L' Avvocato del diavolo

Vizi privati e pubbliche virtù italiche

E' sempre di pessimo gusto, quando ci sono catastrofi come i terremoti avvenuti nei giorni scorsi in Centro Italia, polemizzare con le autorità e istituzioni pubbliche per quanto riguarda la gestione degli interventi in atto per soccorrere la popolazione così duramente provata da questi cataclismi.

 

Tuttavia, non possiamo risparmiarci una breve notazione che male non fa, anche per il doveroso rispetto di tutti, sia dei direttamente coinvolti dalla catastrofe, sia di coloro che assistono sui media ai fatti in questione.

 

Pertanto qui non si vuole polemizzare con nessuno, ma soltanto evidenziare un' anomalia che è diventata una ricorrente normalità e che abbiamo sentito nel discorso del premier domenica scorsa, circa 5 ore dopo il terremoto delle ore 7.41 che ha fatto registrare una scossa di magnitudo 6.5 punti della scala Richter. La fortissima scossa, fortunatamente, non ha provocato morti, ma ha fatto registrare danni ingentissimi come ci si poteva aspettare da un movimento tellurico così forte ( circa 10 volte più forte di quello di 5.4 Richter fatto registrare precedentemente tra Marche, Umbria e Lazio).

 

Ebbene, nel discorso del premier è stato detto testualmente che verranno ricostruiti “ abitazioni, esercizi commerciali e... chiese “, frase ripetuta due volte.

 

Sorvolando sulla mancanza di citazione delle scuole, argomento che è stato sbandierato più volte da Renzi come una sua priorità, ma che è evidentemente un omissis di cui possiamo non tenere conto per la concitazione di questi momenti, però il fatto di citare due volte la ricostruzione delle chiese non può passare inosservato.

 

Perchè lo Stato dovrebbe ricostruite le chiese, dal momento che esse sono di proprietà esclusiva della Chiesa cattolica, e sulle quali la Chiesa stessa non paga l' IMU perchè è risaputo che lo Stato italiano è un' entità diversa dalla Chiesa cattolica? Le chiese ricadono sotto la giurisdizione esclusiva dello Stato del Vaticano, e quindi lo Stato italiano non dovrebbe, in nessun caso, intromettersi né nella loro gestione né tantomeno accampare diritti sulla loro proprietà.

 

E' pur vero che è stato chiarito ( nel decreto liberalizzazioni Monti del 2015 ) che l' IMU non si applica alle chiese o ad altri immobili “ meritori” che non esercitano attività commerciali, come è anche vero però che ogni immobile presente sullo Stato italiano è sotto l' esclusiva giurisdizione o dello Stato o della Chiesa cattolica, o l' uno o l' altra senza vie di mezzo. Quindi, delle due l' una: o la Chiesa paga l' IMU allo Stato italiano oppure, non pagandola, non può pretendere di avere riconosciuta da esso la ricostruzione delle chiese distrutte.

 

Cavour aveva già detto nel 1861 “ Libera chiesa in libero Stato”, sancendo in poche parole le competenze reciproche di Chiesa e Stato italiano, che poi vennero codificate dai Patti lateranensi nel 1929.

 

In definitiva, se la Chiesa cattolica non paga l' IMU allo Stato italiano per le proprie chiese, come invece sarebbe lecito visto che lo occupa con altre enormi proprietà (non solo chiese ma anche scuole private, convitti, collegi,  etc. che ad essa portano notevoli guadagni) perchè lo Stato italiano dovrebbe accollarsi le spese di ricostruzione delle chiese, dal momento che esse sono al di fuori delle competenze dello Stato stesso, e quindi delle tasse relative come l' IMU?

 

La Chiesa cattolica possiede circa il 20 % di tutto il patrimonio immobiliare italiano, ed “ Il sole 24 ore” scrive che la Chiesa cattolica possiede 2000 miliardi di euro in immobili nel mondo, che è una cifra enorme e che dà la certezza che qui non stiamo parlando di un' entità povera e bisognosa di aiuto, ma del Vaticano che di finanza se n' intende.

 

Secondo la modestissima opinione dell' Avvocato del diavolo, le risorse finanziarie da destinare agli aiuti ed ai soccorsi dovrebbero essere interamente destinate alla popolazione del Centro Italia e non al Vaticano che di risorse ne ha già fin troppe. E speriamo che ci perdoni San Benedetto da Norcia, il patrono dell' Europa, santo a cui è intitolata la cattedrale di Norcia crollata nella mattina del 30/10 e della quale è rimasta in piedi solo la facciata.

 

Probabilmente l' Avvocato del diavolo non andrà in paradiso sia per questo peccato di lesa maestà nei riguardi della Chiesa cattolica che per i suoi numerosi altri, ma almeno nessuno potrà dire che va trascurando il suo contributo di scrittore libero pensatore e che ha peli sulla lingua.

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 31/10/2016