Trattativa Stato/Mafia: dopo trent'anni le ovvie assoluzioni

Luigi Cabrino per Civico20News

La Cassazione ha messo la parola fine al processo sulle presunte trattative tra stato e mafia, ciò che era evidente fin dall'inizio ha avuto bisogno di trent'anni di processi per essere chiarito dai tribunali; l'onore è restituito ai personaggi coinvolti, tra cui servitori dello stato integerrimi, dopo decenni di fango mediatico.

Diventano definitive le assoluzioni per gli ex ufficiali del Ros, il generale Mario Mori, il generale Antonio Subranni e l'ufficiale dei carabinieri Giuseppe De Donno e per l’ex senatore Marcello Dell’Utri nel processo sulla presunta trattativa tra Stato e mafia. I giudici della Sesta Sezione Penale della Cassazione hanno confermato le assoluzioni per Mori, De Donno e Subranni annullando senza rinvio la sentenza con la formula "per non aver commesso il fatto".

"Sono parzialmente soddisfatto considerando che per 20 anni mi hanno tenuto sotto processo. Ero convinto di non avere fatto nulla, il mio mestiere lo conosco, so che se avessi sbagliato me ne sarei accorto", dice Mori uscendo dal Palazzaccio dopo la sentenza.

"Abbiamo dovuto aspettare 20 anni per la verità", dice all'Adnkronos De Donno. "Ho sempre servito lo Stato e combattuto la mafia. Il nome del Ros e l'Arma sono stati infangati. Finalmente ci è stata restituita la dignità".

"Questo processo non doveva neanche cominciare, alla luce di come è finito. Marcello Dell'Utri era estraneo a tutte le accuse e ora gli viene riconosciuto anche dalla Corte di Cassazione". A parlare con l'Adnkronos è Francesco Centonze, legale dell'ex senatore di Forza Italia Dell'Utri.

"La trattativa era insussistente - dice il legale - E in ogni caso Dell'utri era estraneo. Oggi viene riconosciuto un lavoro di questi anni ma non abbiamo mai dubitato che finisse così". E parlando degli ultimi anni tra indagini, processo di primo e secondo grado, Centonze dice: E' chiaro che è stato un periodo durissimo - spiega - 30 anni di processo che avrebbero fiaccato chiunque. La verità che Dell'Utri ci trasmetteva andava in questa direzione, non abbiamo mai dubitato che dovesse finire in questo modo".

Non nasconde la propria "soddisfazione" il Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Teo Luzi, nel commentare all'Adnkronos la sentenza che ha assolto definitivamente i carabinieri Mori, De Donno e Subranni. "Le sentenze vanno rispettate, sono contento per l'esito e perché si è finalmente arrivati al termine di una lunga vicenda giudiziaria", aggiunge il Comandante generale dell'Arma.

Dopo tanti anni la parola fine a un processo che non doveva nemmeno iniziare, fango e insulti a servitori dello stato che finalmente la giustizia prova a togliere; ma quel fango è stato gettato da altri settori della giustizia con la complicità di giornali e media "amici".

Giustizia è stata fatta, ma questi decenni di processo sulla presunta trattativa stato + mafia sono stati i "giustizia giusta"?

 

Luigi Cabrino

 

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Articolo pubblicato il 29/04/2023