Si inaugura il 24 marzo 2023 la mostra "Nemus", al Caffè Sociale di Mondovì (CN)

La fotografa Lorena Durante ritorna con i suoi scatti dopo “Herem”

“In questi giardini abbandonati io mi perdo e mi ritrovo” scrive Lorena Durante in occasione della sua nuova mostra.

Fotografa appassionata, ha intrapreso da tempo una personale ricerca della bellezza, attraverso immagini di luoghi abbandonati; dopo il successo della precedente mostra Herem, questa volta si cimenta con i Giardini dell’anima. Il suo lavoro si intitola Nemus e verrà presentato venerdì 24 marzo, alle ore 18, nei locali del Caffè Sociale di Mondovì, presso la stazione ferroviaria. Visitarla è l’opportunità di cogliere un punto di vista inedito su serre, parchi, giardini d’inverno e spazi verdi: terreni un tempo abitati e amati, oggi trascurati, invasi da infestanti e a rischio di scomparsa, ma ancora capaci di emozionare e trasmettere il fascino di un passato che sembra lontanissimo, come spesso accade ai luoghi che hanno attraversato il tempo.

Il primo progetto di Lorena è stato (ed è tuttora) Stories of decadence, attraverso il quale pratica l’esplorazione urbana di ambienti in rovina o poco visibili. Ogni luogo racconta una storia che, grazie al suo lavoro paziente, viene restituita alla visibilità e alla memoria collettiva. I suoi scatti ritraggono ville, palazzi, teatri, biblioteche, accompagnati da citazioni letterarie e riflessioni che si intonano al luogo stesso. La fotografia trasforma Lorena in un archeologo urbano, che entra in punta di piedi in tante capsule del tempo che contengono oggetti, arredi, abitudini appartenuti ad altre epoche e a persone che non conosceremo mai. In questo modo, Lorena cattura emozioni, cristallizza sensazioni, senza alterare nulla e cercando di suscitare in chi guarda le sue foto un interesse per spazi destinati a scomparire, sempre con la speranza di favorirne il recupero.

Sempre a Mondovì, in una torrida domenica di luglio dello scorso anno, ho ammirato gli edifici sacri fotografati per la citata mostra Herem, nata dalla collaborazione con Samuele Silva e l’ho raccontata:

Civico20News - Herem, l'abbandono in mostra a Mondovì (CN)

La nuova esposizione fotografica si concentra sugli ambienti esterni: i giardini diventano, quindi, una metafora della vita e un momento di riflessione sui cambiamenti in atto. In tutto 25 fotografie: 15 in formato 40/50, inquadrate, e 10 in formato 30/40; i proventi derivanti dalla vendita delle fotografie esposte saranno devoluti alle attività ed ai progetti di rigenerazione urbana promossi dalla Associazione MondoQui (come non vedere l’animo rivolto al sociale della fotografa?). Il titolo Nemus rimanda al bosco di Nemi, dimora del mito e del sacro nel Lazio precristiano. È un richiamo alla storia con lo sguardo rivolto al futuro. La mostra rimarrà aperta al Caffè Sociale dal 24 marzo al 27 aprile 2023; si trasferirà dal 28 aprile al 25 maggio alle Cantine Bonaparte di Mondovì, in piazza Maggiore. L’ultima sede sarà a Dogliani, all’Osteria Battaglino di piazza Martiri della Libertà, dal 26 maggio al 25 giugno.

Nel suo sito personale, Lorena Durante scrive di sé (e val la pena leggerlo):

«Sarà stata la crisi di mezza età, sarà stato il destino ma 5 anni fa ho iniziato ad avvicinarmi per gioco alla fotografia, ho cominciato con una piccola reflex economica, un buon occhio fotografico (dicevano i miei amici) e tanta voglia di sperimentare.

Da quel giorno ho scattato compulsivamente una quantità assurda di fotografie, alcune belle, alcune meno e tante finite nel cestino direttamente … in fondo come diceva quella citazione?

Le tue prime 10.000 fotografie sono le peggiori.

(Henri Cartier Bresson)

Nel frattempo è arrivata anche la passione per l’Urbex, le alzatacce notturne per arrivare nascosti in alcuni luoghi segreti, un po’ di muri scavalcati non proprio legalmente, le corse, le prime ricerche e gli articoli su questi luoghi abbandonati che mi hanno completamente “rapita”.

Cos’è l’Urbex?

Da Wikipedia : L’urban exploration (spesso abbreviata in urbex o UE), tradotta letteralmente dall’inglese come “esplorazione urbana”, consiste nell’esplorazione di strutture artificiali, spesso rovine abbandonate o componenti poco visibili dell’ambiente urbano.

Questo sito è nato per raccogliere queste storie, questa mia passione e le mie fotografie sperando che possano far innamorare anche altri di questi luoghi e nella speranza che prima o poi qualcosa venga recuperato. Buona visione

Se volete potete seguirmi anche sulla mia pagina su Facebook che racconta di luoghi abbandonati, pieni di ricordi dimenticati tra la polvere e di storie nascoste che scopriamo grazie alla nostra passione per l’urbex.

https://www.facebook.com/storiesofdecadence».

Una sola volta ho avuto il privilegio di accompagnare Lorena in una sua esplorazione; quell’incontro di una mattina mi ha permesso di sfiorare la sensibilità del suo animo e percepire il magma di emozioni che palpitano in lei quando scopre un mondo nuovo e lo ferma per sempre nel suo obiettivo. È una poetessa che regala splendidi versi a chi vorrà visitare la mostra:

«Nemus per i romani era il bosco sacro,

o meglio una piccola radura nascosta tra gli alberi del bosco

 in cui filtrava magicamente la luce.

Perché in principio il bosco era il luogo sacro per eccellenza.

Misterioso, pieno di vita, ma anche di pericoli,

lì la natura un tempo si esprimeva col suo lato accogliente per le bacche,

le erbe e la legna per il fuoco e le capanne,

ma anche col suo lato oscuro per le belve,

il perdere la strada, i temporali

e quella penombra dove il sole penetra con difficoltà.

Ed è proprio per questo che ho scelto questo nome.

Ombra e luce

Tutti nel nostro animo abbiamo una parte oscura e una luminosa,

abbiamo ricordi belli come fiori profumati

e altri che si sono insinuati dentro di noi

come edere rampicanti difficili da estirpare.

Siamo Sole e luna,

giorno e notte.

Abbiamo bisogno del contatto con la terra

ma dobbiamo ricordarci di alzare gli occhi verso l’alto,

respirare l’incanto del cielo sopra di noi

e di ritrovare la luce per sopravvivere.

In questi giardini abbandonati io mi perdo e mi ritrovo.

Sì perché Bisogna perdersi per ritrovarsi, perché

proprio quando accetti di addentrarti nei giardini della tua anima 

puoi capire dove stai andando

Questi luoghi sono per me viaggi onirici nelle mie emozioni

e nelle sensazioni più profonde, sono luoghi che ho racchiuso dentro di me,

piccoli luoghi segreti della mia anima

che riaffiorano quando mi ritrovo a fotografarli».

Lorena Durante

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Articolo pubblicato il 22/03/2023