Mario Calosso: Un valoroso sull’Isonzo

Di Alessandro Mella

Non ci fu giorno, in quei tre anni e mezzo di guerra, in cui la ferocia non distrusse impietosamente le vite di tanti giovani e meno giovani. Moltissimi sfortunati che si trovarono a combattere, volenti o nolenti, il più terribile dei conflitti.

Mario Calosso era nato a Castagnole Monferrato il 3 settembre del 1895 figlio dello stimato dottor. Edoardo.

Piuttosto giovane, nel 1913, si iscrisse alla Regia Università di Torino per studiare giurisprudenza al 2° corso. (1) L’anno dopo, parallelamente al percorso di studi, si arruolò nel Regio Esercito Italiano destinato, come allievo ufficiale, al 92° reggimento di fanteria; reparto che lasciò a settembre del 1914 per transitare nel 38° reggimento “Ravenna”. (2)

Tuttavia, mentre il nostro Mario cercava di costruirsi un futuro, il mondo attorno a lui andava sempre più assumendo l’aspetto di una gigantesca polveriera pronta ad esplodere alla prima occasione. Ed infatti, in giugno, il continente era scivolato in una spirale guerresca che progressivamente aveva portato in guerra la maggior parte delle nazioni. L’Italia, dopo una prima fase di neutralità, attaccò l’Austria il 24 maggio 1915 per completare l’unità nazionale attraverso la cacciata dello storico nemico dalle terre irredente del nordest.

Il reggimento del sottotenente Calosso fu tra quelli che dovettero partecipare alle prime offensive sull’Isonzo ed egli, seppur giovanissimo, si impegnò al massimo per fare del proprio meglio e dare l’esempio. Ma il 12 giugno 1915, a nemmeno un mese dall’inizio delle ostilità, passò l’Isonzo nei pressi della zona del Plava e preso il comando della sua compagnia tentò di guidarla all’assalto. Mentre dirigeva i suoi soldati alla carica un proiettile nemico lo colpì in fronte lasciandolo esanime in terra.

A distanza di qualche mese gli venne conferita una medaglia d’argento al valor militare alla memoria con una semplice ma chiara motivazione:

Calosso Mario da Castagnole Monferrato, sottotenente complemento fanteria. Guidava con mirabile ardimento il proprio plotone all’assalto di una forte trincea nemica, e cadeva sul campo, dando splendido esempio ai proprii dipendenti. Piava, 12 giugno 1915. (3)

In un giorno della tarda primavera dell’anno dopo, con una mesta cerimonia, la decorazione fu consegnata ai familiari del povero Mario:

La consegna della medaglia d’argento alla famiglia di un caduto. - Castagnole Monferrato ha domenica tributato solenni onoranze alla memoria del sottotenente Mario Calosso, morto a Plava il 12 giugno dello scorso anno, mentre con irrefrenabile entusiasmo guidava i suoi soldati all’assalto. L’eroica condotta del giovane valoroso, che immolava così la sua vita per la patria venne giudicata meritevole della medaglia d’argento al valor militare, e domenica in forma ufficiale ne venne fatta la consegna alla famiglia.

Sull’ampio piazzale della parrocchia, presso la gradinata della chiesa, era stato eretto un padiglione per le autorità e gli invitati. Prestava servizio di onore un picchetto armato del 9.0 reggimento bersaglieri di stanza in Asti.

Alle ore 14 precise ebbe principio la commemorazione. Erano presenti: il tenente generale Besozzi di Alessandria, una rappresentanza di ufficiali del 38° fanteria al quale apparteneva il sottotenente, il provveditore agli studi della provincia di Alessandria, numerosi medici e colleghi dell’egregio dottor Edoardo Calosso padre, del valoroso estinto.

Il dottor Calosso era pure tra i presenti, e sul suo viso apparava una profonda emozione. Il generale Besozzi ebbe parole veramente inspirate quando rievocò il glorioso fatto d’armi di Plava in cui eroicamente cadde il sottotenente e nel rimettere al padre la medaglia d’argento mandò alla memoria del figlio un mesto e riverente saluto.

Al generale Besozzi fece seguito l’avvocato Vogliotti giudice istruttore presso il Tribunale di Alessandria. Il comm. Garrone prese anch’egli la parola e portò l’adesione alla cerimonia di tutti i Comuni del mandamento che egli rappresenta.

Infine, tra il silenzio veramente solenne di tutti gli astanti, parlò il dottor Edoardo Calosso. Egli si disse infinitamente commosso per la dimostrazione tributata alla memoria del compianto suo figlio e ringraziò gli intervenuti tutti dicendo che conforto maggiore al suo cuore di padre non avrebbe potuto sperare di quello avuto in questo giorno di cui serberà imperituro ricordo.

In seguito venne fatta la presentazione al generale Besozzi di 5 soldati di Castagnole reduci dal fronte per ferite riportate ed ora in licenza per convalescenza. Dopo, le Autorità e la folla in corteo si recano-alla casa del dottor Calosso ove si ha un gentile epilogo della cerimonia.

I bersaglieri disposti in quadrato presentarono le armi, mentre il generale Besozzi e gli ufficiali sfilarono avanti la targa raffigurante il compianto sottotenente. (4)

Successivamente la Regia Università volle conferire al Calosso la laurea ad honorem che venne assegnata il 25 marzo 1917. (5)

Tuttavia, altre fonti indicano, invece, il 27 maggio del 1918. (6) In ogni caso il prestigioso titolo accademico fu doverosamente attribuito allo scomparso studente.

Un ragazzo che vide i suoi sogni, le sue speranze, il suo futuro, spezzarsi in un giorno di giugno di più di cent’anni fa mentre, con determinazione, tentava di portare il tricolore tra le vie antiche di Gorizia. Oggi libera, oggi italiana, anche grazie a tanti come lui. Figure da non dimenticare.

Alessandro Mella

NOTE

1) Bollettino Ufficiale del Ministero dell’Istruzione Pubblica, 26, Anno XLIV, Vol. I, 28 giugno 1917, p. 1330.

2) L’Università di Torino a’ suoi Caduti per la Patria 1915-1918, Stamperia Reale Paravia, Torino, 1920, p. 45.

3) Archivio Istituto del Nastro Azzurro tra Decorati al Valor Militare.

4) Il Monferrato, 20, Anno VI, 14 maggio 1916, p. 2.

5) L’Università di Torino a’ suoi Caduti per la Patria 1915-1918, Stamperia Reale Paravia, Torino, 1920, p. 45.

6) Calosso Mario, Castagnole Monferrato (Alessandria), L'Università di Torino nella Grande Guerra, ultimo accesso il 14 agosto 2022, https://www.grandeguerra.unito.it/items/show/45

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Articolo pubblicato il 23/01/2023