Siamo arrivati al pericolosissimo punto per cui è lecito scrivere solo idee conformi al mainstream

Parola di Jacopo Coghe, portavoce dell'Associazione "Pro Vita & Famiglia".

L’attacco mediatico ai danni del Generale di Divisione Roberto Vannacci, “reo” di aver scritto un libro in cui ha messo nero su bianco il suo pensiero, non accenna a fermarsi.

Sulla questione è intervenuta anche l’Associazione “Pro Vita & Famiglia” che, per bocca del suo portavoce Jacopo Coghe (nella foto a sinistra) ha detto: “E’ in corso un vero e proprio attacco alla libertà! Quello che sta accadendo in questi giorni nei confronti del Generale Vannacci riguarda tutti noi… riguarda la minaccia alle fondamenta delle libertà in Italia”.

Un preambolo senz’altro appropriato. In Italia, ormai, si è al punto che o la si pensa come il mainstream del pensiero dominante oppure si è degni del peggior dileggio morale e mediatico.

Parlando del caso Vannacci, Coghe ha detto: “Sul suo capo sono piombate le scuri dei giornali di sinistra, dei progressisti e radicali, che subdolamente hanno estrapolato e decontestualizzato alcune frasi del suo libro affinché l’opinione pubblica si scagliasse contro di lui (una manovra diversiva che conosciamo molto bene)”.

Ciò che lascia perplessi molti nostri lettori – che ce lo hanno esplicitato – è il fatto che – come sottolineano bene da “Pro Vita & Famiglia” – “è che a causa di questa vera e propria persecuzione politica e mediatica, il Ministro della Difesa Crosetto abbia deciso di prenderne le distanze, istituendo sui social e sui media un processo sommario, che ha avuto come conseguenza il sollevamento di Vannacci dall’incarico di Comandante dell’Istituto Geografico Militare”.

Atteggiamento assolutamente discutibile quello del cuneese Guido Crosetto (nella foto a destra) che si è sempre definito garantista ma che, in questo specifico caso, ha messo in atto un atteggiamento da vero ed autentico “manettaro”.

Ma le colpe imputabili al Generale Vannacci quali sarebbero?

L’Ufficiale, che tra gli altri comandò il 9 Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” e la Brigata Paracadutisti “Folgore”, ha espresso le sue opinioni – forse con un linguaggio troppo schietto e, a tratti, rude – ma non ha insultato, dileggiato o squalificato moralmente nessuno.

La libertà di opinione e di espressionecome abbiamo già più volte ribadito – è protetta e garantita dall’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Come mai in questo caso queste garanzie non dovrebbero avere valore?

A conclusione del suo comunicato, il dottor Coghe ha espresso una preoccupazione che è balenata nella mente di molti di noi: “oggi è toccato al Generale, domani potrebbe toccare a me, te o a chiunque altro si azzardi a esprimersi contro la dittatura del politicamente corretto. Siamo arrivati al pericolosissimo punto per cui è lecito scrivere solo idee conformi al mainstream?”.

Con quest’ultima domanda vi lasciamo promettendovi, però, di tornare molto presto ad analizzare la questione.

 

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Articolo pubblicato il 23/08/2023