Bruno Rellecati: Un ufficiale in terra di Russia

Di Alessandro Mella

Se già sciagurata, soprattutto avventata, era stata la scelta di entrare in guerra a fianco della Germania, ancora più deprecabile fu senz’altro quella di mandare in Russia reparti italiani per partecipare alla “crociata contro il bolscevismo” e condividerne le glorie vanamente attese.

Tra le nevi di quel paese, lontano e sconfinato, furono migliaia gli italiani che persero la vita non solo in combattimento ma anche in prigionia, anche di stenti, anche di freddo e di fame lungo la ritirata terribile che pose fine a quella folle campagna militare.

E migliaia sono le storie e le vicende umane che si potrebbero raccontare su questo tema così difficile ed ancora così doloroso.

Tra queste vi è quella di Bruno Rellecati, figlio di Lorenzo, il quale nacque ad Alessandria il 5 novembre del 1917 nei giorni tormentosi di un’altra ritirata e cioè quella di Caporetto. Quasi queste sventure dovessero segnarle l’esistenza e l’infausto avvenire.

Figlio del suo tempo, si dedicò agli studi, ma fu chiamato alle armi ed avviato subito al corso allievi ufficiali a Pesaro dal quale uscì con i gradi di sottotenente assegnato al 2° reggimento artiglieria campale. (1)

Terminato il servizio di leva come ufficiale di complemento tornò all’università ma prima di riuscire a laurearsi si ritrovò di nuovo in divisa e purtroppo per lui venne mandato, in tradotta, verso la Russia lontana.

Fu un periodo drammatico, un orrore senza fine, che trovò compimento tragico nell’assedio di Cerkovo che durò dal 26 dicembre 1942 al 16 gennaio 1943.

Migliaia di soldati italiani si ritrovarono, disperati, circondati dai russi che tiravano loro contro con ogni sorta di artiglieria e con le famigerate katiusce.

Il primo giorno il poco più che ventenne Bruno cadde in combattimento e la notizia giunse, qualche tempo, ad Alessandria:

Giovedì scorso è stata celebrata nella Chiesa di S. Giacomo una Messa in suffragio del capo-manipolo Angelo Vescovo, di 27 anni, volontario di guerra nei Battaglioni «M» e proposto pel la medaglia d’oro, caduto eroicamente in Russia.

Pure giovedì è stata celebrata a S. Alessandro una Messa in memoria del tenente Bruno Rellecati caduto gloriosamente sul fronte russo (…). (2)

Come per tanti soldati italiani la sua storia parve finire, drammaticamente, così e come molte famiglie anche la sua forse si rassegnò all’idea che quel figlio caro fosse destinato a riposare tra le steppe innevate della Russia lontana.

Un paese travolto, a sua volta, dalla guerra e che, rancoroso verso gli invasori ed in balia di un regime comunque liberticida, non aveva certo in animo di pensare ai “morti del nemico” come ricordò Guareschi.

Tuttavia, il passaggio impietoso degli anni finì per logorare anche l’Unione Sovietica ed il crollo del muro di Berlino e del totalitarismo comunista permise aperture impensabili.

La Federazione Russa iniziò, quindi, a consentire alle autorità straniere di cercare e rimpatriare i propri caduti.

Inaspettatamente le spoglie del povero Bruno furono ritrovate e, cinquantatré anni dopo il suo sacrificio, esse furono restituite alla famiglia e rimpatriate:

Sabato a Solero. Tornano i resti del Caduto in Russia SOLERO. Tutto il paese attende, dopodomani, il rientro dalla Russia dei resti di Bruno Rellecati, un tenente del 2° Artiglieria pesante Acqui.

È una delle tante vittime italiane della seconda guerra mondiale, per cui (a distanza di cinquant’anni) la Russia ha disposto il rimpatrio della salma: sono pagine tristi e dolorose e ricordi commoventi che riaffiorano. Rellecati perse la vita nel dicembre 1942, nella sacca di Cerkowo: aveva 25 anni.

I resti di Bruno Rellecati saranno rimpatriati in forma privata e troveranno sistemazione provvisoria nella cripta della chiesa: a Solero, la famiglia ha la cappella mortuaria. La messa in suffragio sarà celebrata domenica, alle 11.

Già nel 1942, alla notizia della scomparsa, la famiglia fece preparare una targa su cui erano incise le parole: «Già prossimo alla laurea, con lo studio onorò la scuola, con la rettitudine la Patria, in Russia col sangue esaltò la Patria». [b. v.] (3)

SOLERO - Domenica 8 ottobre a Solero si svolgerà una cerimonia per il ritorno della salma di un caduto in Russia. Si tratta, come abbiamo ricordato alcune settimane or sono, del ten. Bruno Rellecati, alessandrino, del 2° Artiglieria pesante Acqui, caduto nella campagna di Russia, nel dicembre del 1942, nella sacca di Cerkowo.

Il giovane, aveva 25 anni, era studente universitario prossimo alla laurea quando dovette abbandonare gli studi per svolgere il servizio militare.

Dopo 53 anni, i suoi resti tornano riportando la sua famiglia a quei dolorosi momenti.

Uno dei tanti grandi drammi mai sopiti che ci riportano dopo mezzo secolo ad anni quanto mai bui e difficili.

La salma del caduto sarà tumulata nella tomba di famiglia a Solero dopo un a messa solenne nella parrocchiale, alle 11.

Non sarà certo solo una cerimonia privata, non mancheranno infatti i rappresentanti delle associazioni d’arma, che renderanno gli onori con i loro labari. C.R. (4)

Oggi Bruno, il giovane ufficiale che cadde in una campagna militare terribile nel nome d’Italia, è a casa. Riposa al suo paese e questo conforta. Anche se molti italiani come lui ancora si trovano lontani, in quella Russia oggi assai meno caritatevole e stimabile di quella che, quasi trent’anni fa, permise il ritorno del nostro eroe.

Alessandro Mella

NOTE

1) Bollettino Ufficiale – Ministero della Guerra, 38, Anno XVI, 4 luglio 1938, p. 3643.

2) Il Piccolo, 16, Anno XX, 17 aprile 1943, p. 1.

3) La Stampa, 270, Anno CXXIX, 5 ottobre 1995, p. 54.

4) Il Piccolo, 111, Anno LXXI, 6 ottobre 1995, p. 15.

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Articolo pubblicato il 15/05/2023