Bruciore anale

Un sintomo diffuso e sottovalutato.

Strano a dirsi ma è uno dei sintomi più frequenti. Si va dal prurito/bruciore una tantum al prurito/bruciore continuo. 

Ma quali sono le cause del bruciore anale?  

Molto comune è l’eccessiva umidità della zona anale – per sudorazione o per la presenza di residui fecali dovuti a scarsa igiene, a soiling o incontinenza fecale lieve ed involontaria.

Alcuni possono avere, a loro insaputa, infestazioni parassitarie intestinali.

In altri la causa è nel fumo e alcool consumati abitualmente e non certo in modiche quantità.

 

E’ sicuramente una situazione multifattoriale. A tal fine è opportuno agire, per risolvere la questione, dopo aver fatto una visita specialistica. 

 

Qui di seguito elenco alcune delle possibili cause del bruciore anale: 

 

Alimentazione troppo ricca di spezie, salse piccanti, peperoni e così via

Problemi intestinali

Emorroidi

Ragade anale

Ascesso perianale (accompagnato generalmente da febbre e dolore prolungato e costante)

Fistola perianale

Scarsa igiene

Infezioni

Malattie trasmesse sessualmente (gonorrea, clamidia, herpes e così via)

Malattie dermatologiche

Cancro dell’ano

 

Dal prurito al bruciore poco ci passa e diviene chiaro l’agire con cognizione di causa.

Attenzione però! In tutti i casi, la situazione iniziale può essere aggravata dal continuo e intenso grattamento o dall’abuso di trattamenti locali (come cortisonici). 

 

L’errore più consueto è la tendenza a lavarsi la zona frequentemente e vigorosamente, usando sapone e asciugamano.  Sbagliato. Quasi sempre questo aggrava la situazione. In questo caso la pelle viene danneggiata;  viene rimosso lo strato lipidico protettivo favorendo invece sovrainfezioni batteriche e micotiche. 

Il trattamento del prurito/ bruciore anale può comprendere tre azioni

 evitare l’umidità della zona anale,

 evitare ulteriori traumi della zona interessata, 

 usare farmaci solo su consiglio dal medico.

 

Sergio Audasso

 


 

 

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Articolo pubblicato il 22/09/2015