Gli asfalti in plastica riciclata e il magico grafene. Tecnologie per imboccare “la strada giusta”

Pneumatici & rifiuti plastici: uno smaltimento intelligente destinato a manti stradali sicuri e silenziosi

Premessa: secondo Ispra e Corepla su circa 3,7 milioni di tonnellate prodotte in Italia, solo 1,6 vengono differenziate, di cui meno di 1/3 sono immagazzinate per il riciclo (quasi tutte confezioni). Qui, il 60% del packaging recuperato ritorna nella filiera di recupero del materiale. Quindi, della valanga di plastica prodotta, solo un 10% viene effettivamente recuperato, il 20% circa viene incenerito e un 50% finisce in discariche illegali, il resto viene disperso. Dati in apparenza sconfortanti, ma la consapevolezza di riciclo è in ascesa e l’interesse per il riutilizzo dei polimeri plastici in nuovi settori, autorizzando uno sguardo al futuro con potenziale ottimismo.

I nuovi asfalti e la plastica riciclata.

Il recupero e la frantumazione di pneumatici poi miscelati al 15-20% con catrami tradizionali è una tecnica nata negli USA già negli anni 60, capostipite di manti stradali che offrono + 20% di attrito, - 6 dB di rumorosità urbana e una durata fino a 3 - 4  volte superiore agli asfalti tradizionali. In Italia, pilotare su silenziose corsie di asfalti gommati accade sempre più sovente e le aziende impegnate nei progetti di asfalti mescolati a tonnellate di gomma riciclata sono all’avanguardia. Inseriti di recente nei capitolati dell’ANAS aumenteranno i km di strade dalle superiori qualità di scorrevolezza, con un forte incremento nel recupero degli pneumatici dismessi, evitando emissioni di CO2.

La scienza è impegnata anche nella ricerca di catrami migliorati per le piste di Formula 1, alcune (Miami, Quatar), sono state riasfaltate inserendo granuli di gomma, polvere di roccia e granito, alla ricerca del massimo “grp” e di uno spettacolo sempre più estremo.

L’uso della plastica di riciclo per ottenere materiali destinati a manti stradali dalle proprietà superiori, e parimenti risolvere il problema di riciclo, riscuote un interesse crescente. Già dal 2017, a Edimburgo alcune aziende scozzesi (StartUp & MacRebur) collaudano asfalti realizzati con rifiuti plastici domestici e derivanti da attività lavorativa, con ottimi risultati di durata, attrito e resistenza agli sbalzi termici.

In India, dal 2002 a oggi 33.000 km di strade sono stati del tutto realizzati spalmando una miscela di polimeri ricavata dalla plastica riciclata. In Olanda sono già state posate le prime Plastic Roads, vera alternativa sostenibile all’asfalto tradizionale. Il materiale di partenza è proprio la plastica riciclata inserita al 70% in moduli prefabbricati. I vantaggi sono risultati ottimali sia in termini di sicurezza, che di costruzione e manutenzione. Interessante la possibilità di ottenere innovative opzioni colorate.

E in Italia?

La tecnologia Plastic Road è di particolare interesse (Proteco) poiché la sostituzione del bitume con la plastica riciclata presenta moltissimi vantaggi. In primis lo smaltimento della grande massa di rifiuti plastici, riciclati come materia prima per ottime superfici carrabili di facile costruzione e manutenzione, sostitutive al composto di asfalto che genera quasi 30 chili di CO2 per tonnellata di materiale.

Il peso contenuto dei componenti plastici ne rende facile trasporto & posa, inoltre, l’asfalto tradizionale è concausa dell’aumento di temperatura al suolo, mentre il composto plastico ha un’inerzia termica inferiore del 50%. La somma di vantaggi ha stimolato l’attenzione anche della Mapei. Dunque, presto una Plastic Road made in Italy? Nel frattempo c’è dell’altro.

A Roma, nel 2019, sulla strada Provinciale Ardeatina è stato inaugurato il primo km di strada al “grafene” e plastica, riciclabile al 100%. Un brevetto italiano nato dalla collaborazione di Directa Plus & Iperchimica, impegnate in tecniche per gli asfalti.

I vantaggi del materiale (Ecopave) sono esaltati dal grafene, sostanza dalle proprietà magiche. Battezzato “supermodificante” il grafene si ottiene dalla grafite e oltre ad altre infinite proprietà, possiede la resistenza teorica del diamante e la flessibilità della plastica. 

L'asfalto al grafene ha di certo un ottimo futuro. A Genova è stato posato sul ponte San Giorgio, gli utilizzi sono in ascesa ed è in esame un progetto che riguarda l'autostrada A4 Milano-TO. Inoltre, il grafene "on the road" ha suscitato interesse anche all'estero, soprattutto nel Regno Unito 

Le qualità del grafene danno origine a un asfalto quasi eterno, con una resistenza all’usura fino al 250% maggiore di quello tradizionale e vantaggi di ogni genere, dalla fine delle buche al confort del rotolamento, a elevati valori di attrito; inoltre, il progetto prevede il 40% di riutilizzo dell’asfalto rimosso dalla fresatura, evitando il processo di smaltimento. In seguito, a fine vita, la pavimentazione  potrà essere riciclata al 100%, completando i suoi tanti vantaggi dal punto di vista ambientale.

I romani sognano: “sarà la fine delle buche e l’inizio di una nuova era di scorrevolezza?”

Le opportunità per una pavimentazione stradale che sappia coniugare vantaggi d’uso, di economia e di quella eco-sostenibilità sempre più imprescindibile, esistono. Il loro futuro dipende da una scelta basata sul rapporto domanda-offerta, a sua volta stabilito da una competenza non sempre adeguata, dei potenziali committenti.

Infatti, mentre aziende all’avanguardia si adoperano nella ricerca, le gestioni comunali, intrappolate dalle loro tortuose modalità di appalti e riverenze, sono lontane da decisioni lungimiranti. Asfalti e marciapiedi restano spesso vergognosi e pericolosi percorsi di guerra, spuntano invece finanziate rotonde e dossi, questi ultimi, ulteriore fattore di rischio  per gli utenti delle due ruote e nuovo tema di tortura per ammortizzatori, anziani, feriti e disabili trasportati, mezzi pubblici e di soccorso.

Al Ministero dei Lavori Pubblici hanno valutato le insidie. La circolare 3698/2001 sui Piani di Sicurezza della Circolazione Stradale, a pagina 43 e 44 offre pertinenti esortazioni su un moderato e sapiente impiego dei dossi. Ma questa è un’altra storia, nel frattempo le giuste scelte per il futuro di strade destinate a una viabilità più consapevole e sostenibile non mancano. Il grafene, gli pneumatici e la plastica da riciclare "chiedono strada".

 

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Articolo pubblicato il 12/12/2022