Diabete di tipo 2 bere the Kombucha riduce lo zucchero nel sangue.

Uno studio lo rivela.

Una recente ricerca ha dimostrato come l’assunzione di the Kombucha sia coadiuvante nella riduzione dei livelli di zucchero nel sangue. Lo studio reso pubblico ad inizio mese (agosto ‘23) apre a nuove scenari possibilistici nelle per4fezione della cura di questo tipo di diabete.

Lo studio ha visto l’applicazione del cosiddetto incrociato prospettico randomizzato in doppio cieco. Due gruppi di analisi con assunzione di the in uno e di altra bevanda, ma dal gusto simile, nell’altro.

La particolarità dello studio ha visto i due gruppi coinvolti in un modo nuovo. Per il periodo di quattro settimane i due gruppi hanno assunto, uno il kombucha e l’altro una bevanda dal gusto simile. Dopo due mesi le bevande sono state scambiate, cosicché a chi aveva bevuto il the beveva per quattro settimana la bevanda simile e chi aveva bevuto la bevanda beveva il the.

Questo ha permesso di stabilire quanto fosse importante l’azione del the kombucha sul diabete. I livelli di zucchero si riducevano solo nelle settimane di assunzione del the nei due gruppi. La misurazione è stata effettuata a digiuno ogni mattina.

Le proprietà del the kombucha si tramandano da millenni. Questo the veniva consumato, perché esistono dei documenti che ne parlano, almeno 200 anni prima di Cristo. La sua componente di the fermentato ricca di batteri e lieviti, gli conferisce una tonalità gustativa dagli aromi complessi per molti versi piacevole. Il suo gusto così particolare non è adatto a tutti i palati. Questa ricerca però dona lustro a questa bevanda salutare di origine fermentativa.

Lo studio, essendo uno studio pilota e non avendo coinvolto un numero significativo di persone non trova grande eco nella comunità scientifica. Di sicura è uno stimolo a continuare la ricerca con numeri maggiori di volontari. Anche perché la ricerca ha dimostrato come il the Kombucha sia stato in grado di abbassare significativamente i livelli medi di glicemia a digiuno dopo quattro settimane da 164 a 116 mg per decilitro, evidenziando anche quanto i valori, durante l’assunzione della bevanda civetta, non abbiano fatto rilevare una risultate statisticamente significativa si questi parametri.

Dopo tali risultati la ricerca in questo senso può essere utile a milioni di persone nel mondo sofferenti di questa malattia. Ricordo quanto il diabete di tipo 2 sia prodomo per altre condizioni patologiche come insufficienza renale, ictus, disturbi cardio vascolari.

La ricerca, la potete trovare sulla rivista Frontiers in Nutrition. A questo link https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fnut.2023.1190248/full

 

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Articolo pubblicato il 22/08/2023