“Il povero Piero”, a Tavagnasco (Torino)

L’atto unico di Achille Campanile sarà rappresentato dall’Associazione Gruppo Arte e Cultura aps.

A Tavagnasco (Torino), sabato 21 ottobre 2023, alle ore 21:00, presso la Confraternita del Gesù, in Piazza Municipio 1, sarà rappresentato l’atto unicoIl povero Piero” di Achille Campanile, a cura dell’Associazione Gruppo Arte e Cultura aps, con la regia di Lorenzo De Pasquale e le scenografie di Laura Lepore.

Gli interpreti saranno: Alessandra Lepore (Teresa/Elisabetta); Daniele Benvenga (Paolo Demagisti/Portatore); Marina Camattari (Impresario pompe funebri/Sig.ra Pelaez); Agostino Crivellaro (Marcantonio/Sig. Pelaez/Pantaleo); Lorenzo De Pasquale (Voce/Piero); Franco Miele (Luigi/Osvaldo); Terry Cossarutto (Ridabella); Stefania Gagliardi (Celeste/Gabriella); Virginia Cassetti (Lola/Gaia); Mariella Vanino (Angelica/Portinaia); Dolma Dragonero (Jone/Giorgia).

Nell'opera le vicende dei personaggi si dipanano intorno alla morte (in realtà solo apparente) del protagonista Piero, dando vita ad una serie di equivoci.

Le disposizioni di Piero, infatti, prevedono che l'annuncio della propria morte avvenga solamente dopo i funerali. Ma la notizia trapela e i familiari sono costretti a fronteggiare le visite dei parenti, che mostrano le proprie ipocrisie di fronte alla morte di un loro caro.

Si sviluppa così una storia fatta di sotterfugi, poiché la famiglia del povero Piero evita inizialmente di divulgare la morte dello stesso, il che creerà una serie di situazioni paradossali.

“Il Povero Piero” è un testo che parla della Morte e di tutti i rituali che ruotano attorno ad essa: dalla visita di condoglianze al corteo funebre, passando per la scrittura del necrologio.

Campanile decide di utilizzare la lente dell’umorismo per affrontare questo tema e metterne in luce gli aspetti più ironici.

La Morte viene concepita dall’autore come “l’ultimo atto del grande teatro della vita”.

È proprio a partire da questa riflessione che si sviluppa l’intera ideazione della messa in scena: le pareti della casa dei protagonisti diventano sipario e quinte; gli attori, come in uno spettacolo di trasformismo, interpretano più personaggi passando da uno all’altro a vista, a sottolineare maggiormente la natura “metateatrale” dello spettacolo.

Oltre a ciò, il lavoro svolto sulla recitazione e sul movimento scenico vuole essere un tentativo di rendere corporea la scrittura surreale di Campanile e accentuarne i risvolti comici: un’operazione “futurista” (pur sapendo che l’autore non può essere ascritto a questa corrente artistica) che si riflette anche sulla scenografia, brillantemente concepita e realizzata dall’artista Laura Lepore.

Un’occasione per ridere su ciò che più spaventa l’essere umano, un’occasione per provare ad esorcizzare la morte, divertendosi.

Info 339 31 31 831; gruppoarteecultura@gmail.com  

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Articolo pubblicato il 20/10/2023