Rigassificatore di Vado Ligure: criticità insormontabili
Porto di Vado Ligure Foto G.Guerreri

Una recente riunione dei Cittadini dei Comuni Interessati, tenuta a Savona, ha chiarito aspetti di inaudita pericolosità

Capita raramente di assistere a delle pubbliche manifestazioni e di percepire una sensazione di totale condivisione sia degli aspetti emotivi che di quelli più tecnici.
Durante l’incontro di Savona di giovedì 31 Agosto più di 600 persone hanno cercato di comprendere i dettagli di un devastante progetto che si chiama Rigassificatore offshore di Vado-Bergeggi.
Il messaggio, non ancora verbalizzato, ma presente nella sala gremita oltre qualunque più ottimistica previsione, è stato quello della volontà di denunciare un autentico sopruso politico. 
I primi interventi hanno rivelato come la prepotenza dello Stato stia schiacciando la volontà dei cittadini dei Comuni presenti nella Provincia di Savona, violando le più note norme etiche e impedendo che i normali previsti processi democratici potessero permettere agli abitanti di esprimersi su temi di pubblico interesse.
Abbiamo già divulgato in alcuni precedenti articoli alcuni aspetti di questo gravissimo problema, ora abbiamo avuto la prova della presenza e della gravità di ulteriori dettagli dei quali parleremo.


Al pubblico incontro, tenuto a Savona presso il “Giardino Serenella” di C.so Vittorio Veneto 73R, hanno partecipato il Biologo Paolo Bernat, Enrico Durighello, il Fisico Francesco Capello e altri Ospiti. Ha moderato il giornalista Nicola Stella.
A sorpresa è intervenuto il Sindaco di Savona Marco Russo.


Le relazioni degli oratori Hanno toccato i punti dotati di maggior criticità che, per semplicità di narrazione, proveremo a schematizzare:
•    La popolazione non è stata informata in alcun modo riguardo l’Iter del Progetto in corso, mentre, per legge, si sarebbero dovute tenere delle regolari assemblee con la cittadinanza, per favorire un dialogo e l’eventuale discussione e descrizione dell’Opera.

•    La Golar Tundra è una Fsru (Floating Storage and Regasification Unit), venne costruita nel 2003 nei Cantieri Samsung come nave metaniera, e convertita sempre da Samsung nel 2015. Quindi acquistata da Snam a Singapore e battente bandiera delle isole Marshall, è una nave rigassificatrice lunga circa 292,5 metri, larga circa 43,4 metri e alta circa 55 metri (altezza massima dalla chiglia al punto più alto). La capacità di rigassificazione è di circa 5 miliardi di metri cubi di gas/anno.


•   Questa nave non ha mai operato come rigassificatore off-shore, ma solamente all’interno di porti.
•    E’ provvista di un impianto di riscaldamento del GNL Liquido che  prevede la tecnologia di un Circuito aperto che immette acqua marina che viene sterilizzata con Ipoclorito di sodio. Quella stessa acqua viene riversata in mare con tutti gli additivi e i composti tossici del Cloro che si sono formati.
•    Le taniche di contenimento Non sono adatte ad operare off-shore, poiché la loro obsoleta tecnologia non può garantire una tenuta dei gas che evaporano quando i contenitori non sono pieni al 90%. 
•    Ha 4 serbatoi di stoccaggio a membrana di seconda generazione (ne esiste anche una terza) hanno una capacità di 170.000 metri cubi di gas. I serbatoi sono rivestiti internamente da un foglio di acciaio inox di 1,2 mm di spessore con altri strati di isolanti tenuti insieme da un foglio di alluminio.
•    La SNAM durante la Conferenza dei Servizi di Piombino ha dichiarato che non può essere ormeggiata off-shore perché i suoi serbatoi prevedono condizioni di fragilità in condizioni marine avverse. Incredibilmente durante l’ultima conferenza tenuta in Regione SNAM ha dichiarato che la nave può essere utilizzata off-shore anche in condizioni marine estreme.


Basterebbero queste poche considerazioni per dissuadere qualsiasi Ente a prevedere l’utilizzo di simili navi fuori dal porto. Consideriamo, inoltre che il Rigassificatore deve, per motivi di natura geografico-geologica essere ancorato stabilmente ad una torretta alloggiata a circa 2,9 Km dalla costa di Savona e poco meno di 4 Km da quella del porto di Vado Ligure.
Altri rigassificatori, come quello di Livorno, sono attualmente ancorati al fondo marino, ad una profondità di circa 120 metri, e ad una distanza di circa 12 miglia nautiche (circa 22 Km) dalla costa toscana, tra Livorno e Pisa.


La ragione di questa improbabile scelta sta nella tipologia del fondale ligure, che obbligherebbe la Società SNAM, che gestisce il progetto, ad affrontare costi molto più elevati e operazioni più indaginose.
C’è da aggiungere che vista la reale pericolosità di un Rigassificatore off-shore, le Autorità portuali prevedono parametri molto rigidi relativi alla sicurezza della navigabilità intorno alla nave.
Nei pressi della nave Rigassificatore dovrebbero transitare, visto che siamo all’interno di un porto, le grandi navi porta container, i traghetti della Corsica Ferries, le metaniere che dovrebbero rifornire il futuro deposito di Bergeggi da 9000 ton,  le bettoline che da esso ogni giorno andranno a rifornire le navi in rada. Il pericolo di collisioni, in caso di gravi condizioni avverse del mare, è reale e tutt’altro che trascurabile.
Secondo tali misure di sicurezza, a Livorno entro 2 miglia (3,6 km) è vietata la navigazione, l’ancoraggio, la pesca, nonché qualsiasi attività di superficie o subacquea. Da 2 a 4 miglia, (7,2 km) sono vietate tutte le precedenti attività salvo il passaggio di navi ad una velocità inferiore ai 10 nodi. Da 4 a 8 miglia (14,5 km), è consentita la sosta solo in condizioni di comprovata necessità. 


Non conosciamo ancora i limiti che comporterebbe la presenza della Golam Tundra, tuttavia se fossero gli stessi non ci sarebbe più accesso alle spiagge di Savona e di Bergeggi, compresa l’Area Marina Protetta, esclusa dalle attività subacquee.
Per quanto riguarda la terza fascia, quella entro i 14,5 km, si vedrebbe completamente azzerato tutto il turismo da diporto in un’area che va dai Piani d’Invrea fino a Varigotti.


Inoltre… se verrà interdetto il traffico navale nel porto di Vado tutte le navi turistiche e i traghetti dovranno essere dirottati su Genova, causando un ulteriore abbattimento delle attività turistiche e produttive savonesi?

Difficile trarre delle conclusioni o vaticinare delle previsioni sull'esito di questa drammatica vicenda. Il pubblico di giovedì sera, ovviamente adirato oltre l'inverosimile, è letteralmente balzato sulla sedia quando è stata diramata una notizia sconvolgente... per chiunque:

  
"In caso d’incidente la nave rigassificatrice avrebbe una potenza di oltre un Megatone, ovvero 50 volte la bomba di Hiroschima!"

 

Prossimamente Vi terremo informati anche sul Progetto del DEPOSITO COSTIERO GNL NEL COMUNE DI BERGEGGI... altra gravissima criticità...

 

Alleghiamo i link degli articoli precedenti

https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=48689

https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=48717

https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=48740

https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=48747

 

© 2023 CIVICO20NEWS - riproduzione riservata

 


 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 02/09/2023