L'Associazione "Pro Vita & Famiglia" ha conferito mandato al proprio staff legale affinché venissero diffidati gli istituti proni alle Lobby LGBT.
Più volte abbiamo trattato il tema dell’indottrinamento Gender nelle scuole statali da parte delle Lobby LGBT con il placet di presidi, dirigenti, rettori e pubblici dipendenti compiacenti.
Le associazioni e i movimenti cattolici si sono fatti sentire, hanno attivato azioni di informazione, petizioni ed azioni legali al fine di metter fine a questa incresciosa pratica.
Jacopo Coghe, portavoce dell’Associazione “Pro Vita & Famiglia”, ci fa sapere: “Abbiamo lanciato la più grande operazione legale contro l’ideologia gender mai realizzata in Italia, notificando più di 150 diffide ad altrettante scuole che hanno approvato la Carriera Alias intimando l’immediato annullamento di questo abuso legale sulla pelle dei nostri figli!
Le scuole non hanno il potere di cambiare il nome degli alunni in base a una “identità di genere percepita”, ma DEVONO attenersi al nome anagrafico e legale, fondato sul sesso biologico
Non possono consentire a un maschio di entrare nel bagno o nello spogliatoio delle femmine solo perché dice di “sentirsi” una femmina (questo prevede la Carriera Alias!)”.
Incredibile che in un Paese democratico, con un forte ed articolato impianto normativo, si debbano dover fare azioni legali per veder riconosciuta la legge.
Pazzesco che gli Uffici Scolastici Regionali, gli assessorati all’istruzione e il Ministero dell’Istruzione e del Merito non prendano provvedimenti gravi e tempestivi nei confronti di quei dirigenti che violano deliberatamente le leggi dello Stato.
Qualche barlume di speranza, però, pare esserci visto che Coghe continua dicendo: “I primi riscontri sono incoraggianti: dopo pochi giorni, diverse scuole hanno già risposto concordando coi rilievi legali esposti nelle diffide e annullando o sospendendo il regolamento Alias, fantastico!”.
Ciò non toglie che non si possa ancora gridare allo scampato pericolo. Per una scuola che torna a rispettare la legge ve n’è un’altra che inizia a violarla.
Da “Pro Vita & Famiglia” tengono a precisare: “l’operazione legale su scala nazionale che abbiamo intrapreso non toglie il fatto che ci attendiamo con urgenza un intervento da parte del Governo (cioè dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara).
Onestamente, visto che la “lotta all’ideologia gender” è un punto esplicito nel programma di Governo, mi sarei aspettato già dei segnali politici più chiari dal Ministero” – dice Jacopo Coghe – “che allo stato non sono ancora arrivati. Qualcuno teme che il Governo Meloni non voglia intervenire contro la Carriera Alias temendo la reazione violenta della Lobby LGBTQ”.
Il Governo Meloni, in questo momento, è alle prese con una Manovra di Bilancio complessa, con gli adempimenti utili per ottenere i nuovi fondi del PNRR e con diverse altre situazione critiche lasciategli in eredità dai Governi Draghi e Conte.
Sicuramente il Presidente del Consiglio ha ben chiara la situazione delle scuole italiane e ha a cuore che la Lobby LGBT non prenda il sopravvento.
Diamo a Palazzo Chigi il tempo di ponderare bene la situazione e di agire in modo da non poter essere attaccato con l’assurda – ma molto in voga – accusa di omofobia.
Seguiremo l’evolversi della situazione e vi informeremo sui prossimi sviluppi.
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Articolo pubblicato il 18/12/2022