Il Museo delle Guide Alpine di Balme: Storia e memoria

Di Alessandro Mella

Risalendo la Val d’Ala, una delle tre Valli di Lanzo, si giunge, prima del suo apice al Pian della Mussa, nel comune di Balme.

Antico e storico insediamento che tante pagine di storia concorse a scrivere con i suoi montanari, le guide alpine, i militari e combattenti, i prodigiosi villeggianti e così via.

Proprio sul retro della chiesa, quasi nascosto in un angolo come nascoste spesso sono le gemme rare, si trova un piccolo, ma incantevole e prezioso, scrigno di meraviglie.

È il museo delle Guide Alpine che oggi trova sede ove un tempo si trovavano gli uffici del municipio.

Le collezioni di questo museo permettono di scoprire le origini della comunità a partire dal medioevo con le migrazioni dei pastori savoiardi e delle manovalanze bergamasche e valsesiane (similmente alla parallela Val di Viù ove si trovano testimonianze importanti in frazione Forno di Lemie) passando per il contrabbando ed infine i ricordi della genesi gloriosa dell’alpinismo.

Forse fu proprio l’epopea dei contrabbandieri a permettere di aprire vie, passaggi e sentieri e di creare una conoscenza del territorio tale da favorire, poi, l’opera delle guide alpine successive.

Ricchissimo è l’apparato storico iconografico con numerose fotografie del passato ed un’importante galleria di ritratti delle principali guide alpine balmesi i cui cimeli sono in parte esposti in interessanti vetrine con materiali, attrezzature, tenute da escursione ed oggetti originali.

Altro aspetto di primaria importanza è l’attenzione che gli espositori hanno riservato, negli allestimenti, alla cultura alpestre locale, all’ambito francoprovenzale, alla flora e fauna delle valli, ai minerali ed alla vita quotidiana degli antichi alpigiani.

Un altro ambito oggetto dell’esposizione museale è la partecipazione dei cittadini di Balme ai conflitti del Novecento con un focus particolare alla Resistenza che ebbe in queste zone un ruolo fondamentale e contribuì concretamente alla lotta di liberazione nazionale.

Tutto il museo, quindi, pur sembrando apparentemente piccolo, rivela invece una ricchezza impressionante di memoria e storia offrendo al turista la possibilità di immergersi nelle atmosfere della Balme che fu.

Dell’allevamento, dell’estrazione mineraria, della cultura delle acque, del turismo ed alpinismo e del coraggio dei montanari mai secondi a nessuno quando la libertà si deve riscattare.

Consiglio vivamente la visita di queste collezioni perché questi piccoli musei locali hanno qualcosa di eccezionale che rende onore a chi li ha voluti, allestiti, custoditi ed arricchiti. Dimostrano quanta storia ci sia nelle nostre borgate, nelle comunità di montagna, e quanto desiderio esse abbiano di condividere loro stesse, di proteggere e custodire, ma anche trasmettere, il senso della propria identità. Dunque, se doveste andare a Balme, non mancate di prenotare una visita. Ne varrà la pena! Tra l’altro il sito è inserito nel percorso dell’Abbonamento Musei Piemonte.

Alessandro Mella

Per informazioni e prenotazioni:

Comune di Balme

Tel. 0123 82902

Tel. 338 1250466

info@comune.balme.to.it    

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 01/02/2023