A sostenerlo in questa tesi Andrea Cionci, autore del "Codice Ratzinger".
Grazie all’attenzione dimostrata dai tantissimi lettori di “Civico 20 News” - di tutta Italia e non solo – torniamo a trattare di ciò che sta accadendo in Vaticano e lo facciamo tornando a dar voce a don Alessandro Maria Minutella, fondatore del “Sodalizio Sacerdotale Mariano”, che, per aver detto le cose come stanno, si è ricevuto due scomuniche da Jorge Mario Bergoglio: una per eresia e una per scisma.
In un’omelia carica di pathos, com’è nel suo stile, il sacerdote palermitano ha detto: “Francesco non esiste come papa perché il Conclave del 2013, come ha testimoniato un testimonial di eccezione che è il Cardinale Godfried Danneels - bergogliano di vecchia data, nella “Autobiographie” - dichiara che il Conclave è stato pilotato”.
Parole molto forti che, però, sono comprovate da ciò che il Cardinal Danneels ha scritto prima di ricongiungersi al Padre, forse per paura di morire con il rimorso di aver taciuto la verità.
Se il Conclave è stato pilotato - come sancisce la Costituzione Apostolica “Universi Dominici Gregis”, promulgata da Papa Giovanni Paolo II, il 22 febbraio 1996 – qualche Cardinale è incappato in scomunica latae sententiae e – di conseguenza – Jorge Bergoglio non può essere il Papa perché nessuno scomunicato può eleggere il Romano Pontefice.
Al Paragrafo 81 della “Universi Dominici Gregis”, infatti, Papa Giovanni Paolo II scriveva: “I Cardinali elettori si astengano, inoltre, da ogni forma di patteggiamenti, accordi, promesse od altri impegni di qualsiasi genere, che li possano costringere a dare o a negare il voto ad uno o ad alcuni. Se ciò in realtà fosse fatto, sia pure sotto giuramento, decreto che tale impegno sia nullo e invalido e che nessuno sia tenuto ad osservarlo; e fin d’ora commino la scomunica latae sententiae ai trasgressori di tale divieto”.
Per questo don Minutella afferma con fermezza: “Se è invalido – perché è stato pilotato – è nullo! Non esiste un Papa Francesco e, dopo di lui, possono venirne migliaia ma non saranno papi perché è scritto”.
Il ragionamento non fa una grinza.
Proprio per questo, non si capisce per quale motivo i Cardinali validamente eletti, ossia tutti quelli creati Cardinali nei concistori pregressi al 2013, non si destino dal sonno letargico della fede in cui si trovano e non convochino un Conclave per eleggere il lecito e legittimo successore di Papa Benedetto XVI (nella foto a destra), deceduto il 31 dicembre 2022.
Solo in quel momento, infatti, il “munus” petrino è venuto meno in quanto il Papa, morendo, lo ha restituito a Dio che glielo ha concesso mediante elezione legittima dei Cardinali elettori, riuniti in Conclave, il 19 aprile 2005.
Migliaia di Cattolici di tutto il mondo se ne sono accorti ed, infatti, hanno firmato la Petizione proposta dal giornalista Andrea Cionci, autore del “Codice Ratzinger”, dal titolo “Riconoscimento della Sede Impedita di Benedetto XVI e convocazione del Conclave”.
Il Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, è stato informato della Petizione da Andrea Cionci e gli ha fatto rispondere: “Gentile Dottore, Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, ha ricevuto il report che Ella ha inviato il 3 luglio 2023. Egli mi incarica di ringraziarLa per la suddetta documentazione, di cui ha preso conoscenza. Il Cardinale Le porge cordiale saluto”.
Il Vaticano, grazie ad Andrea Cionci, ora conosce ciò che pensano migliaia di Cattolici in tutto il mondo. Avverrà qualcosa o resterà tutto così com’è?
La questione promette di tenere banco ancora per lungo tempo e noi, come sempre, promettiamo di tornare ad occuparcene.
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Articolo pubblicato il 12/12/2023