.

Note

(1) Jean Giono nasce il 30 marzo 1895 a Manosque, nella Provenza francese. Il padre calzolaio è di origini piemontesi e la madre è una stiratrice. Nonostante l’estrazione, viene avviato agli studi, che abbandono per entrare in banca. È un autodidatta di grande cultura, frutto della sua curiosità. Nel 1930 pubblica Collines e Un de Baumugnes, opere che ottengono un buon successo editoriale, tanto che decide di abbandonare il lavoro impiego in banca per dedicarsi alla letteratura. In guerra ha conosciuto l'inferno dei campi di battaglia, da Eparges a Verdun, la sua compagnia conterà solo undici superstiti. Giono rimarrà sempre legato alla sua città natale, lasciandola esclusivamente per alcuni brevi soggiorni a Parigi e per qualche viaggio all'estero: tra i più importanti c'è quello che gli permette di scrivere Viaggio in Italia, pubblicato nel 1953. Muore nella sua Monosque il 9 ottobre 1970.

(2) Rosella Pellerino è autrice di diverse opere: Le chiese di Mistà. I tesori romanico-gotici delle valli Grana, Maira, Varaita e Po, Bronda, Infermnotto (con Davide Rossi) Più Eventi 2012 - Clau de viola. Spartiti di danze occitane (con Gabriella Brun) Fusta 2017 – Valle Stura. Guida a una valle di confine: un affascinante mondo tra due mondi (con Laura Conforti) Più Eventi 2019.  All’interno della sua multiforme attività culturale, il 26 giugno 2022 ha presentato a Ostana (CN) ha presentato il libro Paraulas de hemnas - Conversazione con Pauline Kamakine, Lingua occitana (Francia). Civico20News aveva preso parte alla sua presentazione a Torino: https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=42859

(3) Il Centro di Documentazione di Valle è stato attivato nelle ex scuole elementari di Sambuco nell'estate del 1988 allo scopo di raccogliere la documentazione, sviluppare la ricerca, collaborare alla tutela ed organizzare iniziative di valorizzazione del patrimonio storico e culturale della Valle Stura. Il Centro costituisce un punto di riferimento per la raccolta e lo studio del materiale documentario che riguarda la valle, in ogni settore di attività ed interesse, e agisce come organismo propulsore per l'attività culturale della valle. Presso il Centro di documentazione è possibile visitare la mostra permanente "Le abbadie della Valle Stura" che espone una ricca documentazione fotografica, costumi ed oggetti.

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Articolo pubblicato il 22/08/2022