Recensione Machete Kills: Rodriguez ricade nel polpettone senz'anima

"Machete ritornerà in Machete Kills e Machete Kills Again" più che una promessa una minaccia

 

“Machete ritornerà in: Machete Kills e Machete Kills Again”, più che una promessa una minaccia. Non tanto per il personaggio, che mi è piaciuto sin dal fake-trailer; non tanto per il film, che certamente non rappresenta il punto più alto raggiunto da Rodriguez ma è comunque godibile; non tanto per il regista, autore di uno dei miei film preferiti (Desperado); il problema risiede proprio nel seguito. Mi spiego meglio: quando fu annunciato “C’era una volta in Messico” (seguito di “Desperado”) le aspettative erano molte, vuoi per la bontà del primo episodio, vuoi per il cast più folto e per le disponibilità economiche più alte. Ma una volta uscito l’unica parola che uscì dalla bocca dei fan e non solo fu “Che polpettone è mai questo?”. Avete presente quei film pieni di ottime idee ma senza un filo conduttore? Oppure quei film senz’anima, che non ti lasciano nulla se non alcuni perfetti esempi di “come non dovrebbe essere fatto un film”? Ecco questo era “C’era una volta in Messico”. Ora capite il mio pregiudizio nei confronti del seguito di Machete, che già partiva diverse spanne sotto Desperado.  

 

È purtroppo questi pregiudizi sono stati confermati dal film. Non sono bastati i mille riferimenti alle precedenti pellicole di Rodriguez, le scene “trash” alla Machete ma soprattutto le millanta donzelle sparse per tutta la pellicola, per nascondere le evidenti lacune nella trama, la ripetitività delle scene e la piattezza dei dialoghi; che nascondono un imbarazzante mancanza di idee da parte di Rodriguez. La trama sarà inizialmente inesistente, per poi mostrarsi intorno alla metà del film con scarsa incisività. Molte scene rappresenteranno un dejavù presente sia nel primo episodio di Machete sia nelle vecchie pellicole del regista. Ciò poteva avere senso, se attorno ad esse ci fosse stato un filo-conduttore sensato, ma purtroppo così non è accaduto. Il vecchio Machete rimane ancora oggi impresso nella mente degli amanti del genere, ma questo secondo episodio si cancellerà dopo poche ore. Poche volte si avrà l’impressione di sentirsi a casa, per via del brusco stacco rispetto al precedente episodio. I dialoghi non divertono e spesse volte sfociano nel ridicolo.

 

Se la trama, le scene e i dialoghi non si salvano, perlomeno tre le poche cose salvabili possiamo accennare ai personaggi. Ad esempio il Camaleonte: interpretato anche da Lady Gaga, riuscirà a regalare qualche sorriso. Anche She, interpretata da Michele Rodriguez, nonostante appaia solo per pochi minuti, riuscirà a far guadagnare qualche punto alla pellicola. Il veterano Mel Gibson non se la cava male interpretando Voz, nonostante i propositi del suo personaggio sembrino usciti dai pensieri del cattivone di turno di Dragon Ball. Quindi nel complesso il film viene tenuto in piedi dai singoli ruoli/attori più che dalla trama generale.

 

 

Ad ogni modo il seguito si annuncia come una delle “trashate” non-sense più grandi della storia del cinema. Forse dopo gli errori compiuti in questo Machete, Rodriguez riuscirà a voltare pagina? 

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Articolo pubblicato il 08/11/2013