L’Aquila di Bronzo: Il monumento ai caduti di Cavour (TO)

Di Alessandro Mella

Ai piedi dell’omonima Rocca, altura che sorge caratteristicamente nel mezzo della pianura, sorge il borgo di Cavour. Cittadina che fu cara a Giolitti, il quale molto vi visse e qui si spense nel 1928.

Come tutte le comunità italiane anche questo comune dovette pagare un terribile tributo di sangue al conflitto che lacerò l’Europa tra il 1914 ed il 1918 e quando il Regno d’Italia, nel 1915, entrò in guerra anche i cavouresi dovettero mettere la divisa grigioverde e raggiungere il fronte.

Se la maggior parte dei paesi e paeselli italiani decise di innalzare monumenti ed opere in seguito all’ondata emotiva della traslazione del milite ignoto al Vittoriano, era il 1921, Cavour fece eccezione ma non per insensibilità bensì per un certo pionierismo poiché l’amministrazione locale del tempo agì con largo anticipo rispetto ai più.

Già nel 1920, infatti, nel bel mezzo della piazza Statuto fu eretto un obelisco in marmo con finiture in bronzo ed un’aquila ad ali aperte, sempre bronzea, sulla sommità.

Tutto intorno venne collocata una catena metallica sorretta, ai quattro angoli della base quadrata dell’installazione, da altrettante grandi ogive di proiettili d’artiglieria.

Ovviamente lo sforzo economico resosi necessario per la realizzazione ed i sentimenti e le emozioni dei parenti dei caduti e dei reduci furono motivo ulteriore per celebrare il prezioso monolite:

INAUGURAZIONE MONUMENTO AI CADUTI. - Domenica 11 corr., ore 9,30, verrà in forma solenne inaugurato in Piazza Statuto un monumento ai caduti Cavouresi nell'ultima guerra di redenzione della Patria.

interverranno tutte le autorità civili e militari.

Pronunzierà il discorso ufficiale l’esimio dott. prof. Giuseppe Boyero.

Per l'occasione il tram farà una corsa speciale in partenza da Pinerolo ore 8,30 e ritorno alle 12,30.

Prevedesi intervento di numerose Società militari e che la cerimonia, pur nella mestizia di ricordare il nome di tanti caduti sarà la glorificazione di quanti coll’olocausto della loro fiorente giovinezza rivendicarono i giusti naturali confini della Patria nostra. (1)

La cerimonia commosse il borgo, tutto imbandierato con decine di tricolori sabaudi, e la gente scese nelle strade per celebrare, attraverso il monumento, i propri martiri ed eroi.

Un momento sentitissimo dalla comunità ed al quale partecipò lo stesso Giolitti:

Ieri a Cavour è stato inaugurato un obelisco in granito di Baveno, che popolo o Municipio vollero dedicato alla memoria dei concittadini caduti per la Patria. Il paese era imbandierato.

Alla funzione solenne, colle autorità, associazioni e scolaresche, partecipò in massa la popolazione.

Erano presenti, l'on. Giolitti e con lui erano i generali Giustetti e Bellotti. Questi rappresentante pure il Comandante del Corpo d'Armata, il sottoprefetto e il sindaco di Pinerolo, e vari sindaci dei paesi vicini.

Resero gli onori un plotone del 50° fanteria e un altro di cavalleria.

Prestò servizio la banda dell'istituto degli Artigianelli di Torino.

Oltre all'oratore ufficiale, professor Giuseppe Boyero, reduce valoroso, parlarono applauditissimi il sindaco di Cavour, il prof. Arato, il prof. Emilio Pollando dell'Ateneo di Torino, i generali Giustetti e Bellotti e il comm. Bosio, che portò il saluto di Pinerolo.

L'on. Giolitti fu fatto segno a numerose e cordiali attestazioni di simpatia e di ammirazione. Alla funzione aderirono il prefetto di Torino e l'on. Facta, con telegrammi. (2)

Ancora oggi il bell’obelisco sorge sulla piazza del paese, ove i cavouresi lo vollero. Ed i busti di Giovanni Giolitti e Camillo Cavour, dalla facciata del municipio, vegliano e l’osservano.

Rendendo omaggio, loro grandissimi statisti, agli eroi di quella terra che essi amarono e contribuirono a rendere prospera.

E l’aquila di bronzo si erge, alta e maestosa, sulla piazza osservando i cittadini e le cittadine che passano e forse, qualche volta, rammentano un nome caro, un nonno od un bisnonno, ancora inciso nel marmo. Dopo un secolo, a perenne memoria.

Alessandro Mella

NOTE

1) La Lanterna Pinerolese, 15, Anno XXXIX, 10 aprile 1920, p. 1.

2) La Stampa, 89, Anno LIV, 13 aprile 1920, p. 2.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 19/04/2023