Cuneo. Il "Partito Democratico" ritira la mozione contro l'Utero in Affitto

La maggioranza consiliare risulta essere ostaggio dell'ideologia radicale.

Più volte abbiamo sottolineato come nel Centrosinistra vi sia una sorta di dissociazione ideologica che rende la compagine politica una sorta di “Babele” dove si dice tutto e il contrario di tutto, a seconda delle convenienze.

A Cuneo, piccolo capoluogo di provincia italiano, questo si verifica con una cadenza pressoché periodica ed è divertente vedere come all’interno della stessa compagine di Centrosinistra non si risparmino colpi bassi ed attacchi “a muso duro”.

Nel Consiglio Comunale di aprile 2023 il “Partito Democratico” portò in Aula una mozione per chiedere al Sindaco Patrizia Manassero di trascrivere nei registri anagrafici il nome dei bambini presenti nelle case delle coppie omogenitoriali. In tale occasione ottenne il plauso di “Radicali Cuneo” e “+ Europa” che, di fatto, erano i veri proponenti della mozione.

Questo mese, invece, lo stesso “Partito Democratico” voleva portare in Consiglio Comunale una Proposta di Mozione contro la Gestazione per Altri (GpA), meglio nota come Utero in Affitto. Non lo avesse mai fatto.

“Radicali Cuneo” e “+ Europa” sono saltati sulle sedie, scandalizzati per l’“affronto” fattogli dai gregari di Elly Schlein, ed hanno scritto una nota in cui fanno presente che “nel testo si parla di sfruttamento della donna e del fatto che ‘dietro tale pratica ci sono donne usate come strumento per funzioni riproduttive, con i loro diritti inalienabili annullati o sospesi”.

Il Centrosinistra cuneese sembrava aver capito che la città non è pronta e non è favorevole alla vergognosa pratica dell’Utero in Affitto. Dopo il Consiglio Comunale del mese scorso, decine di cittadini hanno fatto sentire la loro voce e hanno palesato, anche sui social network, la loro contrarietà alla mozione presentata in tandem con i “Radicali”.

A quanto pare, invece, non hanno capito e i cittadini rimarranno con l'amaro in bocca visto che il "Partito Democratico", all'ultimo minuto, ha ritirato la mozione contro la gestazione per altri.

Filippo Blengino, Segretario Politico di “Radicali Cuneo”, per ribadire la sua gioia e la sua soddisfazione, dirama un comunicato nel quale dice: “siamo soddisfatti del ritiro della mozione presentata dalla maggioranza in Consiglio comunale contro la Gestazione per altri. Il testo conteneva una serie di errori e falsità intollerabili. Il nostro intento è quello di evitare lo sfruttamento della donna, che però deve avere la piena capacità di decidere sul proprio corpo. Bene che la maggioranza di centro-sinistra di Cuneo non si sia piegata a posizioni ideologiche e propagandistiche”.

In area radicale non riescono proprio a capire che questo sistema di selezione e schedatura della donna sa di eugenetica e riporta a dei tempi davvero poco allegri del secolo scorso.

Pur di accontentare la Lobby LGBT che, per biologia e per diritto, non può procreare, “Radicali Cuneo” insiste sull’Utero in Affitto e cerca di farlo passare come atto altruistico e generoso.

Come sempre succede nel mondo pannelliano, poi, si inserisce la frasetta ad effetto per comunicare che “vietare un fenomeno non significa mai eliminarlo. Regolamentarlo, al contrario, permette allo Stato di controllarlo”. Stesso assunto che tirano fuori per la legalizzazione delle droghe e che tirarono in ballo per far passare la vergognosa Legge 194/1978 che ha legalizzato l’aborto, portando alla mattanza di oltre 6 milioni di bambini.

Il Consiglio Comunale di Cuneo avrebbe dovuto decidere da che parte stare e avrebbe dovuto farlo sapendo che i cittadini seguono con attenzione il processo deliberativo dell’Aula. Purtroppo, per oscure ragioni, la maggioranza che sostiene Patrizia Manassero, ha dimostrato - ancora una volta - di essere prona al mondo radicale che - va ricordato - alle Elezioni Amministrative 2022 non ha raggiunto i voti sufficienti per entrare in Consiglio.

Evidentemente il monito di “Radicali Cuneo” dei giorni scorsi, in cui si diceva: “Invitiamo tutti i Consiglieri comunali a respingere questo testo, che contiene affermazioni non veritiere e discrimina, ancora una volta, sia le famiglie arcobaleno che quelle eterosessuali che devono ricorrere alla GPA per avere un figlio” ha sortito il suo effetto ed ha spaventato i proponenti della mozione.

Ciò che non è veritiero è l’ultimo periodo grammaticale contenuto in questo monito. Nessuno “deve” ricorrere all’Utero in Affitto per avere un figlio, in quanto il figlio non è un diritto acquisito. La giusta formulazione sarebbe stata “vogliono ricorrere” all’Utero in Affitto per soddisfare un desiderio personale, evidentemente egoistico, ai danni di piccole creature che non hanno diritto di scelta.

Torneremo senz’altro sul tema che, a quanto pare, si fa caldo.

 

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Articolo pubblicato il 25/05/2023