In cammino nelle Lanze (Asti)

Alla scoperta di un territorio, con un Grand Tour a Castagnole delle Lanze

“Camminare o pedalare in mezzo alla natura, godendo della vista del magnifico paesaggio incorniciato dallo sfondo dell’arco alpino occidentale, riporta come per incanto ad una percezione più serena e rilassata della vita: libera la mente e predispone all’incontro con il bello e all’apprezzamento delle meraviglie che ci circondano”. Così scrive Alessandro Melis, nel suo sito www.grantourdellelanze.it

In questo contesto storico e territoriale a forte vocazione agricola, che ha mantenuto quasi intatta la sua identità, è possibile scoprire molto. Emblemi del mondo rurale e simboli di fede sono disseminati, non casualmente, su strade e sentieri, dove si possono incontrare vecchi cascinali, un mulino ad acqua, un monastero di suore passioniste, piloni ed edicole votive, chiesette e cappelle. È facile fare la conoscenza di aziende agricole che coniugano tradizione e modernità, nel rispetto di una grande storia vitivinicola: qui si coltiva la vite, da sempre, e Castagnole ha visto nascere vermuth innovativi, il cui trasporto è stato favorito dalla costruzione della ferrovia a fondovalle. E quando gli acini maturano ancora nei filari si possono riconoscere le varietà delle uve locali: la barbera d’Asti, il dolcetto d’Alba e il moscato d’Asti su tutte.

Con questo spirito di libertà, ricerca e osservazione, domenica 6 novembre 2022 Alessandro Melis ha guidato un gruppo variegato, di tutte le età, di castagnolesi e di turisti, per i sentieri delle Lanze, in una breve camminata creata per questa giornata, che si colloca comunque all’interno del suo Grand Tour delle Lanze. Quel che oggi accomuna tutti è la curiosità, la voglia di scoprire (per i forestieri, qualcosa di nuovo; per i locali, guardare con occhi diversi quel che si vede ogni giorno sul proprio cammino). Nel gruppo ci sono anche due camminatori che i fili invisibili e imprevedibili del destino hanno portato a Castagnole, provenienti da Crema e da Ivrea, ad iniziare un nuovo percorso di vita, dedicato al turismo in questo territorio.

Anche la storia, fra guerre e signorie e castelli, qui è stata di alto profilo e ha regalato i nomi di Manfredo Lancia, feudatario e poeta e trovatore in lingua provenzale, e di Bianca Lancia di Agliano, che fa innamorare lo Stupor Mundi Federico II, il creatore del misterioso ottagono di Castel del Monte, in Puglia.

Partiamo dalla Azienda Agricola Criolin, in via Rorisso 13. Il cammino, fra dolci saliscendi, incontra il compluvio fluviale che canalizza l’acqua di un versante collinare verso il Tinella. Vediamo anche alcuni filari “adottati”, che ci ricordano il progetto “Adotta un filare” nato a Castagnole delle Lanze per valorizzare il vino del territorio, che abbiamo descritto di recente: https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=45780

Entrati nel Comune di Castiglione Tinella, in strada Manzotti ci fermiamo ad un pilone votivo quadrangolare, molto particolare, che presenta quattro diverse statue della Madonna, dedicate ad altrettante apparizioni. Da qui transita il Cammino del Deserto, un altro frutto consapevole di Alessandro Melis, che unisce le colline al mare, il Piemonte alla Liguria, e merita di essere conosciuto ed apprezzato: dalle terre della vite alla Madonna del Deserto di Millesimo, con il suo approdo a Finale Ligure (www.camminodeldeserto.eu) e tanto di credenziale riconosciuta per il pellegrino.

Salendo ancora arriviamo, quasi in vetta e con un’eco pavesiana, alla panchina gigante di Castiglione Tinella, la Big Bench numero 191, di colore giallo, che fa parte della collezione d’installazioni all’interno del progetto “Big Bench Community Project” di Chris Bangle, designer statunitense che ha scelto di vivere a Clavesana. È stata inaugurata lo scorso 26 giugno dal vicepresidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso, affiancato dal sindaco poeta di Castiglione Tinella, Bruno Penna, che ha tagliato il nastro d’inaugurazione di una panchina che vuole rendere omaggio al Moscato d’Asti. Significative le parole aggiunte dal presidente della Bottega del Vino castiglionese, Diego Filippa: “Questa realizzazione si è concretizzata grazie all’aiuto, alla collaborazione e al lavoro di tante persone; la panchina è un esempio di comunità”. Una panchina gigante, oltre ad osservare un luogo di osservazione, serve a far sentire l'essere umano un piccolo componente del panorama e del creato.

Sostiamo a guardare davanti e intorno a noi, quasi in ammirazione: la torre dell’acqua di Calosso di fronte, Castiglione Tinella a destra (con le sue “vigne scritte” da Bruno Penna e da Lorenzo Dulevant, che sono diventate il Parco Panoramico-Letterario “Versi in Vigna”, allestimento unico al mondo). Poco più in basso il Santuario del Buon Consiglio, meta di pellegrinaggi per la sua storia: in frazione Balbi, il 25 aprile 1467 vi sarebbe avvenuta la traslazione del quadro della Madonna del Buon Consiglio da Genazzano, nei dintorni di Roma, poi esposto in un pilone alla crescente venerazione dei fedeli. Nel 1675 avviene il miracolo, che ridona la vista ad una giovane del luogo, cieca dalla nascita (l'attuale festa del 26 aprile vuole ricordare l'evento). 

Mentre cammino, ho l’orgoglio di dire: qui ed oggi ci sono anch’io! In mezzo a tanti amanti del bello, con fermate impreviste ad una curva per osservare un panorama emozionante, o guardare in basso verso la “ferrata” raccontata da Cesare Pavese, sui cui binari da troppo tempo il treno non passa più e per la quale si auspicano progetti coraggiosi per restituire quest’altro aspetto di comunità ad un territorio aperto fra le province di Asti e di Cuneo, fra Monferrato e Langa… mi sono sentito a casa!

Al termine della camminata ritorniamo presso i nostri ospitanti e ideatori della giornata: Claudio Canavero e Giovanna Vespa, cuore e anima dell’Azienda Agricola Criolin.

Un rinfresco attende i camminatori, mentre il sole scende veloce all’orizzonte: quando una ragazza alza il suo calice al cielo, inquadrandovi il Monviso incendiato dal tramonto, ho pensato quanto sarebbe dolce naufragare in questo mare di colline, nel cuore delle Lanze.

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Articolo pubblicato il 11/11/2022