Il microrganismo favorirebbe la moltiplicazione delle cellule malate.

Questa è la scoperta di qualche giorno fa.

Ma andiamo per gradi.

E’ estate e gli amori d’agosto possono portarsi dietro delle amare sorprese.

Come un microorganismo molto, passatemi il termine, fetente.

Inizio l’articolo presentandovi  il Trichomonas vaginalis . 

Chi è costui? E’ un parassita. 

Come si trasmette? Durante i rapporti sessuali. 

Caratteristiche: spesso risulta essere asintomatico. Tuttavia, a volte, si producono   sintomi quali bruciore e prurito. 

Altri sintomi: bruciore e dolore nella minzione, dolore dopo ieaculazione, crampi genitali nella donna. Quando avviene questo si parla di tricomoniasi. 

Aspetti di genere: La tricomoniasi è democratica; colpisce indifferentemente sia uomini che donne.

Ecco qui il nocciolo dell’articolo.  L’università della California, tramite uno studio effettuato in collaborazione con ricercatori italiani dell’Università di Sassari, pensano ad forte legame tra l’infezione di tricomoniasi e il cancro alla prostata.                                             

 La relazione tra microrganismi patogeni e il cancro alla prostata era già stata proposta da altri studi. La teoria di partenza si basa sul fatto che il  microrganismo sia in grado di rilasciare una proteina che favorisce l'infiammazione e incrementa il disordine cellulare in caso di cancro. 

La conferma di ciò è stata determinata dallo studio  condotto da un team internazionale al quale hanno partecipato gli italiani Pier Luigi Fiori, Daniele Dessì, Paola Rappelli e Anna Rita Cocco dell'Università di Sassari.

Nello studio, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, gli scienziati hanno condotto test su cellule umane della prostata scoprendo che il protozoo Trichomonas vaginalis aiuta il cancro a crescere.