L' Avvocato del diavolo

Vizi privati e pubbliche virtù italiche

Io confesso

 

  • Confesso di essere stato tentato di votare SI al referendum. Non si ripresenterà a breve un' altra occasione per diminuire il numero dei senatori in Italia. Mi sembra troppo sproporzionata la sovrabbondanza di deputati e senatori in Italia ( 630 + 315 ) per 60 milioni di abitanti, in confronto ai 435 dell' intera assemblea parlamentare con diritto di voto degli Stati Uniti che ne hanno più di 300 milioni, e dove la democrazia è rispettata probabilmente più che da noi.

  • Confesso che, allo stesso tempo, ho pensato che è stato creato un bel pasticcio con l' articolo che prevedeva di mettere dei consiglieri regionali e di sindaci al posto dei senatori. Bastava semplicemente immaginare di dimezzare il numero dei parlamentari invece di mostrare il fianco alle maggiori critiche sul testo referendario bocciato dal popolo e, probabilmente, nessuno si sarebbe opposto, tranne chi siede sulla “ cadrega” parlamentare. La diffidenza degli italiani è stata giustificata così dal fatto che, pur non entrando molti di essi  nei dettagli della disposizione, la nomina di senatori per via indiretta è stata percepita come un maggiore spazio ai politici pro-governo, molte volte riciclati. Un errore fatale da parte di Renzi.

  • Confesso che la storiella dei senatori che avrebbero dovuto rappresentare le istanze regionali a Roma mi pare una bufala vera e propria e come minimo un' ingenuità, visto che già oggi la stragrande maggioranza dei parlamentari proviene dalle regioni. Anzi, per dirla tutta, chi è stato a Roma a lungo come il sottoscritto sa benissimo che le aule di Camera e Senato sono pressochè deserte il lunedì ed il venerdì ( a meno di casi eccezionali come la votazione sulla fiducia in tali giorni) proprio perchè i parlamentari fanno rientro a casa a fine settimana e rientrano il martedì a Roma. E, a maggior ragione, anche la valutazione degli oppositori del SI diventa vacua sotto questo aspetto, quando dicevano che gli impegni doppi del nuovi senatori sarebbero stati troppo gravosi fatti insieme e non congruenti per il doppio incarico: in realtà questa nuova formazione senatoriale avrebbe favorito il fatto di far lavorare di più i senatori, anche se non eletti direttamente.

  • Confesso che la narrazione che la nostra Costituzione è la più bella del mondo non mi ha mai convinto ma anzi, secondo me, è segno di un provincialismo molto diffuso e di visione autocentrica del mondo. Anche in Russia infatti, dove la libertà di pensiero viene soffocata e sono già stati uccisi regolarmente centinaia di giornalisti che vanno controcorrente o denunciano i misfatti del potere, dicono che hanno la più bella costituzione del mondo. Si dirà: cosa c' entra la costituzione con quello che succede nel proprio Paese? Ebbene, c' entra eccome. Un esempio emblematico tra i tanti: quando essa fu pensata non vi era in Italia, almeno secondo le cronache, una mafia così pervasiva e prepotente in alcune regioni e la corruzione dilagante di cui sono  sono piene le pagine dei giornali di oggi. I padri costituenti non potevano averne contezza e quindi questi episodi di malcostume sono stati trascurati nella scrittura del testo. Un costituzione adeguata ai tempi terrebbe conto di ciò che succede nel Paese e ne trarrebbe le conseguenze, come almeno un articolo che si riferisse alla lotta dello Stato contro mafia e corruzione, non solo con leggi ordinarie che ovviamente sono già previste, ma anche con precise indicazioni sulla definitiva sconfitta di questi fenomeni, cosa che non appare da nessuna parte della Costituzione italiana. Si ammetterebbe allora - in un testo fondamentale - che in Italia una parte del Paese è soggetto a dovere fare i conti quotidianamente con la mafia? Sarebbe un' ammissione di colpa che sporcherebbe il " sacro testo", un' esibizione gratuita dei propri mali al mondo. E perchè i giuristi, dal canto loro, evitano accuratamente la realtà dei fatti e preferiscono considerare la Repubblica italiana come un istituto sacro, limpido ed intangibile? Meglio tenerne conto che tacerne del tutto ! 

  • Confesso che penso che dire che bisogna  proteggere la Costituzione è il tipico segno espresso da coloro che preferiscono tenersi le cose vecchie e inutili in casa e non buttano mai via niente. La Costituzione italiana è già stata cambiata ben 15 volte dalla sua istituzione, quindi ha avuto una certa sua dinamicità e non vi sono mai stati cedimenti di democrazia per questo.  Anche i momenti più gravi della Repubblica, come il terrorismo degli anni '70 del secolo scorso, non la hanno messa in pericolo e non sono state fatte leggi eccezionali, e tantomeno costituzionali, per arginare il fenomeno.

  • Confesso che l' Articolo 1, che recita: “ L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione “ nella sua prima parte ha un incipit talmente ovvio e scontato che penso equivalga a dire : “ I pesci hanno bisogno dell' acqua per vivere”, quindi per me assolutamente ininfluente sulle condizioni di vita di chi ha bisogno di campare lavorando e non vive di rendita (non ci vuole una costituzione per affermare un principio che rientra nella categoria dell' etica del vivere in società). C'è stato poco rispetto da parte dello Stato italiano per talune condizioni dei lavoratori, a cominciare dai famigerati “ voucher”. Si può pensare che un capofamiglia possa tirare avanti con i voucher, pur nel rispetto della Costituzione?

  • Confesso che aggrapparsi continuamente alla Costituzione per avvalorare un ordine precostituito a priori e come salvaguardia democratica conferma che molti non si sono mai affrancati da un funesto passato. Essa è stata studiata ben  70 anni fa, dopo la seconda guerra mondiale, quando le scelte erano quasi obbligate per cercare di bilanciare le istanze delle opposte fazioni che si erano scontrate nel corso del conflitto mondiale, e soprattutto evitare il ripresentarsi di una nuova dittatura. Come in Germania, sia la ricostituzione del Partito fascista in Italia che del Nazismo in Germania sono vietate per legge, ma sempre nuovi movimenti neofascisti e neonazisti proliferano, e sembra che nessuno ci faccia caso. Un esempio tra i tanti sono i siti internet che inneggiano a Mussolini, ma Facebook preferisce togliere le immagini di donnine seminude ( anche di pittori notissimi) che chiudere i siti neofascisti. E l' Authority per le comunicazioni cosa fa? Latita come suo solito. Nell' immediato dopoguerra le condizioni di vita erano molto diverse da quelle di oggi, cioè da prima di quando l' uomo è andato nello spazio e quando non esistevano né i computer, né internet, né i trapianti di organi e le terapie anticancro più avanzate. Rimanere ancorati ad un mondo che non c'è più non ci fa fare nessun passo in avanti, come dimostra la crescita economica in Italia negli ultimi 10 anni che ci pone agli ultimi posti in Europa. Nemmeno i padri costituenti avrebbero mai immaginato che il mondo sarebbe cambiato così tanto, e che le evoluzioni sia del costume che della tecnologia lo avrebbero trasformato in modo così profondo, e alcuni cambiamenti sostanziali e riforme sociali sarebbero necessari, piuttosto che appoggiarsi ai vecchi schemi della politica.

  • Confesso che non mi piace affatto che ci voglia un referendum costituzionale per abrogare un ente dichiarato inutile e costoso dai più, come il CNEL, ancorchè cosa necessaria facendo parte della Costituzione. Un altro errore del governo Renzi che non ha voluto spacchettare il referendum su questa parte ma, d' altra parte, indire un referendum abrogativo su questo solo articolo sarebbe stata considerata cosa non adeguata ad un referendum ( forse) e troppo costosa. Ma allora come si fa ad abolire il CNEL, visto che esso rientra tra le istituzioni fondate dai costituenti ? Probabilmente facendo votare gli italiani insieme alla vetusta e mai risolta questione dell' abolizione delle Province. Naturalmente i responsabili dell' ente si sono affrettati a dire, con loro grande soddisfazione dopo la bocciatura : “ Avete visto l' importanza di CNEL? “ e hanno mantenute ben salde le loro poltrone che non servono a niente ( mai avute la percezione e la dimostrazione che questo ente sia servito a qualcosa in Italia ).

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Articolo pubblicato il 11/12/2016