Francesco d'Assisi, il primo presepe e il racconto di Bonaventura da Bagnoregio

Doveroso ricordo a 760anni dall'uscita della Leggenda Maggiore.

Quando si parla del Natale non si può non fare riferimento alla tradizione straordinariamente teologica del presepe.

E, nel parlare di ciò, non si può non fare riferimento a chi ha realizzato in modo mirabile, dinanzi a decine di testimoni, il primo presepe vivente.

Stiamo parlando, ovviamente, di san Francesco d'Assisi, fondatore dell'Ordine dei Frati Minori, che, come ci viene descritto dalla Leggenda Maggiore, realizzata da san Bonaventura da Bagnoregio (nella foto a destra) tra il 1260 e il 1263, ha realizzato, in quel di Greccio, la prima rappresentazione dinamica della nascita del Figlio di Dio.

Scrive così san Bonaventura: "Tre anni prima della sua morte, [Francesco] decise di celebrare, vicino al paese di Greccio, il ricordo della natività del bambino Gesù, con la maggiore solennità possibile, per rinfocolarne la devozione.

Fece preparare una stalla, vi fece portare del fieno e fece condurre sul luogo un bove e un asino. Si adunarono i frati, accorse la popolazione; il bosco risuona di voci e quella venerabile notte diventa splendente di innumerevoli luci, solenne e sonora di laudi armoniose.

L'uomo di Dio stava davanti alla mangiatoia, ricolmo di pietà, cosparso di lacrime, traboccante di gioia. Il santo sacrificio viene celebrato sopra la mangiatoia e Francesco, levita di Cristo, canta il santo Vangelo. Predica al popolo e parla della nascita del re povero e, nel nominarlo, lo chiama, per tenerezza d'amore, il "bimbo di Bethlehem".

L'esempio di Francesco, riproposto al mondo, ha ottenuto l'effetto di ridestare la fede di Cristo nei cuori intorpiditi; e il fieno della mangiatoia, conservato dalla gente, aveva il potere di risanare le bestie ammalate e di scacciare varie altre malattie". (Fonti Francescane, 1186)

A 760 anni dall'uscita della Leggenda Maggiore era giusto tributare un ricordo storico, teologico, culturale a quello che è forse il simbolo più grande della tradizione Cristiana universale.

L'augurio è che tutti i nostri lettori, nella pace e nella serenità delle loro case, possano vivere con gioia la realizzazione del presepe con i loro bambini, i loro anziani, e quanti portano con affetto nel cuore.

Il Natale, al di là del mero aspetto consumistico, e soprattutto questo: vivere la gioia e la bellezza dei rapporti umani in semplicità e in comunione.

 

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Articolo pubblicato il 06/12/2023