POLICOVID-22. Il convegno “scomodo”.

La nuova voce autorevole della scienza.

Salute, scienza e società alla prova della pandemia. Se ne discute a Torino.

Benché comunicato il no del patrocinio preventivamente accordato dal politecnico di Torino, sede prevista come location dell’evento, il convegno POLICOVID-22 Salute, scienza e società alla prova della pandemia”, si sta svolgendo, sempre a Torino, in altra sede.

Un convegno molto scomodo. I suoi relatori, di fama mondiale, ai vertici delle graduatorie di valenza scientifica, non sono bastati. Ciò che veniva e verrà detto nel convegno, è poco in linea con quanto sostenuto fino ad ora dalla narrazione. Poco sono valse le intenzioni di un confronto equo.

Il programma molto fitto dimostra, come gli organizzatori abbiano voluto affrontare la tematica sotto molti punti di vista. La missione del convegno era ed è quella di creare una occasione di confronto costruttivo sulle modalità con cui è stata affrontata l’emergenza.

Da un comunicato ufficiale del comitato organizzatore si evince quanto, l’idea di fondo è sempre stata quella di un confronto vero tra le varie aree dei comparti di ricerca come medicina, biologia, diritto, bioetica, sociologia. In effetti, prima del diniego della sede, pervenuto pochi giorni prima a ridosso dell’inizio del convegno, l’intenzione primaria verteva verso un dibattito costruttivo, come si legge dal comunicato ufficiale degli organizzatori: *“Al meeting avrebbero dovuto partecipare scienziati e studiosi di fama mondiale, che avevano accettato l’invito per partecipare a “una discussione aperta, franca, plurale e non preconcetta, come la scienza richiede. L’organizzazione dell’evento, avviata durante l’estate, ha coinvolto fin da subito – integrandoli nel Comitato Scientifico – esponenti dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dell’ex Cts, che è stato consulente del governo italiano nel periodo dell’emergenza. Dall’Agenzia Italiana del Farmaco invece non si è ricevuto riscontro all’invito a partecipare al congresso. A due settimane dallo svolgimento è stata improvvisamente comunicata dai relatori dell’ISS e da altri da loro indicati la rinuncia a partecipare, con la motivazione che il convegno avrebbe dato spazio a punti di vista diversi sulla pandemia e che alcuni fra gli altri relatori confermati non sarebbero secondo loro stati all’altezza dei fini che il congresso si è prefisso.”*

Persino la presenza di relatori quali Peter Doshi e John Ioannidis, avrebbe dovuto far diminuire le resistenze. Invece no. Tuttavia, i due ricercatori, internazionalmente e accademicamente accreditati, hanno fatto la loro relazione. Nel loro intervento magistrale di ieri, 21 novembre 22, hanno analizzato e puntualizzato le varie criticità emerse e le probabilità future degli effetti dei lockdown sui cittadini nonché l’efficacia di cure alternative ai vaccini.

Il convegno sta ottenendo molto interesse. Sono circa 700 in media le persone collegate on line che lo seguono in diretta streaming. Mentre nella nuova sede la presenza si attesta sulle 60 persone in media. Le visualizzazione delle registrazioni supera, al momento della stesura di questo articolo, le 12.400 unità.

Convegno seguitissimo quindi. Una opportunità di confronto reale, scientificamente corretto, per far luce su quanto accaduto, narrato e nascosto in questi due anni, perduta.

Il convegno si svolge dal 21 al 25 novembre per seguire on line le dirette questo è il link.  

*fonte https://www.ilparagone.it/attualita/il-convegno-si-fara-lo-stesso-dopo-il-no-del-politecnico-a-torino-si-parlera-di-effetti-avversi-e-cure-alternative/?telegram&fbclid=IwAR0vP85kBtGK-ebgmfvJ9mxnczNWxKhsY7FfbR8PoEKgMzzI1t8YuEhW0JA

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Articolo pubblicato il 23/11/2022