Camminare salva la vita.

Il numero dei passi giornalieri riduce la mortalità

Camminare fa bene. Ormai anche gli studi scientifici lo dicono. Uno studio pubblicato di recente sulla rivista Oxford University Press sancisce questa regola: camminare poco aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. (CV)

Non si stabilito del tutto il numero esatto dei passi per prevenire questo tipo di malattie ma si può stimare una media assoluta. In questo studio è stato analizzata la relazione tra il numero dei passi e le cause di morte sia non coinvolte in CV che quelle legate a problemi CV.

Per eseguire lo studio sono state effettuate ricerche sistematiche nei database elettronici specifici su anamnesi e malattie. I punti di riferimento  della ricerca sono state le cause di mortalità. Per calcolare il numero di passi/giorno e la mortalità è stato utilizzato un modello a effetti casuali ponderati con varianza inversa.

Sono stati presi in esame ben 17 gruppi di studio per un totale di 226.889 pazienti. Gli stessi erano generalmente sani o pazienti con rischi e con rischio di malattie CV. La durata dello studio è stata di oltre sette anni.

Si è appurato quanto un incremento giornaliero di 100o passi al giorni portava ad una riduzione del rischio di mortalità per tutte le cause fisiche di morte. Mentre, basandosi sullo stesso dato incrementale dei passi, in questo caso 500, portava, invece, una diminuzione del 7% del rischio di morte per problemi CV.

Questo studio analitico è in grado di dimostrare una stretta correlazione a carattere inverso tra il numero dei passi giornalieri  sia tra la mortalità per tutte le cause che la mortalità a causa di malattie CV.

La bellezza dello studio è che è riuscito a determinare il numero di passi sufficienti per ottenere queste riduzioni di rischio. In effetti bastano almeno 3867 passi in più nella nostra routine quotidiana per ridurre il rischio di morte da cause generali e di almeno 2337 passi, per ridurre la mortalità per cause da problemi CV.

Dichiarano gli autori dello studio: “In questa meta-analisi di 17 studi con quasi 227.000 partecipanti che hanno valutato gli effetti sulla salute dell’attività fisica espressi dalla camminata misurata nel numero di passi, abbiamo dimostrato che un incremento di 1.000 passi era correlato a una significativa riduzione della mortalità per tutte le cause di 15% e, analogamente, un incremento di 500 passi era correlato con una riduzione del rischio di mortalità cardiovascolare del 7%. Inoltre, utilizzando il modello dose-risposta, abbiamo osservato una forte associazione non lineare inversa tra conteggio dei passi e mortalità per tutte le cause, con differenze significative tra i gruppi più giovani e quelli più anziani. È la prima analisi che non esamina solo età e sesso, ma anche le differenze regionali in base alle zone meteorologiche e, per la prima volta, valuta l'effetto di un massimo di 20.000 passi al giorno sui risultati (confermando che più sono, meglio è) , che era mancato nelle analisi precedenti. Dall'analisi è inoltre emerso che, a seconda dei risultati, non sono necessari tanti passi per avere benefici per la salute, a partire anche da 2500/4000 passi al giorno, il che, di fatto, mina la definizione fino ad oggi di vita sedentaria”.

Fonte:  Oxford Press University 09 Agosto 2023

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Articolo pubblicato il 29/08/2023