L’ingegner Giuseppe Tonta, uno dei tanti “desaparecidos” torinesi

La Chiesa parrocchiale dei SS. Angeli Custodi, gli eleganti palazzi in via Pietro Micca e in via XX settembre non sono riusciti a farlo degnamente ricordare…

In questi miei articoli dedicati alla Torino ormai scomparsa mi è più volte capitato di parlare dell’ingegner Giuseppe Tonta come autore di progetti di costruzioni nell’ambito del “risanamento” edilizio di Torino, ad esempio nel caso del vicolo dei Sotterratori e dell’isolato di San Gregorio.

Mi ha per contro colpito la scarsità di notizie su questo personaggio, tutte a carattere specialistico, e il fatto che a Torino non gli sia stata dedicata una via. Da queste considerazioni è nata questa breve biografia, senza pretese di esaustività, ma come partecipe ricordo di  un professionista che ha lasciato nella nostra città significativi edifici.

Giuseppe Tonta nasce a Torino il 27 novembre 1844 e il 29 novembre 1866 si laurea alla Regia Scuola di Applicazione degli Ingegneri al Valentino.

Fra le opere eseguite dal Tonta a Torino si ricorda in primo luogo la Chiesa parrocchiale dei Santi Angeli Custodi, in via San Quintino n. 37, all’angolo con via Amedeo Avogadro, su un’area della antica Piazza d’Armi, in stile eclettico. Sulla facciata vi è un portale centrale e due laterali e un grande finestrone rotondo, l’interno è a croce latina. Lo slanciato campanile è sul lato retrostante destro della chiesa.

È monsignor Lorenzo Gastaldi, arcivescovo di Torino dal 1871 al 1883, che pensa di costruire una chiesa in questa zona dove Torino si sta espandendo

ma la realizzazione si concretizza soltanto col suo successore, cardinale Gaetano Alimonda, quando, nel 1884 il coordinamento dell’iniziativa è affidato don Giovanni Battista Cravesana.

È abbandonato un primo progetto dell’ingegner Pietro Carrera (1881-1882), viene adottato quello regalato da Tonta. Don Cravesana, che è un ingegnere poi divenuto sacerdote, che sarà autore di altre chiese nella diocesi di Torino, interviene con un progetto per gli ingressi laterali ai sotterranei, da lui firmato insieme a Tonta.

Gli scavi per la costruzione iniziano il 3 maggio 1884 e, appena raggiunto il piano di terra, il 1° luglio 1885, il cardinale Alimonda pone la pietra angolare. A fine anno la costruzione è già un metro fuori terra, con le colonne elevate, e la casa parrocchiale terminata. Il cardinale Alimonda, benché la chiesa non sia ancora terminata, il 30 settembre 1887 crea la parrocchia destinandole parti delle parrocchie di San Secondo, Santa Barbara e Crocetta, e nomina primo parroco l’ingegner don Cravesana. La chiesa è parzialmente aperta al culto l’11 febbraio 1888 e, completamente, il 6 dicembre 1890.

Per la decorazione interna opera in prevalenza il pittore Enrico Reffo.

Fin dal 1882, Tonta inizia a collaborare con la Società Risanamento e Costruzioni, che lancia un grandioso programma di rinnovamento della Torino “vecchia”. È lui stesso a chiarire questi progetti in una lettera indirizzata alla “Gazzetta Piemontese” datata 9 gennaio 1882 e pubblicata dal giornale l’11 gennaio. Tonta chiede di rettificare l’errore del cronista che, nel riferire della seduta del 7 gennaio del consiglio comunale, ha parlato del suo progetto come opera dell’ingegner Pomba. Con l’occasione, Tonta illustra diffusamente i suoi piani di risanamento che non sono solo progetti ma formali proposte di un gruppo di seri e qualificati imprenditori torinesi.

Tonta interviene nei lavori per la bonifica della via San Maurizio, che diverrà poi via XX Settembre, iniziati con la demolizione del vicolo dei Sotterratori il 3 luglio 1886.

Realizza il palazzo Geisser poi Rossi, nell’angolo delle vie Santa Teresa 2 e XX Settembre 54, e quasi tutti i nuovi edifici di via XX Settembre, nel tratto fra via Santa Teresa e via Garibaldi.

Tonta opera anche nella nuova via Pietro Micca, come si è già descritto in un precedente articolo. Riplasma la testata su piazza Castello di questa via diagonale con la costruzione, nell’isolato di San Gregorio, dell’imponente edificio dell’Hotel Bonne Femme e del palazzo triangolare delimitato dalle vie Barbaroux, XX Settembre e Pietro Micca.

A Chieri, Tonta progetta e porta a compimento il Camposanto, in stile Lombardo.

La sua attività non si limita alle costruzioni edilizie ma si esplica anche nello studio e nelle perizie di opere e questioni idrauliche e stradali, dove fornisce il suo qualificato giudizio in caso di gravi controversie, anche come perito del tribunale.

Nelle Esposizioni Nazionali di Torino del 1884 e 1891 viene chiamato a far parte delle Commissioni tecniche.

Una biografia di Tonta che riassume le sue realizzazioni compare nel volume di Ernesto Marini “Augusta Taurinorum. Torino illustrata nelle sue Cose e nei suoi Cittadini” pubblicato nel 1901, quando ormai da trentacinque anni svolge la sua attività di ingegnere laureato nel 1866. Il suo studio è in via della Consolata n. 12.

Per quanto concerne la sua vita privata, Tonta sposa nel dicembre del 1871 Anna Carpano, sorella di Luigi comprincipale della Ditta Carpano Giuseppe Bernardino. Dal loro matrimonio nascono tre figli, Teresa, Luigi, che diventa ufficiale di Marina, e Maria.

Tonta, secondo l’uso dell’epoca, è insignito dei titoli di cavaliere della Corona d’Italia e dei SS Maurizio e Lazzaro.

La sua morte avviene sabato 28 novembre 1914. Su “La Stampa” del giorno successivo compare il suo necrologio che indica la casa di abitazione in corso Re Umberto n. 84.

Come dicevo all’inizio, penso che Torino potrebbe dedicargli una via!

 

Le immagini dei documenti d’epoca della Chiesa dei Santi Angeli Custodi provengono dal sito dello studio tecnico associato  EIDOS architettura & restauro che ha eseguito un intervento di manutenzione straordinaria dell’apparato decorativo delle volte di questa Chiesa (2011-2013) http://eidos-architettura.sitiwebs.com/

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Articolo pubblicato il 11/07/2016