A Cavallermaggiore si paragona la Famiglia con le "famiglie" arcobaleno

Alla tavola rotonda dal titolo “La famiglia oggi e domani. Aspettando la Festa delle Famiglie di settembre” è stato concesso il Teatro San Giorgio.

Sul palco di Sanremo un improbabile Achille Lauro cantava “ci son cascato di nuovo” spogliandosi e restando con un attillatissima tutina imbarazzante.

Sulla questione intervennero migliaia di utenti stufi che i soldi del canone RAI venissero sprecati per esibizioni di tale immoralità.

Questa volta ad esserci “cascato di nuovo” non è Achille Lauro ma “Famiglia 6 Granda” che venerdì 26 maggio prossimo, alle ore 20:45, terrà una tavola rotonda dal titolo “La famiglia oggi e domani. Aspettando la Festa delle Famiglie di settembre”. Sin qui nulla di strano.

Ciò che ha fatto storcere il naso alle nostre lettrici – che si sono letteralmente scandalizzate – è il fatto che “si parlerà di famiglia tra “tradizione” e “innovazione”, sia attraverso esperienze vissute e sia con il dialogo fra rappresentanti del mondo ecclesiale, legale civilistico e socio-psico-pedagogico. Un momento per confrontarsi sui percorsi che la famiglia sarà chiamata a intraprendere per essere ancora la cellula fondante della nostra società e risorsa per il nostro Paese”.

In modo sibillino si parla di “famiglie” come se ve ne fossero di diverso tipo. Si cerca in modo del tutto ideologico di far passare agli interlocutori il concetto che esistano diverse tipologie di famiglia e, per sostenere questa assurda tesi, alla tavola rotonda prenderà parte una rappresentante di “Famiglie Arcobaleno e rete Genitori Rainbow”.

Insomma, le realtà ecclesiali “ci son cascate di nuovo”: ancora una volta pongono in essere un’attività con la collaborazione del mondo LGBT e lo fanno cercando di far passare per buono ciò che buono non è.

Agli organizzatori della tavola rotonda facciamo presente che la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, al suo articolo 16, scrive che “uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto a essere protetta dalla società e dallo Stato”.

Questa Dichiarazione dice chiaramente che la famiglia la possono formare solo “uomini e donne” che “in età adatta hanno il diritto di sposarsi”. Le cosiddette “famiglie arcobaleno”, pertanto, non possono fregiarsi del titolo di Famiglia perché non rispettano né il canone della differenza di genere dei suoi membri né l’istituto giuridico del matrimonio. Le unioni civili, infatti, non sono matrimonio.

Il tutto si terrà nel pregevole Teatro San Giorgio, luogo di cultura e di aggregazione caro ai cittadini di Cavallermaggiore (Cuneo).

Nella speranza che si abbia un epilogo diverso da quello che si ebbe a Vinovo alla fine dello scorso anno, seguiremo la questione e vi aggiorneremo senz’altro.

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Articolo pubblicato il 19/05/2023