La cannabis fa durare di più a letto?

Le varie sperimentazioni sul suo utilizzo.

Farlo bene e meglio è il sogno di molti. Così, da qualche tempo, si è sparsa la voce di come, una sostanza derivata dalla cannabis, il CBD abbia un’azione elettiva sulla libido, sulla disfunzione erettile, sul piacere sessuale, sulla anorgasmia e sulla eiaculazione prevendo la precoce.

L’attenzione dei distributori di prodotti a base di cannabis si è concentrata sul suo componente CBD. Questo elemento presente nella marijuana interagisce con il sistema biofisico detto SEC. Il Sec è il sistema endocannabinoide. La sua funzione principale è di regolare l’umore, il dolore, l’appetito e l’infiammazione. Quindi il cannabidiolo ( CBD) è in grado di dialogare e attivare il SEC. In più, da un punto di vista meramente legale, il CBD, non crea dipendenza né produce effetti psicoattivi. Da qui la sua commercializzazione e la sempre più domanda crescente.

Al momento però le prove di un suo coinvolgimento positivo nel sesso è solo di natura empirica. Poche ricerche sono state effettuate sui reali effetti del CBD. Alcuni ricercatori legano la sua popolarità al fenomeno placebo pur, tuttavia, ritenendo che, agendo sul tono dell’umore e sull’ansia, il CBD possa in effetti, in alcuni soggetti, migliorare davvero le prestazioni sessuali.

Da aggiungere poi che, i pochi studi sull’argomento hanno raccolto dati poco dettagliati e a volte contrastanti da definirsi realistici. In più, in molti casi, questi studi hanno utilizzato sì il CBD ma anche, nel prodotto somministrato, vi era anche il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), la componente più psicoattiva della cannabis.

In alcuni studi si è rilevato come, durante l’eccitazione sessuale femminile, il SEC venga soppresso. Da qui l’ipotesi di possibile dannosità nell’introdurre del CBD esterno nelle donne. Su questo però vi è un altro elemento contrastante. Donne intervistate hanno dichiarato di trovare giovamento dall’utilizzo dall’olio di CBD in quanto migliorativo della lubrificazione.

Sulla disfunzione erettile non meccanica, poi, si può intravedere un buon aiuto del CBD in quanto, riduce l’ansia da prestazione. Questa condizione riverbera altresì positivamente sul fenomeno della precocità eiaculatoria. Da dire, tuttavia, che al momento anche su questo fronte le ricerche sono poche, contrastanti e di bassa affidabilità. Si può quindi ipotizzare un coinvolgimento positivo del CBD su questa problematica. Sicuramente è impossibile affermare con precisione il suo effetto.

In assenza di una vera regolamentazione sulla preparazione che determini la bontà del prodotto, sono alti i rischi di contaminazione del prodotto di origine.  Nel USA è emerso, da uno studio sugli integratori, che in cinque su nove prodotti liquidi dichiarati puri in CBD al 100% vi era, al loro interno, del destrometorfano (sostanza psicoattiva creante dipendenza se abusata), connabinoidi sintetici in grado di provocare ansia, tachicardia e psicosi

Quindi la ricerca dice “non so se funziona davvero”. Forse l’unica cosa è sapere a cosa si va incontro e ai rischi che si corrono.

 

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Articolo pubblicato il 31/05/2023