Omaggio a Sinisa Mihajlovic

La partecipazione di Civico20 alla famiglia di un uomo che lascia dietro di se stima, valore e commozione

La morte di Sinisa Mihajlovic circola e rattrista da tutti i mass-media. È un coro unanime di malinconia e di grande rispetto per un uomo innanzitutto e poi, per un grande interprete del calcio e dello sport che, nonostante la malattia diagnosticata nel 2019, aveva continuato ad allenare il suo Bologna fino a settembre.

L’uomo già ci manca. Esistono certe persone che diffondono intorno a loro un’aura speciale e Mihajlovic è stato certamente una di queste. Misteri dei modi, del pensiero e della mente.

Una volta ceduta la panchina per intraprendere un nuovo ciclo di cure, chissà perché eravamo in tanti ad essere convinti che l’uomo e il campione avrebbero sconfitto ancora una volta la maledetta malattia. Non è stato così, la leucemia si è presa Sinisa Mihajlovic, spegnendo i suoi 53 anni di carismatico esempio della razza umana, sottraendo un personaggio per il quale, sportivi e non, erano in tanti a tifare con umana emotività più che con le bandiere.

I tanti motivi di un sommesso omaggio così collettivo sono sintetizzati dalle struggenti parole della moglie Arianna Rapaccioni: “ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle…”, e dai commoventi tributi dei cinque figli. Parole tristi d’amore e d’orgoglio alle quali si accoda un cordoglio sincero e sentito anche da parte della redazione di questo giornale. La FIGC ha predisposto un minuto di silenzio prima delle partite di questo weekend.

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Articolo pubblicato il 17/12/2022