Natalino Repetti: Dalla Regia Aeronautica alla Resistenza

Di Alessandro Mella

Sono innumerevoli le storie di eroi e combattenti che si potrebbero raccontare nel quadro del tormentato novecento italiano.

Storie, spesso, di giovani che diedero la vita per il paese, per una causa, per delle speranze e per la libertà. E questa è proprio una di quelle vicende.

Natale Repetti di Francesco nacque a Cabella Ligure, in provincia di Alessandria, il 25 dicembre 1922 e crebbe, volente o nolente, nell’Italia del ventennio e del fascismo. (1)

Studiò prima al Ginnasio in Alessandria e poi in università a Genova. (2) Crebbe forte e coraggioso e quando scoppiò la guerra fu arruolato nella Regia Aeronautica e destinato al corso ufficiali dal quale uscì con il grado di sottotenente.

Tuttavia, la storia prese a correre e dopo il drammatico armistizio dell’8 settembre 1943 il nostro Natalino decise di unirsi alle formazioni partigiane che si erano formate sui monti e le colline. Raggiunse la divisione garibaldina “Pinan Cichero”, brigata “Oreste”, ed assunse il nome di battaglia “Talino” facendosi subito apprezzare per il suo ardore e lo zelo.

Pochi mesi dopo, era la fine di agosto del 1944, alcuni reparti tedeschi si portarono verso Pertuso di Cantalupo Ligure (Alessandria) con lo scopo di scendere in Val Trebbia per accerchiare e poi sgominare le bande partigiane che vi operavano dopo aver passato le gole e le strette forzando le difese dei “ribelli”.

Dovettero tentare a più riprese di sgominare il blocco posto di fronte a loro dai partigiani, i quali riuscirono a catturare al nemico anche numerose armi e perfino un piccolo pezzo d’artiglieria. (3) Tornarono più volte, per giorni, all’attacco per riuscire a portare a compimento il rastrellamento.

Il giorno 25 agosto, nel corso dei combattimenti alle strette, mentre i partigiani Talino e Richino tentavano di soccorrere il loro commilitone polacco Cencio, un colpo di mortaio li raggiunse. Il secondo ebbe colpita la gamba e finì per perderla ma il primo, il nostro Natale, morì sul colpo stroncato dalle schegge nemiche a soli ventidue anni non ancora compiuti.

Nella giornata del 26 agosto i tedeschi entrarono a Cantalupo Ligure ma vanamente perché i reparti partigiani della Val Trebbia, frattanto, si erano sganciati evitando il contatto e la distruzione. Quei giorni di battaglia permisero agli uomini della Pinan Cichero di coprire il ripiegamento dei loro compagni salvandoli dalla devastazione e da un oscuro destino. Ma per raggiungere lo scopo ci volle il sacrificio di Virginio Arzani (Chicchirichì), Andrea Busi (Silurino), Virginio Fracchia (Vertice), Mario Franco (Franco), Ruffino Oberti, Santo Poggi (Poker), Natalino Repetti (Talino), Miczyslaw Sasin (Cencio), Don Luigi Cornaggia Medici (Gigi), Vito Castiglione (D’Agostini), Angelo Franchi (Nino), ed Angelo Aliotta (Diego). (4)

In questo elenco di eroi compare, appunto, anche il nostro Natale, Natalino, che solo nel 1972 si vide riconoscere il proprio valore anche dallo stato attraverso la concessione di una medaglia di bronzo al valore militare, alla memoria, con la seguente motivazione:

Repetti Natale, nato il 25 dicembre 1922 a Cabella Ligure (Alessandria); Giovane sottotenente dell’aeronautica militare, entrava subito dopo l’armistizio nella resistenza dedicandosi all’organizzazione delle formazioni partigiane.

Nel corso di un duro combattimento contro preponderanti forze avversarie, avuto l’ordine di difendere ad oltranza una posizione di vitale importanza, si batteva arditamente per alcune ore, insieme ad un commilitone, resistendo impavido all’intenso fuoco nemico.

Quando la vittoria già stava per arridere al grosso del suo reparto, veniva colpito a morte, immolando la sua giovane vita per la libertà della Patria.

Gole di Pertuso – Cabella Ligure (Alessandria), 25 agosto 1944. (5)

La memoria di Natalino e dei suoi compagni di lotta è per fortuna ancora viva e tramandata nel paese che lo vide fanciullo e poi coraggioso eroe. Ed il suo esempio si trova ancora nei cuori della gente, prezioso, consegnato attraverso loro ai posteri ed ai giovani perché ne apprezzino il sacrificio generoso e siano sempre sentinelle della libertà.

Alessandro Mella

NOTE

1) Scheda Repetti tramite il portale Partigiani d’Italia.

2) Il Messaggero di Novi, 29, Anno LXXV, 31 agosto 1940, p. 1.

3) La Stampa, 188, Anno CVIII, 24 agosto 1974, p. 9.

4) Il Popolo di Novi, 31, Anno LXIII, 4 settembre 1994, p. 1.

5)Archivio dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Decorati al Valor Militare.

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Articolo pubblicato il 19/12/2022